martedì 28 luglio 2009

Pulizia della spiaggia, appalto nel mirino «La farà una coop, non la società del Comune»

Mercoledì 22 Luglio 2009

 

Se c’è una società partecipata dal Comune che dal Comune ha avuto l’incarico di occuparsi della pulizia delle spiagge, perché si danno 100mila euro a un altro soggetto per pulire la spiaggia? È quanto chiede il consigliere comunale Alfonso Saetta (Gruppo misto) che ieri ha presentato una interrogazione al sindaco Massimo Cacciari. La richiesta di ragguagli parte da una delibera di giunta, proposta dall’assessore al Bilancio Michele Mognato, dello scorso 10 luglio, con la quale si prelevano 100mila euro dal fondo di riserva "per far fronte all’emergenza igienica degli arenili di Pellestrina". Incaricata dell’intervento di pulizia - reso indispensabile dalle mareggiate che hanno "spiaggiato rifiuti di vario genere portando il litorale di Pellestrina ad una situazione di grave degradpo igienico sanitario" - è la cooperativa Il Cerchio. E qui Saetta domanda: perché la cooperativa Il Cerchio e non la società Arti?
      Arti spa è una società a capitale pubblico detenuto al 82,56% da Veritas (società a sua volta controllata dal Comune di Venezia) e il rimanente 8,72% da Comune e Provincia. Il contratto di servizio tra il Comune e Arti spa prevede che la società svolga vari servizi, tra cui appunto la pulizia delle spiagge. Saetta ricorda che dopo i lavori del Magistrato alle Acque, l’arenile di Pellestrina è stato consegnato nel luglio 2008 al Comune e che in base alla legge regionale spetta allo stesso Comune l’igiene pubblica e la pulizia degli arenili. Ma perché - chiede il consigliere comunale - l’incarico di pulizia straordinaria dell’arenile di Pellestrina è stato affidato, per 100mila euro, alla cooperativa Il Cerchio e non alla società Arti che avrebbe già questo incarico? «Tra l’altro - dice Saetta - si potrebbero coinvolgere associazioni locali, come la Lipu o la Lega Ambiente, per la pulizia del litorale, così da accrescere nella cittadinanza il senso civico di attaccamento e appartenenza al proprio territorio». «E speriamo - aggiunge - che la situazione di straordinarietà evidenziata nella delibera non debba trovare nuovamente copertura finanziaria ogni qualvolta si presenti una nuova mareggiata».

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