venerdì 5 settembre 2008

Pellestrina, i cantieri De Poli riprendono l'attività

Gli operai manifestano a Ca’ Farsetti e il Magistrato alle acque revoca il provvedimento di sospensione di due giorni fa

 

Altro che cantiere rumoroso. Davanti a Ca' Farsetti, tra fischi, megafoni e urla, hanno fatto un'iradiddio per un paio d'ore che, se le cose non si fossero sistemate, poteva davvero finire male. Ma i 300 dipendenti dei cantieri navali De Poli (operai con due braccia grosse così, ma anche alcune donne) sono riusciti ad ottenere la riapertura dell'impresa di Pellestrina per due giorni bloccata dalla decisione del Magistrato alle acque perché troppo rumorosa. E oggi tutti torneranno al lavoro, anche se l'azienda dovrà adottare tutti i provvedimenti possibili per rendere sopportabile la convivenza del cantiere con i "vicini di casa".

Sono arrivati in massa davanti al municipio, dopo aver bloccato per mezza giornata, mercoledì mattina, l'isola di Pellestrina . Talmente infuriati come possono esserlo solo coloro che vogliono difendere con i denti il proprio posto di lavoro. Subito una delegazione è stata ricevuta dal sindaco Massimo Cacciari, che ha alzato il telefono per chiamare il Magistrato e strappare la revoca della revoca della concessione, firmata già nel primo pomeriggio dall'ingegner Giampietro Mayerle. Un provvedimento con il quale si giustifica la precedente sospensione con la richiesta formulata dal dipartimento delle Politiche territoriali dello stesso Comune di Venezia (ma del quale il sindaco non sapeva nulla), e con una non chiarissima "necessità di garantire l'incolumità dei funzionari e del personale del Magistrato alle acque". «Sono stati i Vianello, quelli che abitano di fronte al cantiere, a "costringere" il Magistrato ad emettere quel provvedimento - sbottano gli operai -. E noi ci abbiamo rimesso la paga di due giorni di lavoro». «Calmi, questa è una guerra che va avanti da vent'anni - cerca di placare gli animi Giorgio Molin, segretario della Fiom Cgil - Dobbiamo evitare la contrapposizione con gli abitanti di Pellestrina , e ricordarci tutti che le condizioni di lavoro all'interno dei cantieri navali non sono un paradiso. Bisogna creare le condizioni per rendere compatibili le lavorazioni con la realtà locale e la salute dei dipendenti».

Massimo Cacciari difende gli uffici dell'Ecologia: «È l'Arpav che ha rilevato gli sforamenti del tetto sull'inquinamento acustico - afferma il sindaco - I nostri uffici dovevano procedere, sennò si sarebbe trattato di omissione di atti d'ufficio». «Già, però mi sembra ci sia stato un eccesso di zelo da parte dell'Ecologia contro un'azienda che dà lavoro a centinaia di persone - gli fa eco Michele Zuin di Forza Italia, unico consigliere comunale presente all'incontro - Possibile che tutto ciò rientri in soli due giorni? Bisognava pensarci prima di revocare la concessione e, comunque, oggi abbiamo avuto la prova che si potevano già adottare misure per contrastare il rumore». Già, perché l'azienda terminerà entro ottobre una nave chimichiera da 129 metri (con un'altra in lavorazione lunga altri 104 metri), concentrando in futuro le lavorazioni più rumorose lontano dalla riva, e comunque entro le 17.30 e mai nei giorni festivi.

I legali delle famiglie Ballarin e Vianello, promotrici delle iniziative in ambito civile e penale ritengono però che il provvedimento che farà riaprire il cantiere De Poli sia carente: «Non considera che la revoca della sospensione è stata emessa per salvaguardare l'incolumità del personale del Magistrato alle acque dall'invasione della sede da parte delle maestranze dei cantieri De Poli - afferma l'avvocato Antonella Pietrobon - Soggetti certamente più temibili di cinque bambine e dei loro genitori, guardati a vista da dieci agenti tra polizia e carabinieri».Infine, Alberto Mazzonetto della Lega Nord stigmatizza la protesta degli operai: «L'isola di Pellestrina non può essere trasformata in un cantiere. Si trovi al cantiere una collocazione alternativa, magari a Marghera, più consona al ritmo ed alla consistenza delle commesse».

Fulvio Fenzo

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