giovedì 30 luglio 2009

Fuoco e botti in un capannone e i vicini litigano

Il violento incendio si è sviluppato in una struttura dove c’erano anche delle bombole di gas liquido che sono scoppiate fragorosamente

 


Prima l’incendio con tanto di boati, poi la lite tra vicini. Pomeriggio davvero caldo, ieri, a Pellestrina. Tutto è cominciato in una vigna del sestiere Scarpa, a due passi dal distretto sanitario e dalla sede dell’associazione culturale Murazzo. Qui c’era un grande capannone in legno utilizzato dal proprietario dell’appezzamento per ricoverare gli attrezzi da pesca, ma non solo. E qui, ieri pomeriggio, erano in corso dei lavori di bitumazione di un’imbarcazione. Qualcosa, però, è andato storto. Si è liberata una fiamma che ha intaccato le travi in legno del capannone.
      Il progredire dell’incendio è stato fulmineo e, per poco, non si è sfiorata la tragedia. All’interno del capannone, infatti, c’erano anche diverse bombole di Gpl, potenziali bombe ad orologeria. Gli uomini che stavano lavorando alla barca, però, si sono subito resi conto della pericolosità della situazione. Hanno fatto in tempo a trasportare all’esterno solo un paio di queste bombole, poi si sono dovuti fermare, davanti alle fiamme che ormai stavano invadendo l’intero capannone. Questione di qualche minuto e le bombole sono cominciate a scoppiare, l’una dopo l’altra con dei boati spaventosi. Il tutto mentre in cielo di alzava una lunga colonna di fumo nero, visibile da decine di chilometri di distanza. Molti dei bagnanti che si trovavano nella vicina spiaggia sono accorsi per vedere cosa stava accadendo. Immediati anche i soccorsi, che sono arrivati in forze: dalla protezione civile di Pellestrina, ai vigili del fuoco, arrivati anche con l’elicottero, dai carabinieri, al Suem.

      Fortunatamente nessuno si è fatto male. E anche l’incendio è stato domato, ma non senza impegno. All’arrivo dei soccorsi, le fiamme avevano cominciato ad intaccare anche un’automobile parcheggiata vicino al capannone. Ma l’intervento della protezione civile prima, e dei vigili del fuoco poi, ha bloccato sul nascere il rogo. Certo, c’è voluto anche l’intervento dell’elicottero che ha rovesciato enormi quantità d’acqua. Alla fine il capannone, con il suo contenuto, è andato praticamente distrutto. Insomma un violento incendio, a cui è seguita un’altrettanto violenta lite tra vicini.
      I confinanti della vigna, infatti, hanno accusato il proprietario del capannone per quelle lavorazioni, a loro dire pericolose. L’interessato ha reagito. Sono volate parole grosse e per poco i contendenti non sono passati alle vie di fatto. A bloccarli ci hanno pensato i carabinieri che, ad incendio concluso, sono così dovuti restare sul posto a calmare gli animi.





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