domenica 24 febbraio 2008

Prelievo della saliva dei bambini di Pellestrina per cercare di prevenire malattie cardiovascolari


Un campione di saliva, prelevato ai bambini di Pellestrina , dai tre ai quattordici anni, per valutare lo stato di salute e per meglio definire i fattori ereditari e di rischio o eventuali fattori di protezione nello sviluppo di malattie cardiovascolari.

E' cio' che è stato chiesto ai genitori in un incontro avvenuto nell'aula magna dell'Istituto Comprensivo Loredan, in isola, dal cardiologo del San Camillo, Giorgio Levedianos, nell'ambito del progetto "Venice Heart Study-Progetto Pellestrina : un'isola laboratorio".

Il progetto, a cui collabora il dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica e Igiene dell'Università di Padova, è nato qualche anno fa con lo scopo di sondare stili ed abitudini di vita e l'incidenza, rispetto a questi, di malattie cardiovascolari. La scelta era caduta su Pellestrina perché proprio le sue caratteristiche geografiche di isola, con una popolazione con un sistema geneticamente omogeneo, perché con basso flusso migratorio, e con abitudini alimentari tradizionali, di dieta mediterranea, la rendevano un modello particolarmente interessante per questo tipo di studi.

Venne consegnato agli abitanti dai 18 ai 100 anni un questionario, la cui compilazione rendeva una fotografia nitida delle abitudini alimentari e di vita. E Pellestrina in quell'occasione sfatò i dati Istat sullo stile ed abitudini di vita degli italiani. Cio' che emerse infatti fu, che a dispetto dell'ambiente in cui vive, l'isolano mangia più carne che pesce, che i giovani tendono sempre più ad una alimentazione di tipo occidentale, che nonostante il buon consumo di frutta e verdura, vi è una tendenza al sovrappeso e all'obesità moderata. Inoltre si fuma e si fa poca attività fisica. Questi dati, per l'impostazione dello studio, basata sull'incidenza di tali fattori per le malattie e la mortalità cardiovascolare, non sono da sottovalutare. Ed ora, per avere un quadro ancora più completo, si "studiano" i bambini, a cui, oltre al campione di saliva, sarà chiesto di costruire un albero genealogico familiare, mentre ai genitori verrà dato da compilare un questionario sullo stato di salute e sulle abitudini alimentari. Con tutto il materiale raccolto in questi anni, successivamente sarà realizzato un libro.

Annalisa Busetto

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