
«La problematica principale è quella dei sottoservizi. Ci sono almeno quattro concessioni che possono essere subito attivate, ma il servizi igienici e le docce, così come il collegamento per l’energia elettrica, sono aspetti fonda mentali per i fruitori delle spiagge. Avevamo anche proposto di risolvere il problema celermente, evitando la costruzione di sottoservizi che avrebbero dovuto attraversare il murazzo, installando gabinetti chimici e consentire l’uso di gruppi elettrogeni da parte dei concessionari per l’energia elettrica, e ciò avrebbe permesso un notevole risparmio sui costi da affrontare, visto che il Comune non ha soldi da investire». «Questo», prosegue il presidente Vianello, «mettendo a carico dei concessionari la spesa, superiore ai 300 mila euro, e che in cambio avrebbero potuto ottenere delle concessioni in una forma pluriennale per ammortizzare la spesa. Ma non se n’è saputo più nulla, e il tempo passa senza che si possa dare uno sbocco in più al turismo per l’isola».
Le zone papabili all’apertura degli stabilimenti sono quelle in corrispondenza dei pennelli 6-7 a San Pietro in Volta e 13-14 a Pellestrina, questo per la presenza degli scivoli per un accesso facilitato anche ai disabili. (s.b.)
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