venerdì 27 marzo 2009

Dighette a Pellestrina, è rivolta contro il Gral

Giovedì 26 Marzo 2009

 

L’assessore Pecchie non usa mezzi termini «È un atto di guerra». E se non si farà dietro-front verrà chiesta la testa del direttore Chiaia

La concessione delle riserve di semina ai pescatori isolani fa scattare la protesta dell’Amministrazione

 

Chioggia
      «Il Gral ci dichiara guerra e contro la guerra non resta che la difesa». Questo il commento dell’assessore comunale alla Pesca, Nicola Boscolo Pecchie, dopo l’annuncio dato ieri pomeriggio dal sindaco Romano Tiozzo in Consiglio comunale del rilascio di alcune concessioni da parte del Gral ad allevatori di Pellestrina, concessioni individuate nell’area delle "dighette", strategica per il materiale da semina.
      La notizia ha fatto immediatamente il giro della città. In aula consiliare sono arrivati quasi subito numerosi allevatori, che hanno annunciato il proposito di presenziare, questa mattina, ai lavori del Consiglio d’amministrazione del Gral. E se la base si muove, il Comune di Chioggia non sta certo fermo.
      «Contro un atto di guerra – spiega l’assessore alla Pesca - è possibile solo una risposta adeguata, visto che il tempo di porgere l’altra guancia è finito da un pezzo. Noi chiediamo l’immediato ritiro del provvedimento, il primo assunto tra l’altro sotto la presidenza Basso. In subordine, il Comune di Chioggia chiede le dimissioni del direttore generale, Giuseppe Chiaia, o il commissariamento del Gral. Non dovesse realizzarsi alcuno di tali obiettivi, come Comune di Chioggia, che rappresenta tra l’altro il maggior numero degli allevatori e raccoglitori di molluschi della laguna, usciremo dal Gral, visto che la nostra presenza da lorsignori viene valutata meno di nulla».
      Non viene nascosta dagli addetti ai lavori la sorpresa per la decisione del Gral dopo che proprio l’Amministrazione comunale chioggiotta aveva nelle scorse settimane formulato tutta una serie di emendamenti per il Piano di adeguamento della molluschicoltura lagunare, suggerimenti accolti e inseriti nel Piano stesso e riguardanti l’attrezzo di pesca, la semina, il canone di concessione.
      «È vero – ammette l’assessore Boscolo Pecchie - che il nostro emendamento riguardante le prime concessioni sulle “dighette” è stato respinto. Ma da quello ad arrivare addirittura a nuove concessioni ce ne passa». Il clima tra gli allevatori è acceso. La tensione è tangibile, complice anche la difficoltà di collocare in modo adeguato il prodotto. Il mercato continua da mesi a deprimere il prezzo dei "caparossoi" provenienti dagli allevamenti e quindi di primissima qualità e di pezzatura considerevole.
      Giorgio Boscolo

 

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