martedì 4 luglio 2006

Pellestrina come Formentera: assalto alla "nuova" spiaggia

TURISMO Domenica lungo i 6 chilometri di arenile un’interminabile coda di barche e gommoni. Il rovescio della medaglia sono i tanti rifiuti abbandonati

 

La spiaggia di Pellestrina presa d'assalto dai bagnanti. È stata una giornata da ricordare, quella di domenica, per la massiccia presenza di turisti, arrivati via terra, ma più numerosi dal mare, a godersi la bellezza e la libertà dell'isola. Da quando è stata costruita la spiaggia artificiale - una decina d'anni la parte di Pellestrina - da sette circa quella di S.Pietro in Volta, è stato un crescendo di arrivi. Turisti mordi e fuggi, che arrivano e partono in giornata, perchè l'isola non ha strutture recettive. Vi sono gli habituèe, quasi pendolari, da Chioggia e Padova, che hanno "abbandonato" la spiaggia di Caroman, che frequentavano sino allora, e la confusione delle loro città, per questo lembo di terra ancora selvaggio e non ancora fruito secondo le sue vere potenzialità. Vi sono i turisti domenicali, che arrivano in bicicletta o con i mezzi pubblici, ma la maggior parte giunge con imbarcazioni proprie. Anche domenica, come da qualche settimana a questa parte, si contavano, nella lunghezza dell'arenile, oltre 6 chilometri, un centinaio di imbarcazioni veloci e una quarantina di gommoni. Per non parlare di tutte le barche che erano ancorate sulla riva della laguna, decine e decine, in prossimità soprattutto di ristoranti e bar.Parecchie anche le tende: in isola non esiste un campeggio, e così, soprattutto i giovani, bivaccano sulla spiaggia. Unica cosa sgradita di tutto questo movimento, la quantità impressionante di rifiuti abbandonata poi dai bagnanti. Essendo la spiaggia libera, molti - tra i quali anche qualche indigeno - lasciano senza scrupolo carte, bottiglie, resti di pranzi e merende, che vengono comunque raccolti il giorno dopo dalla cooperativa che svolge il servizio di pulizia manuale dell'arenile per conto del Consorzio Venezia Nuova. In questi giorni poi, sulla battigia, in zone diverse, sono state rinvenute le carcasse, portate dal mare, di un cucciolo di delfino, ucciso probabilmente da un'elica, e di una grande testuggine. Ad intervenire è stata la protezione civile locale, dopo aver allertato l'Europa Assistance, un'associazione che tutela questo tipo di animali protetti.

Annalisa Vianello

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