«Poteva essere veramente una tragedia» : questa è l'opinione comune dei pellestrinotti, all'indomani dello scoppio di alcuni fuochi d'artificio tra la popolazione. La sera di domenica, a mezzanotte in punto, è iniziato lo spettacolo pirotecnico a conclusione della festa della Madonna dell'Apparizione. Una ricorrenza assai sentita, ed erano veramente in tanti, assiepati in quella zona di pochi metri, nelle vicinanze della piazza Ognissanti, per godersi lo spettacolo. Ma lo spettacolo si è trasformato ben presto in terrore, poichè alcuni fuochi d'artificio, forse per un errore di ormeggio di una delle due chiatte, sono partiti anzichè in direzione laguna, ad altezza d'uomo. «È accaduto tutto in pochi istanti - dice Vanni Scarpa - che in quel momento sono stati comunque infiniti. Ho visto, come tutti i presenti, il lancio dal tubo, e l'ordigno che arrivava nella mia direzione, in mezzo a centinaia di persone. Botti, fumo e fuoco, e le gambe che si muovono senza comandarle. Devi correre, devi metterti in salvo. È stato il pensiero di tutti, correre, nel panico più totale. Soltanto dopo pochi minuti ho realizzato che, l'esplosione era avvenuta nelle vicinanze dell'abitazione di una mia anziana parente, e sono ritornato a controllare, ma fortunatamente era già stata soccorsa». La signora in questione è Paola Padoan, 83enne, è stata ricoverata all'ospedale Civile di Venezia. La signora che era dentro casa, con due sorelle, è stata raggiunta parzialmente da un botto, ed ha riportato lesioni ai timpani, ustioni al braccio sinistro, e una ferita simile a quelle da arma da fuoco, sul braccio destro. Anche Ivan Pagan, 34 anni, è stato ferito in modo serio. Insieme alla Padoan è stato portato al Civile, dove è stato sottoposto ad un microintervento al volto, per una ferita da scoppio, ed ha riportato pure una perforazione della membrana timpanica sinistra con ipoacusia bilaterale. È stato dimesso nella serata del lunedì. In tutto i feriti sono 13 e alcuni si sono recati al punto di primo soccorso dell'isola la notte stessa, qualcuno ieri.
«Sembrava un incubo; urla, lamenti, bambini che piangevano. Un genitore dallo spavento si è lanciato in acqua con il figlioletto in braccio. Scene di terrore - aggiunge Giacomo Vianello - per fortuna, con un tempismo perfetto, sono intervenuti i carabinieri, che si trovavano nel posto per un controllo, comune, sulla festa». E qui hanno cercato di riportare un attimo di calma e di controllo, mettendo in sicurezza la zona, allertando i soccorsi e cercando di far cessare lo spettacolo, che, come si sa, è avviato automaticamente a distanza. Il passo successivo è stato quello di disporre il sequestro delle chiatte e di avviare gli accertamenti sul perchè dell'avvenuto e sulle responsabilità. Allo stato attuale sono ancora poche le denunce effettuate dalle «vittime» ai carabinieri, perchè durante l'accaduto, era presente un avvocato di Padova, giunto in isola per godersi la festa. Lo stesso, che si è trovato coinvolto, si è fatto promotore per un'azione penale e risarcitoria comune. «Non ho visto come è successo ma subito dopo - commenta Teresino Vianello presidente dell'US Pellestrina - si poteva vedere la paura, il terrore sui volti della gente, soprattutto nei bambini». Dispiaciuti e vicini alla popolazione, il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta e il presidente della Municipalità Giorgio Vianello, entrambi isolani. «Ringrazio di cuore chi ha fatto scudo con il proprio corpo al mio bambino - è il commento di una giovane isolana lasciato su un blog - se non ci fosse stato lui, non saprei come sarebbe andata a finire».
«Sembrava un incubo; urla, lamenti, bambini che piangevano. Un genitore dallo spavento si è lanciato in acqua con il figlioletto in braccio. Scene di terrore - aggiunge Giacomo Vianello - per fortuna, con un tempismo perfetto, sono intervenuti i carabinieri, che si trovavano nel posto per un controllo, comune, sulla festa». E qui hanno cercato di riportare un attimo di calma e di controllo, mettendo in sicurezza la zona, allertando i soccorsi e cercando di far cessare lo spettacolo, che, come si sa, è avviato automaticamente a distanza. Il passo successivo è stato quello di disporre il sequestro delle chiatte e di avviare gli accertamenti sul perchè dell'avvenuto e sulle responsabilità. Allo stato attuale sono ancora poche le denunce effettuate dalle «vittime» ai carabinieri, perchè durante l'accaduto, era presente un avvocato di Padova, giunto in isola per godersi la festa. Lo stesso, che si è trovato coinvolto, si è fatto promotore per un'azione penale e risarcitoria comune. «Non ho visto come è successo ma subito dopo - commenta Teresino Vianello presidente dell'US Pellestrina - si poteva vedere la paura, il terrore sui volti della gente, soprattutto nei bambini». Dispiaciuti e vicini alla popolazione, il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta e il presidente della Municipalità Giorgio Vianello, entrambi isolani. «Ringrazio di cuore chi ha fatto scudo con il proprio corpo al mio bambino - è il commento di una giovane isolana lasciato su un blog - se non ci fosse stato lui, non saprei come sarebbe andata a finire».
Nessun commento:
Posta un commento