sabato 11 settembre 2010

Vanno a fondo i motori della supernave

La chiatta da Trieste si è rovesciata a 4 miglia da Pellestrina. Per il gruppo è un danno da 15 milioni
A causa del mare mosso e della rottura di un cavo i rimorchiatori hanno perso il controllo del carico

I sei motori della Costa Fascinosa sono finiti in mare. Mille e duecento
tonnellate di tecnologia, quindici milioni di euro finiti su un fondale
di venti metri a quattro miglia e mezzo al largo di Pellestrina. Un
danno molto grave per Fincantieri, Azienda leader mondiale nella
costruzione di navi da crociera che a Marghera sta ultimando gli ultimi
ritocchi alla gemella Costa Favolosa la quale entrerà in servizio a
luglio dell’anno prossimo e il cui varo tecnico è avvenuto lo scorso
agosto. La Fascinosa, invece, è l’ultima nave nel portafoglio ordini
dell’Azienda e sarà pronta per la primavera del 2012; altre commesse non
ce ne sono, per cui da gennaio, se non arriveranno nuovi clienti,
partirà la cassa integrazione. La Fascinosa sarà la sedicesima unità
della flotta Costa Crociere, primo gruppo turistico italiano e numero
uno in Europa. Come la gemella Favolosa potrà accogliere 3.780
passeggeri con 1540 cabine, avrà 114.500 tonnellate di stazza, una
lunghezza di 306 metri, 17 ponti, raggiungerà una velocità di crociera
di 21,5 nodi.

      Fincantieri sta correndo ai ripari per trovare
altri sei motori da montare nella nave; proprio venerdì scorso è
avvenuta la posa in bacino della chiglia, che comprende anche la prima
sezione di 295 tonnellate, lunga 12 metri. Pare che a Monfalcone ci sia
la possibilità di trovare una soluzione; si tratta di motori moderni che
azionano un generatore elettrico la cui corrente, a sua volta, alimenta
un motore elettrico che aziona il propulsore navale, oltre a dare
corrente a tutti gli altri servizi.

      L’incidente è avvenuto
nella notte tra martedì e mercoledì. I motori erano stati caricati su
una grossa chiatta a Trieste, presa in carico da due rimorchiatori.
Giunti all’altezza della bocca di porto di Malamocco, uno dei cavi di
traino di un rimorchiatore si è spezzato. È stato chiamato subito uno
dei rimorchiatori di Venezia con un cavo nuovo, ma il mare, che era già
mosso, è montato ulteriormente con un forte vento di scirocco che
spingeva il pontone verso la costa. Il rimorchiatore che aveva ancora il
cavo d’acciaio integro ha tentato di tenere la posizione in mare, ma
prima che arrivasse il mezzo di soccorso, verso le nove e mezza di
mercoledì mattina, la chiatta si è rovesciata, le catene di fissaggio si
sono spezzate e i motori sono finiti sul fondo del mare. Sul posto sono
intervenuti uomini e mezzi della Capitaneria di Porto, e una ditta
specializzata veneziana, con una unità di sommozzatori, che ha
delimitato la zona. L’area è stata interdetta alla navigazione in attesa
di decidere come recuperare i macchinari che probabilmente non saranno
più utilizzabili, visto che sono stati immersi in acqua salata.
Pericolo per la navigazione non dovrebbe essercene, e nemmeno di
inquinamento perché i motori erano ancora senza olio, ma è chiaro che
non possono comunque rimanere sul fondo del mare; ieri, in proposito, si
è tenuta una riunione in Capitaneria di Porto per stabilire un piano
operativo.

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