domenica 1 febbraio 2009

«Due uscite in mare Non ci soddisfano»

Pescatori in rivolta per il blocco

 

(L.M.) Il Gral riaprirà da domani (lunedì), ma solo per quindici giorni, la pesca gestita a Pellestrina. Una campagna “emergenziale”, visto il momento delicato che sta vivendo l’isola sotto il punto di vista produttivo ed occupazionale, che però non ha mancato di sollevare polemiche tra gli stessi pescatori. Due settimane di pesca, distribuite per il numero di partecipanti, significa che ciascun pescatore potrà uscire al lavoro in laguna solo per due volte. Numero, a detta degli associati, assolutamente irrisorio per affrontare la situazione attuale, dove circa 400 famiglie in isola vengono segnalate, dopo le vicissitudini anche ai cantieri navali De Poli di Pellestrina, in grave crisi economica. Per questo sono intervenuti, chiedendo una revisione e un prolungamento della campagna di pesca, il presidente del consiglio comunale di Venezia, Renato Boraso (Forza Italia) e il consigliere azzurro di municipalità al Lido e Pellestrina, Nicola Scarpa, quest’ultimo iscritto alla Cooperativa di pescatori “Piccola Pesca a Pellestrina”, realtà che conta circa 110 associati. Boraso, inoltre, ha annunciato che domani scriverà anche al ministro Luca Zaia per chiedere un suo intervento e all’assessore regionale Isi Coppola. Nel mirino c’è soprattutto il Gral, ovvero il consorzio, gestito in maggioranza dalla Provincia, che disciplina l’attività di pesca. «Quindici giorni di pesca – attacca Nicola Scarpa – sono niente rispetto alle esigenze. A questa attività partecipano circa un centinaio di pescatori con barche e barchini, ciò significa che ogni associato potrà uscire, in media, due volte. Troppo poco per una realtà ormai al collasso: si pensi che, fino a tre anni fa, c’erano 224 pescatori iscritti. Oggi, dopo tre anni, siamo pressoché dimezzati e rimasti in 110. La pesca è stato, forse, il primo settore ad entrare in sofferenza, ancor prima della crisi economica mondiale». Sotto accusa anche le spese del Gral. «In questo momento dobbiamo anche mantenere le spese di gestione di questo consorzio». Anche Boraso non è andato giù tanto per il sottile. «Due uscite di pesca – rileva il presidente del consiglio comunale – a fronte di 400 famiglie che abbiamo sull’astrico a Pellestrina sono una presa per i fondelli dei cittadini. Ed inoltre sono un’operazione puramente elettorale dell’amministrazione provinciale. Per dare un po’ di respiro alla produttività occorreva riaprire la pesca, per quattro o cinque mesi, garantendo a ciascun associato almeno due uscite a settimana. Il Gral andrebbe al più presto commissariato».

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