«Ringrazio pubblicamente il carabiniere che mi ha sollevato e tolto dalla strada mentre, sanguinante, ero sull’asfalto con la gente che fuggiva e mi calpestava». Ci tiene particolarmente, Graziano Moreno Vianello, a rimarcare questo aspetto degli istanti da incubo che ha vissuto domenica notte, dopo essere stato colpito dal fuoco artificiale mentre si trovava in riva della laguna a Pellestrina. Vianello è uno degli spettatori della Festa della Madonna dell’Apparizione rimasti feriti, e ricorda: «Avevamo passato la serata in compagnia e, come tutti, stavamo aspettando lo spettacolo pirotecnico. Ci siamo messi sul lungo laguna a mezzanotte e mezza, davanti al canale, in prima fila dove si poteva vedere meglio. Ero con la moglie, mio fratello e alcuni amici. Davanti avevamo un peschereccio ormeggiato, e in lontananza si vedevano le chiatte per i fuochi. Una decina di minuti dopo l’inizio dei lanci, ho visto alcuni fuochi sparati di lato sulla destra in acqua, poi sono iniziati quelli sul lato sinistro. E qui è stato il disastro». Il racconto di Vianello diventa concitato mentre ricostruisce le fasi salienti dell’incidente. «Ho visto i razzi arrivarci addosso. Uno mi ha sfiorato e ho sentito il fragore della combustione mentre era in volo e lo spostamento d’aria. Neppure un istante dopo mi son ritrovato per terra, in stato confusionale, con la testa insanguinata e le orecchie tramortite dallo scoppio. Mia moglie era sotto choc. Mia figlia, che era sulla terrazza di una casa vicina, mi ha visto ed era terrorizzata. Poi un carabiniere mi ha sollevato e soccorso. Potevo rimanere schiacciato dalla folla. Gli devo molto». Ma poteva anche andare peggio. «So che un altro fuoco è finito nella calle vicina, mentre uno è stato deviato dal peschereccio davanti a noi - prosegue Vianello - Un’esperienza terribile, ma i soccorsi sono stati velocissimi ed efficaci. C’erano centinaia di persone davanti alla zona della chiesa e delle case accanto, quello era il cuore della festa e il luogo migliore per seguire i fuochi artificiali. Poteva succedere una tragedia, ci è andata bene. Ora, capisco cosa deve provare la gente che si trova in guerra - conclude - Il botto dell’esplosione del fuoco artificiale è stato impressionante. La casa che è stata colpita era appena tre-quattro metri dietro di noi. A ferirmi deve essere stato un pezzo del fuoco rimbalzato contro la mia testa dopo lo scoppio». La moglie Marta ricorda: «E’ stata una cosa allucinante. Siamo sconvolti e alla sera, andando a dormire, ancora rivedo quella scena, mia figlia che piange riconoscendo il padre a terra ferito e le urla della gente. Non sarà facile superare lo choc, per tutti noi che eravamo lì». (s.b.)
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