1 novembre 2010
Sull’isola ieri non si parlava d’altro, della morte di «Generoso». Del
resto Massimo Scarpa detto appunto «Generoso» era molto conosciuto
a Pellestrina, dove abitava a Portosecco. Lo conoscevano e lo stimavano
anche perché era rimasto uno degli ultimi a saper costruire e a
riparare reti da pesca. Più che un lavoro questa capacità per lui
era un hobby. Costruiva «arti» a seconda del tipo di pesca a cui erano
destinate. Non si conosce ancora la data dei funerali. Infatti il
pm Roberto Terzo non ha ancora dato il nullaosta per mettere a
disposizione dei famigliari la salma, anche perchè ha ordinato
l’autopsia sul cadavere. Questo perchè non sono chiare le cause
dell’incidente nautico che hanno portato alla successiva morte del
pescatore. L’incidente è avvenuto giovedì mattina intorno alle 11.
L’uomo mentre sta rientrando sull’isola a bordo del proprio barchino è
finito violentemente contro un palo. A fatica è riuscito poi a
raggiungere riva e ad ormeggiare. Per sbarcare ha chiesto aiuto a
dei ragazzi che si trovavano nei pressi del molo. Soccorso è stato
portato all’Ospedale Civile dove è morto sabato mattina dopo due
giorni di agonia. Ora saranno i carabinieri della compagnia di
Chioggia a ricostruire quanto avvenuto. Da capire se Massimo
Scarpa è rimasto vittima di un malore o è finito contro il palo per un
guasto meccanico dell’imbarcazione o per una disattenzione. I
militari non escludono nessuna ipotesi, nemmeno il fatto che si
sia distratto mentre stava utilizzando il cellulare. Distrazione fatale.
Comunque bisognerà attendere l’autopsia per stabilire prima le
cause della morte e verificare quindi se l’uomo non abbia avuto, prima
dell’impatto con il palo, un malore. (c.m.)
Sull’isola ieri non si parlava d’altro, della morte di «Generoso». Del
resto Massimo Scarpa detto appunto «Generoso» era molto conosciuto
a Pellestrina, dove abitava a Portosecco. Lo conoscevano e lo stimavano
anche perché era rimasto uno degli ultimi a saper costruire e a
riparare reti da pesca. Più che un lavoro questa capacità per lui
era un hobby. Costruiva «arti» a seconda del tipo di pesca a cui erano
destinate. Non si conosce ancora la data dei funerali. Infatti il
pm Roberto Terzo non ha ancora dato il nullaosta per mettere a
disposizione dei famigliari la salma, anche perchè ha ordinato
l’autopsia sul cadavere. Questo perchè non sono chiare le cause
dell’incidente nautico che hanno portato alla successiva morte del
pescatore. L’incidente è avvenuto giovedì mattina intorno alle 11.
L’uomo mentre sta rientrando sull’isola a bordo del proprio barchino è
finito violentemente contro un palo. A fatica è riuscito poi a
raggiungere riva e ad ormeggiare. Per sbarcare ha chiesto aiuto a
dei ragazzi che si trovavano nei pressi del molo. Soccorso è stato
portato all’Ospedale Civile dove è morto sabato mattina dopo due
giorni di agonia. Ora saranno i carabinieri della compagnia di
Chioggia a ricostruire quanto avvenuto. Da capire se Massimo
Scarpa è rimasto vittima di un malore o è finito contro il palo per un
guasto meccanico dell’imbarcazione o per una disattenzione. I
militari non escludono nessuna ipotesi, nemmeno il fatto che si
sia distratto mentre stava utilizzando il cellulare. Distrazione fatale.
Comunque bisognerà attendere l’autopsia per stabilire prima le
cause della morte e verificare quindi se l’uomo non abbia avuto, prima
dell’impatto con il palo, un malore. (c.m.)
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