martedì 7 giugno 2011

«È affondato in pochi minuti»

La testimonianza del superstite: Vianello ha cercato invano di ribilanciare lo scafo che sbandava

L'Anna II è affondato nell'arco di due o tre minuti. Lo testimoniano Flavio Bullo, salvatosi gettandosi a mare,
e l'equipaggio di un altro peschereccio che, ammutolito, ha assistito impotente alla tragedia. Si tratta del Centauro, un'imbarcazione di 14 metri, in ferro simile a quella affondata, recentemente attrezzata per la pesca col metodo delle barche accoppiate, alla prima uscita in collaborazione con l'Anna II. Il marinaio, che assisteva Luigino Vianello in tutte le operazioni di pesca, benché ancora sotto choc, ricorda i momenti immediatamente precedenti la disgrazia. Ha infatti riferito ai conoscenti che il capobarca, accortosi dell'emergenza, aveva chiesto via radio al Centauro di ridurre l'andatura e di rimanere nei paraggi aggiungendo che stava accadendo qualcosa di non ancora definito e che personalmente avrebbe tentato di rimediare alla situazione. Sta di fatto che la barca sbandava progressivamente e che, lì per lì, non si riusciva a capire cosa stesse provocando il cambiamento d'assetto. Sempre secondo le testimonianze, per rimediare al problema, l'equipaggio avrebbero pensato di ribilanciare lo scafo colmando d'acqua alcuni vasconi di plastica per il pesce, preventivamente collocati sul lato opposto rispetto a quello che si stava pericolosamente abbassando. Secondo i pescatori, si sarebbe senza dubbio trattato della misura più opportuna, nell'attesa di un ulteriore intervento che purtroppo s'è rivelato fatale. Qualora l'operazione fosse riuscita, dicono i marinai, l'Anna II non si sarebbe affatto capovolta: nella peggiore delle ipotesi, sarebbe
affondata lentamente, garantendo la salvezza dell'equipaggio. Invece, secondo il racconto del marinaio,
confermato in linea di massima dall'equipaggio del Centauro, la situazione sarebbe ben presto sfuggita al controllo del capobarca il quale, dimostrando un'enorme dose di coraggio, ha tentato l'impossibile. Dopo aver ordinato al marinaio di gettarsi a mare, s'è, infatti, calato nel locale macchine presumibilmente sperando ancora di poter salvare la barca. I pescatori presumono fosse sua intenzione raggiungere la leva che comanda la valvola della presa esterna. Lo affermano perché la rottura del dispositivo che preleva l'acqua marina destinata a raffreddare i cilindri del motore è un guasto subdolo ed abbastanza ricorrente. Il peschereccio si è però improvvisamente capovolto dopo un minimo accenno di rollio, ancor prima che Vianello riuscisse a raggiungere la maniglia e risalire in coperta. Sotto lo sguardo attonito dell'equipaggio del Centauro, l'Anna II si è rivoltata con il fondo verso l'alto ed è quindi di colata a picco trascinando con sè lo sfortunato armatore. (R.Per.)

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