mercoledì 28 luglio 2010

Orsoni: «Deve intervenire Roma. La Regione non ha più fondi»


Soldi, in Regione, non ce ne sono più. Il capitolo di spesa per aiutare
chi è stato colpito da calamnità naturali è asciutto. Dunque, non resta
che battere cassa direttamente a Roma.

      L’ha detto il sindaco
Giorgio Orsoni, intervenuto ieri pomeriggio in consiglio comunale a
Venezia per relazionare sui danni provocati dalla tromba d’aria che
venerdì scorso ha colpito l’isola di Pellestrina. Orsoni ha preso la
parola all’inizio della seduta del Consiglio di ieri pomeriggio, prima
di raggiungere il sottosegretario alla Protezione civile, Guido
Bertolaso. Pochi minuti prima, la Giunta comunale aveva approvato una
delibera per chiedere alla Regione Veneto la dichiarazione dello stato
di calamità. «Ho già parlato con il presidente della Giunta regionale
Luca Zaia - ha detto Orsoni - che si è detto sin da subito disponibile a
dare seguito alla richiesta di dichiarazione di stato di calamità.
Zaia, però, mi ha fatto presente che nel fondo specifico non c’è più
alcuna risorsa disponibile». Per il sindaco è dunque necessario battere
cassa a Roma anche perché l’isola di Pellestrina ha subìto «danni
rilevanti»: «Circa duecento case sono state colpite dalla tromba d’aria,
molti tetti scoperchiati, camini caduti. Per fortuna non ci sono stati
danni alle persone, ma i danni restano rilevanti». Il sindaco ha
informato il consiglio di avere parlato, già ieri mattina, con il
ministro veneziano Renato Brunetta per portare a Roma le istanze
dell’isola: «Il ministrro si è detto disponibile a seguire la vicenda».

     
Il sindaco ha quindi chiesto al consiglio comunale di esprimere
solidarietà agli abitanti di Pellestrina: «È importante che l’aula
approvi una mozione». Decisione che i consiglieri hanno approvato
all’unanimità, anche se il testo, fino a tarda sera, non era ancora
pronto.
(al.va.)

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