venerdì 5 febbraio 2010

Venezia porto "verde" Accordo con l’Enel

Mercoledì 3 Febbraio 2010

Olio combustibile dalle alghe per una centrale elettrica "pulita".
Pannelli solari. Banchine elettrificate per evitare l’inquinamento
delle navi alla fonda. Il porto di Venezia vuole diventare un esempio
dell'economia verde ed entro 5 anni dotarsi di tutte le tecnologie che
possono servire ad abbattere l’inquinamento e a sviluppare nuovi
impianti per produrre energia con fonti rinnovabili.

      Ieri il
presidente dell'Autorità Portuale lagunare Paolo Costa ha firmato a
Roma, con l'amministratore delegato e direttore generale dell'Enel
Fulvio Conti, il protocollo di intesa finalizzato a ridurre le
emissioni delle attività svolte nello scalo lagunare. Un’analoga intesa
è stata firmata dal presidente dell'autorità portuale di La Spezia.

      La prima centrale ad alghe verrà realizzata entro fine anno a Pellestrina,
isola della laguna veneziana. «L’accordo tra il Porto di Venezia e
Veneto Agricoltura verrà firmato domani, nell’ambito del convegno-fiera
internazionale Energy For Green Ports, e prevede l’installazione di
cinque bioreattori e tutta la filiera per arrivare alla produzione di
olio combustibile che servirà a produrre elettricità - spiega
Giampietro Ravagnan, 64 anni, professore all’università di Ca’ Foscari
di Microbiologia, facoltà di Scienze Ambientali, curatore del progetto
del conto dell’autorità portuale veneziana - un investimento di
8-900mila euro per arrivare a produrre circa 100kw, cioè soddisfare
alle necessità di energia elettrica per una trentina di famiglie. Si
tratta comunque di un impianto sperimentale, cioè servirà per
realizzare la "vera" centrale industriale nell’isola delle Tresse, di
fronte a Marghera». Un impianto a tutto tondo: «La centrale ad alghe,
che verrà realizzata entro due anni, produrrà 10 megawatt per
soddisfare tutto il fabbisogno di elettricità del Porto di Venezia,
ovviamente integrato con il fotovoltaico e il solare». L’esempio:
l’impianto made in Rubbia che verrà esposto al terminal passeggeri.

     
L’ente guidato da Paolo Costa ha già in programma si sviluppare
pannelli fotovoltaici per 18mila metri quadrati per arrivare a produrre
3 mgw, cioè soddisfare i fabbisogni energetici equivalenti di un
migliaio di famiglie. «L’altro intervento che stiamo studiando è quello
di realizzare delle banchine elettrificate con cui fornire di energia
le navi alla fonda - spiega Ravagnan - in modo da evitare
l’inquinamento che deriva dall’attività dei motori elettrici diesel
degli scafi». Un progetto che sviluppa anche l’Enel.

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