venerdì 12 novembre 2010

Spiagge, la rivolta di Venezia

Le spiagge di Lido e Pellestrina rimangono a secco rispetto ai fondi erogati dalla Regione per la pulizia straordinaria e il ripascimento degli arenili, protestano l’assessore all’ambiente di Venezia e i concessionari lidensi. Degli oltre sette milioni stanziati, al Lido e a Pellestrina non arriverà nemmeno un centesimo. «Spero che in questa vicenda ci sia un equivoco - avverte l’assessore Gianfranco Bettin - e che le cose non stiano così, sarebbe davvero incredibile».  Un’osservazione che parte da quanto accaduto la scorsa estate. In due momenti distinti, gli arenili di Lido e Pellestrina vennero invasi da tronchi, rami e rifiuti di ogni genere arrivati a spiaggiarsi dopo mareggiate seguite a giorni di intenso maltempo. Materiali giunti fino a riva dopo essere stati scaricati dai fiumi nell’alto Adriatico e, con il gioco delle correnti, scaricati sulle spiagge delle due isole. «Abbiamo speso almeno 200 mila euro, solo come Amministrazione comunale, per ripulire le nostre spiagge - rincara Bettin - cui si sono aggiunte le spese dei concessionari - Come dire che Cà Roman, Pellestrina, Alberoni e Lido non fanno parte del Veneto e non sono litorali nostri. E’ totalmente inaccettabile quanto ha fatto la Regione, sono quasi senza parole. Stiamo parlando della dimenticanza di quanto fatto per una delle spiagge più belle e uniche al mondo, quella del Lido, e di altre che costituiscono un litorale tra i più particolari del Mediterraneo per le caratteristiche naturali e ambientali. Domani contatterò il collega assessore all’Ambiente della Regione per chiarire la vicenda, e ci stiamo attivando congiuntamente sia io che il collega comunale Paruzzolo».  Stizzita anche la reazione del presidente del Consorzio Balneari del Lido. «Mi chiedo come mai a noi non sia stato dato nemmeno un euro - commenta Mario Campagnaro - Negli ultimi giorni al Lido e a Pellestrina non è successo quanto si è visto a Jesolo o Chioggia, ma solo per il gioco delle correnti. Quanto accaduto la scorsa estate in Regione se lo sono forse dimenticati? Il rischio, ora, per le nostre spiagge non è comunque passato. Molti materiali scaricati dai fiumi stanno ancora galleggiando al largo. Se il maltempo prosegue, tutta quella roba finisce da noi, e allora saremo daccapo nuovamente. Ci chiediamo come sia possibile che l’ente regionale si sia scordato di contribuire anche alla nostra causa dopo le centinaia di migliaia di euro spesi pochi mesi fa. Forse il Comune dovrebbe partecipare di più ai tavoli di confronto in Regione». Ma Bettin replica subito: «Noi partecipiamo eccome, ma stavolta non c’erano tavoli a cui sedersi. Anzi, siamo spesso noi a promuoversi e a invitare la Regione». La scorsa estate ci vollero giorni e giorni per ripulire gli arenili di Lido e Pellestrina. Centinaia di quintali di legno e plastica resero, in piena stagione balneare, quasi inutilizzabile la riva prospiciente al mare. Furono riempite decine di camion per rimuovere i materiali e per portarli in discarica. Il tutto a fronte di ingenti spese suddivise tra Comune e privati. Il fenomeno ha fatto però nascere una forte sinergia pubblico-privato. 
Simone Bianchi

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