
Giorgio Vianello nei mesi scorsi si era rivolto all’assessore regionale Conte per tentare di risolvere la situazione, denunciata a più riprese anche dall’ex consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta”.
In certi punti, infatti, l’arenile è stato talmente eroso che sono spariti tra le onde quasi cinquanta metri di spiaggia. Le ultime mareggiate hanno quindi visto il mare arrivare a lambire il vecchio murazzo Zendrini, e questo a dieci anni solamente dalla costruzione artificiale della spiaggia pellestrinotta. Un intervento di enorme portata che concretizzò il Magistrato alle Acque assieme al Consorzio Venezia Nuova, con la costruzione di pennelli difensivi e appunto dell’arenile.
Dopo il via libera al suo utilizzo, era anche partito il progetto per realizzare alcuni stabilimenti balneari sull’isola, ma è rimasto lettera morta dal momento che il Piano degli arenili comunale non si sblocca. «Questo è proprio un tema che cercherò a breve di affrontare con il Comune per l’ennesima volta» dice Giorgio Vianello. «Abbiamo gli imprenditori pronti a investire, ma vanno chiarite alcune competenze e ciò che si potrebbe o dovrebbe fare. Ma è una iniziativa da promuovere e che deve fare passi avanti, anche perché si potrebbe dare slancio al turismo balneare anche a Pellestrina, con tutto l’indotto che ciò può determinare per l’economia dell’isola. Un grazie intanto va alla Regione per questo primo grande risultato ottenuto per la pulizia e il ripascimento dell’arenile».
Alla finestra ora ci sono però i gestori degli stabilimenti balneari del Lido, che proprio nelle ultime ore hanno stimato in circa 100 mila euro la spesa per lo smaltimento di legname e rifiuti spiaggiatisi con le ultime mareggiate. Non solo, nel tratto di via Lungomare Marconi da tempo si chiede il ripascimento, così come la costruzione di una diga soffolta per ridurre l’impatto delle onde sulla riva. E una forte erosione si è registrata anche nella zona del Consorzio alberghi e delle Quattro Fontane.
Simone Bianchi
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