sabato 24 luglio 2010

Inferno di vento e acqua. Pellestrina devastata

Una violentissima bufera ieri pomeriggio siè abbattuta sull’isola e sugli Alberoni


Scoperchiate decine di case e la chiesa di Ognissanti. Residenti sui tetti, nessun ferito


Venti minuti di paura, ieri verso le 18. E Pellestrina che torna a
vedere in faccia la furia degli elementi, come quel novembre del 1966.


     
Un "tornado", con raffiche di vento fortissime e pioggia battente, ha
messo in ginocchio l’isola e creato gravi danni anche al Lido,
soprattutto in località Alberoni.



      Il massimo della violenza del
vento si è abbattuto proprio su Pellestrina, dove sono state
scoperchiate dieci case, oltre alla chiesa di Ognissanti e al nuovo
Palasport di Portosecco, ancora una volta finito con il tetto in strada.

      E ancora: detriti in mezzo alla strada, alberi abbattuti,
persone sopra i tetti per cercare di aggiustare, alla meno peggio, i
comignoli dei tetti divelti. Una scena come quelle che si vedono in tv
in Paesi tropicali, dove gli uragani sono ben più frequenti


 
     
Pesante, pesantissimo, il bilancio dei danni, tanto che si sono già
manifestate le intenzioni di chiedere lo stato di calam
ità naturale, per
un'isola già messa a dura prova dalla crisi produttiva della pesca e la
chiusura dei cantieri navali De Poli. Unico aspetto positivo, in un
vero e proprio disastro, il fatto che non ci sia stato nessun ferito. 


     
Vigili del fuoco, polizia municipale hanno risposto, tra Pellestrina e
il Lido, ha centinaia di chiamate, lavorando fino a notte inoltrata.
Mobilitata anche la Protezione civile.

      La bufera si è
abbattuta con maggior forza nella zona sud, tra Alberoni e Pellestrina.
Proprio in località Alberoni, sono stati abbattuti dal vento quattro 

grossi alberi. Uno di questi ha semidistrutto anche l'auto del
comandante della polizia municipale del Lido, Ferruccio Filipello.



     
Le raffiche di vento hanno fatto cadere in strada comignoli e tegole
dai tetti. Problemi, evidenti, anche alla circolazione stradale.

     
A Pellestrina danni ovunque: alberi, detriti in mezzo alla strada anche
lungo il Murazzo, lato laguna, pali della luce abbattuti come birilli.
In piazza Ognissanti,
anche lo stendardo, con una base in marmo di
parecchie tonnellate, è stato divelto. La chiesa, invece, è stata
parzialmente sventrata, scoppiati i vetri di molte auto in sosta. 


     
Per strada sono volate anche recinzioni private. Il carroponte dei
cantieri navali De Poli, un braccio mastodontico, si è inclinato
pericolosamente verso la strada.




      A Portosecco, con il
palazzetto, evidentemente oggetto di qualche maledizione, ancora
sventrato, per la terza volta. Non è stata una giornata felice per le 
attività sportive. Anche la nuova remiera è finita ko. Semi affondati
molti barchini, ormeggiati lungo la riva, altre imbarcazioni sono finite
contro la remiera 
stessa.
      Il sindaco Giorgio Orsoni alle
20.30 di ieri sera stava raggiungendo Pellestrina per verificare di
persona l'entità dei danni. Il consigliere comunale 
Alessandro Scarpa ha
preannunciato che produrrà un'interrogazione urgente al sindaco,
chiedendo lo stato di calamità naturale e soprattutto una commissione
d'inchiesta per capire come mai, un'opera nuova come il Palasport, sia
finita ancora scoperchiata.

      E in serata qualche voce di
contestazione si è levata sui soccorsi, perchè a Pellestrina c’è chi si
chiede se la sola presenza di una pattuglia dei vigili del 
fuoco sia
sufficiente a garantire i primi soccorsi in caso di emergenza.





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