domenica 26 giugno 2011

Pellestrina in crisi. Spiagge senza gestori

Decolla invece il progetto di pesca turismo

Niente stabilimenti balneari a Pellestrina. La crisi in isola si fa sentire: dai problemi della pesca sempre più giù, al crack dei De Poli: non è facile trovare almeno 250mila euro per aprire un'attività. E così la stagione estiva 2011 è ormai iniziata ma nessuno, tra i privati, ha presentato domanda per estire una concessione demaniale di arenile, ora che, invece, era stata prevista questa possibilità.
      Per cui l'esperimento è rimandato a tempi migliori, forse al 2012. La conferma è arrivata dal vicepresidente della municipalità del Lido e Pellestrina, Andrea Bodi. «Non sono arrivate domande - spiega Bodi - ma non c'è da sorprendersi. I costi che vengono richiesti per aprire un'attività sono rilevanti e non è facile». Va ricordato, inoltre, che quest'anno il via libera per le concessioni è stato a lungo dibattuto e i tempi troppo stretti hanno sconsigliato un investimento. Così si è rimasti al punto di partenza. Il piano particolareggiato degli arenili, infatti, prevede che una parte di arenile possa essere attrezzato con chioschi, punti di ristoro e servizi alla clientela.
      A proposito della crisi della pesca è partito, con buon successo, il progetto di pesca turismo per l'isola di Pellestrina. Visto il fermo-pesca, da maggio a settembre, consente ai pescatori di trasportare con le loro imbarcazioni, anche turisti, e semplici passeggeri, per un tour in laguna alla scoperta del mondo della pesca e delle sue prelibatezze. L'iniziativa è del Consorzio di promozione turistica del Lido e Pellestrina, presieduto da Giorgio Galasso, che, per il suo giro inaugurale di questa nuova attività, ha voluto a bordo una decina di consiglieri della municipalità. Due sono gli itinerari che vengono proposti ai visitatori (su prenotazione): uno nella laguna sud di Pellestrina, l'altro più a nord. A bordo, per ogni imbarcazione, ci possono essere dieci passeggeri, oltre all'equipaggio. Dopo un giro alla scoperta della laguna, si può anche pescare, e poi pranzare o cenare con il pesce appena pescato e cucinato dagli stessi pescatori. Una parte ludica, e un'altra culinaria dedicata al gusto della tavola. L'attrativa, che è già stata promossa e continuerà ad essere pubblicizzata nelle maggiori fiere europee, sta incuriosendo anche tanti residenti. La crisi, insomma, si combatte anche così.

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