lunedì 19 luglio 2010

Pesca abusiva, sei denunce

Blitz dell’Arma che ha bloccato tre barche con le gabbie vibranti
Stavano pescando vicino Porto San Leonardo in una zona inquinata

Avevano gettato le ancore proprio davanti a porto San Leonardo, zona
vietatissima per la pesca a causa dell’inquinamento. E proprio qui
avevano calato in acqua le loro "gabbie vibranti", casse da tre metri
per tre, in grado di dragare in poche ore svariate tonnellate di vongole
dai fondali. Una devastazione per l’ambiente, che si aggiunge alle
ovvie problematiche di tipo sanitario, bloccata anche stavolta
dell’intervento dei Carabinieri. Nei guai sono finiti sei pescatori di
Pellestrina, trovati a bordo di tre vongolare,
imbarcazioni da pesca professionali di una certa dimensione che sono
state immediatamente sequestrate. I sei, invece, tutti con precedenti
proprio per pesca abusiva, sono stati nuovamente denunciati per
danneggiamento ambientale aggravato, inosservanza delle segnalazioni in
mare (le vongolare erano all’ancora, ovviamente senza alcun dispositivo
di segnalazione visiva), mentre gli sono state contestate anche
l’impiego di attrezzature vietate e la pesca in orari non consentiti.

     
Tutto risale alla notte tra giovedì e venerdì, quando il Nucleo natanti
dei Carabinieri è stato impegnato in una serie di controlli a tappeto
in laguna. Un’operazione mirata, in considerazione del fatto che con
l’avvicinarsi del Redentore, cresce la domanda di pesce e i pescatori si
danno da fare, anche in modo illecito. Quello che facevano le tre
vongolare, "pizzicate" alla fine del canale dei Petroli, a ridosso di
Porto Marghera, attorno alle 3 e mezza di notte. Presumibilmente avevano
appena iniziato a pescare, utilizzando l’argano dell’ancora per "arare"
il fondale con le loro gabbie. Un sistema molto più efficace, in
termini di quantità di pescato, di quello dei barchini che utilizzano
gabbie più piccole, ma tanto più devastante per l’ambiente: se i
barchini lasciano dei solchi di pochi centimetri, le vongolare raschiano
il fondo della laguna fino a 20, 30 centimetri per 10, 15 metri. Di
contro, con un barchino la fuga è più semplice che con una vongolara che
deve togliere l’ancora.

      E questo deve aver incastrato, l’altra
notte, i sei pescatori pellestrinotti, che si sono visti piombare i
militari da un momento all’altro. Qualcuno ha tentato di disfarsi delle
vongole, ma era troppo tardi. Complessivamente ne sono state sequestrate
450 chili, per un valore di 3mila euro,subito ributtate in laguna. 180
mila il valore delle tre imbarcazioni finite sotto sequestro.

     
Dall’inizio dell’anno solo il Nucleo natante ha già denunciato 18
persone, sequestrato 9 imbarcazioni (per un valore di 320 mila euro) e 5
tonnellate di vongole per altri 30mila euro.

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