
La celebrazione di ieri mattina presieduta dal segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, assistito dal patriarcaa Francesco Moraglia e dal vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo, è stato il clou dei festeggiamenti per il trecentesimo anniversario dell'Apparizione della Madonna. Una celebrazione che ha coinvolto tutta l'isola, quasi famiglia per famiglia, con le strade, le cancellate, i cortili adorni di fiocchi, nastri e festoni.
Nessun incidente, nessun malore, a “turbare” la cerimonia alla quale hanno preso parte le autorità civili (compreso il sindaco Brugnaro), militari e, ovviamente, religiose, dell'isola e della Diocesi arrivate, per la maggior parte, con il corteo di barche che ha preso il via da Chioggia. Moraglia ha ricordato la leggenda dell'Apparizione e il suo significato nel contesto storico di oltre due secoli fa, ma che ha anche sottolineato la necessità, oggi, di evitare scontri tra culture e religioni. Al termine della Messa molti sono rimasti per stringere la mano, porgere un augurio, ottenere una benedizione dai prelati presenti, in particolare dal patriarca Moraglia e dal segretario di Stato Parolin che volentieri si sono trattenuti a incontrare i fedeli, prima del pranzo che si è svolto alla trattoria “da Celeste”.


«L’amore di Maria si fa più evidente lì dove ci sono difficoltà, ostacoli da superare» ha commentato il patriarca Moraglia.

Parole di conferma rispetto alla sensazione che sorgeva immediata nell’assistere alla cerimonia e nell’osservare le vie del centro urbano. Centinaia di residenti (e non solo) di ogni età, anziani, adulti e bambini accomodati sulle sedie sistemate in piazza o in piedi sulla strada e sulla fondamenta lungolaguna, di fronte all’altare posto sul sagrato del Santuario della Madonna dell’Apparizione, una trentina
di sacerdoti attorno al cardinale Parolin, circa cinquanta elementi nel coro, e tutto intorno, su lampioni, finestre e terrazze, fili stesi a far sventolare nastrini colorati, con predominanza di bianco e azzurro. Diego Degan
Flavio Lapiccirella
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