domenica 18 aprile 2010

Brahim, l’isola si stringe attorno alla famiglia

Scattata una gara di solidarietà in memoria del bambino investito e
ucciso da un’auto

Problemi burocratici per il funerale: i familiari alla ricerca del
padre, che potrebbe essere in Francia


Una gara di solidarietà per aiutare la famiglia di Brahim Nasib, il
bimbo di 7 anni di Portosecco, morto due giorni fa nel reparto
pediatrico di Padova dopo il terribile incidente stradale che giovedì
sera ha coinvolto lui e la sua mamma. Un gruppo di persone, vicini di
casa, ha girato per l'isola raccogliendo delle offerte che saranno poi
destinate alle spese del trasporto della piccola salma e dei funerali.
«Una partecipazione corale - ha raccontato una delle promotrici - dove
nessuno si è tirato indietro. Il dramma della famiglia è anche il
nostro».

      Offerte in questo momento si stanno raccogliendo pure
nella casa dell'Ospitalità a S.Maria del Mare, dove la mamma Luciana ha
lavorato per un periodo come operatrice, e tra le socie della
cooperativa dove da circa sei mesi la donna era inserita per un
tirocinio lavorativo protetto. E ieri mattina le comunità parrocchiali
hanno affisso un po’ dappertutto un manifestino in cui si invitava la
popolazione alla veglia di preghiera per Brahim, la sera stessa, nella
chiesa di San Pietro in Volta, mentre nel pomeriggio i familiari hanno
ricevuto la visita del parroco, don Pierangelo Laurenti e del vescovo di
Chioggia.

      L'emozione che la morte del piccolo Brahim ha
suscitato nella popolazione dell'isola, 4.500 anime che si conoscono
tutte, continua ad essere intensa, anche se oggi, è stato il giorno del
silenzio. Facce tristi, ammutolite per cercare di far fronte ad un
dolore inspiegabile. Aumentato anche dai cavilli burocratici e
giudiziali che stanno aggravando la faccenda. Il Pm Emma Rizzato avrebbe
dato il nulla osta alla sepoltura, ma sembra ci siano complicazioni.
Ieri le notizie erano diverse. Luciana, la mamma di Brahim aveva avviato
un paio di anni fa, le pratiche per il disconoscimento di paternità,
cosa che non è riuscita a realizzare. Al momento, si trova ancora
ricoverata all'Angelo, dove continua ad essere costantemente monitorata
per un ematoma in testa e per lo stato di shock in cui si trova dopo
aver appreso che il suo piccolo non ce l'ha fatta. Pertanto si sta
cercando in tutti i modi di rintracciare il padre dello sfortunato
bimbo, che voci di popolo danno in Francia, per la firma necessaria alla
sepoltura. Una sepoltura che i familiari preferirebbero avvenisse
fintanto che la mamma è ancora all'ospedale. Per risparmiarle, se
possibile, l'ultimo e più difficile strazio, quello del definitivo
addio.

      Intanto, rispetto alla dinamica dell'incidente che ha
travolto il bambino e la mamma, si è appreso che a guidare la Ford
Fiesta era F.S., giovane di 23 anni, vicino di casa delle due persone
investite. Il ragazzo era alla guida dell'auto di proprietà del padre. I
familiari del bambino si sono rivolti all'avocato Augusto Palese per
seguire la vicenda legale.

      (ha collaborato Lorenzo Mayer)

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