lunedì 1 novembre 2010

«Lo chiamavano Generoso e lo era davvero»

31 ottobre 2010

Generoso di nome e di fatto. E’ il tratto principale del carattere di
Massimo Scarpa.   Il pescatore. Lo ricorda così Aldo Marmi,
presidente della cooperativa di San Pietro in Volta, alla quale era
associato Massimo. «Un bravissima persona - lo ricorda Marmi -
tutta casa e lavoro. Un lavoro che aveva imparato dal padre, Sante, e da
tutta la sua famiglia, e che ci teneva a svolgere nel migliore
dei modi. Per esempio lui non aveva mai voluto fare il caparozzolante.
Troppi rischi e problemi con le forze dell’ordine, diceva. Lavorava
molto, ma voleva farlo in modo tranquillo. Quando veniva in
cooperativa per farsi sistemare una questione burocratica, potevi star
sicuro che il giorno dopo ti portava un pacco di pesce pescato da
lui personalmente. E avevi un bel dire che non era il caso, che “le
carte” erano il nostro lavoro e che lui non si doveva disturbare.
Non riuscivi a convincerlo e dovevi accettare per forza il suo regalo».
Massimo era sposato con Donatella, che lavora in una casa di
riposo. Lui pescava con le reti da posta: triglie, sogliole, cannocchie
erano la sua merce, che si dava da fare anche per vendere
personalmente».   L’amico. Ma Massimo era anche un «mago» delle
reti. «Le aggiustava e le fabbricava personalmente - racconta Giorgio
Vianello, presidente della municipalità di Lido e Pellestrina - a
Portosecco, da dove veniamo entrambi, le nostre famiglie si
conoscono benissimo. Siamo cresciuti insieme e quest’arte di sistemare
le reti gli è stata trasmessa dalla famiglia e moltissimi
pescatori si rivolgevano a lui. Era praticamente il suo hobby. Quando
non era fuori a pesca, riparava le reti. Il suo unico altro svago
era seguire le partite in casa del San Pietro in Volta». Massimo, oltre
alla moglie e al padre, lascia la madre, Colomba, e la sorella
Teresa, che lavora nella cooperativa.   I precedenti. Negli ultimi
anni ci sono stati altri 3 morti a causa dell’urto di barchini
contro pali o bricole. Nel luglio 2007 è morto il 19enne veneziano
Andrea Cristante, finito contro la «dama» all’isola di San Lazzaro.
Cinque anni fa era toccato al gondoliere 27enne Simone Costantini,
contro una bricola a San Servolo; nel 2001 è morto il 34enne muranese
Luciano Tommasi.

Diego Degan

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