Concerto di Edoardo, ma ancora niente strada intitolata a Raimondo
È stata una bella una giornata di festa per tutti i Vianello che
hanno portato il nome di Pellestrina nel mondo, ma è mancata la
ciliegina sulla torta: quella dell’intitolazione di una strada
all’attore e comico Raimondo Vianello, morto quattro anni fa.
A
Ferragosto, la sagra di Portosecco ha visto il seguitissimo concerto di
un altro celebre Vianello: Edoardo, cantante da 50 milioni di dischi
venduti con i suoi evergreen - Abbronzatissima, Guarda come
dondolo, Pinne, fucile ed occhiali, I Watussi tra tante altre - romano
di nascita, ma pellestrinotto d’origine e cugino di Raimondo.E il torneo
di calcio in onore del tifosissimo Raimondo, con in campo una
formazione tutta rigorosamente di “Vianelli” contro una rappresentanza
di Carabinieri e la squadra femminile del Lido NetUno. Ma le strade di
Pellestrina non porteranno ancora a lungo il nome del famoso attore, il
cui padre aveva lasciato l’isola per girare l’Italia come ufficiale di
Marina. Come ha spiegato il commissario Vittorio Zappalorto nei giorni
scorsi - incontrando il presidente della municipalità, Giorgio Vianello -
la normativa prevede che si possano intitolare strade, piazze, impianti
a una persona, solo a dieci anni della morte. E da quella di Raimondo
Vianello sono passati, appunto, solo quattro anni: bisognerà attendere.
La giunta Orsoni - pur avendo fatto propria con l’allora assessora
Tiziana Agostini, la richiesta della Municipalità in tal senso - non ha
fatto in tempo ad approvare la delibera per istruire una eventuale
procedura d’urgenza, con l’iter che dunque dovrà iniziare il suo corso
con la nuova amministrazione. Così, è rimasto solo sulla locandina della
festa il programma di inaugurare il nizioleto con il nome
dell’attore: in isola, per l’occasione, anche la nipote Virginia.
«Raimondo Vianello amava tantissimo Pellestrina e ne parlava nelle sue
trasmissioni», ricorda il presidente Giorgio Vianello, «da grande tifoso
e giocatore di calcio, era rimasto incuriosito da una partita che
vedeva schierati in campo tutti giocatori di nome Vianello e persino
l’arbitro si chiamava così, anche se era di Vicenza: ne aveva parlato in
televisione». (r.d.r.)
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