venerdì 28 luglio 2006

Ok della Provincia: da oggi si pesca anche nel "Tombolino"

L’ACCORDO

 


(S.T.) La protesta dei caparozzolanti di Pellestrina ha origine nell'obiettivo che le autorità veneziane si sono date di accompagnare i pescatori, un po' col bastone e un po' con la carota, da una pesca di rapina a vere e proprie forme di allevamento. Negli anni ruggenti i caparozzoli erano l'oro nero della laguna, e i pescatori erano cresciuti di numero a dismisura (oggi, sono oltre 1300) mentre di pari passo la laguna si sfiancava: tornare indietro è l'unica strada sostenibile, ma a buoi scappati è impresa dura. Il passaggio all'allevamento, proposto dalla Provincia attraverso il Gral (Gestione risorse alieutiche lagunari), sembra comunque digerito dai pescatori, ma il problema è la fase transitoria, perché anche se il novellame delle vongole venisse seminato oggi, il prodotto non sarebbe commercializzabile prima di due anni. Ecco, dunque, che si devono autorizzare dei periodi emergenziali di pesca tradizionale, cosa che la Provincia ha fatto, indicando di concerto col Magistrato alle Acque due aree lagunari: una di 320 ettari attorno a Sacca Sessola, per i barchini di Chioggia; un'altra di un centinaio di ettari nei pressi del Canale dei Petroli per le "vibranti" di Pellestrina . Barche più grandi, che per pescare usano una sorta di rastrello sulla prua. La zona assegnata a Pellestrina , però, è risultata povera di prodotto, e i caparozzolanti hanno cominciato ad andare in fibrillazione. Tre giorni fa hanno pescato in un'area non autorizzata, e poi hanno chiesto la concessione di un'altra zona, confinante con la loro: si tratta del cosiddetto Tombolino, che però non è classificato dal punto di vista igienico sanitario, cosa che spetta alla Regione ma che vuole i suoi tempi (almeno 3 mesi). La tensione è salita, e la Provincia ha chiesto ai Comuni competenti, Mira e Venezia, di emettere due ordinanze, fondate su ragioni di ordine pubblico, per dichiarare temporaneamente idoneo alla molluschicoltura il Tombolino; il provvedimento doveva essere emesso ieri, e la tensione dei caparozzolanti è esplosa con manifestazioni in terraferma e a Venezia. In serata le ordinanze sono arrivate, e la Provincia ha autorizzato già da oggi e per 5 giorni alla settimana la pesca nel Tombolino, con 40 vibranti alla volta e 60 chilogrammi di pescato al giorno per persona.

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