Chioggia. Blitz dei carabinieri nel centro di spedizione di Pellestrina. Erano destinate ai ristoranti
Ancora un importante sequestro di
vongole di mare non depurate da parte dei Carabinieri di Chioggia e
destinate ai ristoranti locali. La motovedetta “CC 803” , è intervenuta
nel corso di controlli finalizzati alla prevenzione e repressione della
pesca e commercializzazione di prodotti ittici in violazione alle
normative che prevedono l’identificazione e la depurazione delle vongole
raccolte e poi immesse nel mercato.
A cadere nella “rete”
stavolta è finito un cinquantunenne veneziano, intercettato al centro di
spedizione e depurazione molluschi di Pellestrina con 400 chilogrammi
di vongole che, attestando il falso, il pescatore aveva dichiarato di
averle raccolte in un ambito marino che non richiede un processo di
depurazione prima della commercializzazione. In realtà proprio i
carabinieri avevano sorpreso il pescatore, il giorno precedente,
raccogliere i molluschi in un tratto acqueo che invece rende
obbligatorio proprio il processo depurativo. Lo stesso pescatore aveva
già immesso una partita pari a 100 chilogrammi delle stesse vongole al
mercato ittico di Chioggia, che però sono state immediatamente
intercettate e recuperate prima che le stesse fossero vendute. Proprio
alcuni giorni fa, durante il processo a seguito degli arresti avvenuti
nel 2014 durante l’operazione “Laguna Reset” , che però riguardava la
pesca di vongole veraci (caparozzoli), il biologo marino Otello
Giovanardi, responsabile dell’Ispra di Chioggia, chiamato a testimoniare
in aula, aveva puntualizzato come sia pericoloso per la salute
consumare bivalvi raccolti in acque non sicure che però nulla hanno a
che
vedere con le vongole di mare trovate nell’imbarcazione del pescatore
veneziano e finite nel mirino della motovedetta dei carabinieri. Le
vongole sequestrate, che si attestavano su di un valore commerciale di
duemila euro, sono state riversate in mare.
Daniele Zennaro
Nessun commento:
Posta un commento