venerdì 27 marzo 2009

Guerra delle "dighette", il Gral propone una tregua

L’assessore provinciale Solimini difende l’attività dell’organismo: «Dobbiamo tener conto di tutti i soggetti, non solo di Chioggia»

Il consorzio ha congelato fino a lunedì l’attività di raccolta delle vongole concessa ai pescatori di Pellestrina

 

Chioggia
      Se non è un dietrofront, ci assomiglia molto. È stata infatti "congelata" fino a lunedì l’attività nelle concessioni per l’allevamento nell’area delle “dighette” rilasciate da pochi giorni ad allevatori di Pellestrina. Il provvedimento ha provocato una ferma presa di posizione da parte del Comune, reazione che l’assessore provinciale alla Pesca Luigi Solimini definisce senza mezzi termini «partigiana e pertanto non del tutto razionale».
      La decisione di bloccare per qualche giorno l’attività nelle nuove concessioni delle “dighette” è stata assunta ieri in vista, ha preannunciato l’assessore Solimini, dell’assemblea che si terrà nella sede del Gral lunedì prossimo.
      «Tutti i soci del Gral e le rappresentanze dei produttori insieme al Consiglio d’aministrazione della società consortile – anticipa l’assessore provinciale - affronteranno il problema complessivo dell’area delle “dighette” in modo da disciplinarne l’uso e delineare un progetto nel quale le parti possano trovare un utile punto di contatto».
      Una decisione, quella del blocco sia pure temporaneo dell’attività di allevamento e dell’apertura di un tavolo di trattativa, che accoglie almeno in parte le richieste del Comune di Chioggia, espresse dal sindaco Romano Tiozzo (con la lettera riportata qui a fianco) e dall’assessore comunale alla Pesca Nicola Boscolo Pecchie.
      L’”attacco” al Gral da parte del Comune di Chioggia, secondo l’assessore provinciale Solimini, è caratterizzato da un «evidente spirito di parte». Mi rendo conto – ammette l’assessore provinciale alla Pesca - che cura prevalente di un pubblico amministratore sia la difesa del suo territorio e degli interessi, anche economici espressi dagli imprenditori locali». Se questo è un punto fermo, propone Solimini, «altrettanto indubbio è che una società consortile come il Gral debba, nelle decisioni che via via prende, avere davanti gli interessi dell’intero settore che le è stato affidato». Per uscire dal generico, «noi – dice Solimini - non possiamo pensare solo agli interessi o alle richieste degli operatori-allevatori di Chioggia, per quanto importanti queste siano. Dobbiamo aver presenti anche la situazione, i bisogni, i problemi di quelli di Pellestrina e San Pietro, del Cavallino o di Burano, tutti ugualmente importanti, al di là della consistenza numerica, per lo sviluppo della molluschicoltura lagunare».
      Giorgio Boscolo

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