martedì 31 marzo 2009

Al Gral è ancora muro contro muro

Dopo quattro ore di confronto in Provincia, nulla di fatto. Un nuovo incontro è previsto domani

Prorogate le concessioni a Pellestrina. I consorzi insistono: «Bisogna ritirarle»

 

Chioggia
      Fumata grigia. L’incontro di ieri presso la sede del Gral, a Mestre, presenti il Consiglio d’Amministrazione, l’assemblea del Gral e rappresentanti dei dodici tra cooperative e consorzi che agiscono nella molluschicoltura lagunare s’è concluso senza un nulla di fatto. Sul tavolo la richiesta avanzata dai consorzi Opm, Faro Azzurro, La Cavana, Cogemo e dalla cooperativa Coopesca di ritirare le concessioni di recente rilasciate dal Gral a favore di operatori di Pellestrina nell’area lagunare cosiddetta delle “dighette”. Concessioni in un primo tempo congelate fino ad ieri, termine prorogato (proprio ieri) di altri tre giorni. Sul punto, come aveva già lasciato intendere nel corso di una sua visita a Chioggia venerdì scorso il presidente della Provincia, Davide Zoggia è apparso irremovibile: le concessioni sono state rilasciate e non si discutono. Alla fine, dopo un confronto durato più di quattro ore, la riunione è stata aggiornata a domani, mercoledì, allo scopo di verificare la possibilità di un’intesa che metta d’accordo tutti gli operatori della laguna.
      Il Comune di Chioggia come componente dell’assemblea del Gral ha svolto opera di mediazione che, fin qui almeno, non ha raggiunto i risultati sperati. Il sindaco Romano Tiozzo e con lui l’assessore alla pesca Nicola Boscolo Pecchie hanno chiaramente dichiarato la disponibilità del Comune di Chioggia a lavorare per un’intesa che consenta, perché questo è quello che soprattutto importa, agli operatori di lavorare con prospettive certe. «A parole –ha dichiarato Romano Tiozzo- c’è disponibilità di tutte le parti per arrivare ad un’intesa. Se riusciamo a concretizzarla tanto di guadagnato. Altrimenti noi ripresenteremo le nostre richieste: ritiro dei provvedimenti di concessione e, in subordine, dimissione del direttore del Gral, Giuseppe Chiaia ed uscita di Chioggia dall’assemblea della società».
      Gli operatori di Chioggia sarebbero intenzionati a presentare una richiesta di concessione per 150 ettari sempre nell’area delle “dighette” vincolandone tuttavia l’utilizzo alla produzione di materiale da semina. «L’area in questione –sostiene uno di loro- ha fin qui dimostrato di poter funzionare come vera e propria nursery dell’intero sistema. Per l’allevamento è fondamentale poter disporre del materiale da semina. Visto che le “dighette” sono in grado di procurarlo a noi sembra prudente e saggio preservarle impedendovi la raccolta indiscriminata. Così facendo magari si può guadagnare per qualche mese per poi trovarsi, è già successo, nella necessità di acquistare la semina altrove».
      Giorgio Boscolo

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