sabato 6 settembre 2008

Operai di nuovo al lavoro nei cantieri De Poli. E al Tar va avanti il ricorso

 





(f.f. - pl.t.) Di nuovo al lavoro. I cantieri navali De Poli di Pellestrina hanno riaperto ieri i cancelli dopo lo stop forzato di due giorni dovuto alla revoca della concessione disposta lunedì sera dal Magistrato alle acque. Un blocco rientrato giovedì sera, in seguito alla mobilitazione dei trecento lavoratori che, tra mercoledì e giovedì, avevano prima bloccato l'isola di Pellestrina e poi manifestato a Ca' Farsetti.

Ieri gli operai sono tornati sulle grandi navi in costruzione sulla banchina del cantiere, dopo un'assemblea nella quale è stata ridefinita l'organizzazione del lavoro per contenere quei rumori al di sopra dei limiti di legge che avevano condotto al blocco dell'attività. In pratica, le lavorazioni verranno stoppate dopo le 17,30 e nei giorni festivi (con una riduzione degli straordinari), almeno nella parte della banchina più vicina alla riva, quella cioè più vicina alle abitazioni confinanti con il cantiere.

Ma intanto, nelle aule del Tribunale amministrativo regionale, il ricorso presentato dai cantieri De Poli contro il primo provvedimento del Magistrato alle acque (la revoca della concessione) andrà comunque avanti. Nonostante la ripresa dell'attività, il procedimento di fronte ai giudici amministrativi proseguirà fino all'udienza di merito. Difeso dagli avvocati Roberto Longanesi Cattani, Alessandro Veronese e Matteo Munarin, il cantiere navale di Pellestrina ha presentato ricorso contro il blocco delle sue linee di produzione a seguito della denuncia di una famiglia del vicinato. Il ricorso era motivato da incompetenza del Magistrato alle Acque, da violazione di legge ed eccesso di potere. Ed ora, anche se nel frattempo il Magistrato ha ritirato il provvedimento di blocco delle attività e quindi, in sede di sospensiva, è scontato che i giudici della terza sezione del Tar considereranno venute meno le ragioni che sottintendevano il ricorso, il procedimento andrà comunque avanti fino all'udienza di merito che potrebbe arrivare anche fra anni.

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