venerdì 11 giugno 2010

Morte in spiaggia «Nessuna negligenza»

Mercoledì 9 Giugno 2010
Il titolare della ditta funebre: «Siamo stati chiamati alle 16.10 e
Pellestrina non è dietro l’angolo»


«Non è assolutamente vero che il corpo di Giampaolo Cecconello è stato
tutto quel tempo in spiaggia prima di essere recuperato». A parlare il
titolare della ditta funebre Soffiato, che per Veritas effettua il
recupero delle salme cosiddette «istituzionali», ovvero coloro che
muoiono per incidenti o in modo accidentale, all'indomani delle
polemiche nate dal fatto che il corpo del Cecconello, coperto da un
lenzuolo, sarebbe stato portato via soltanto quattro ore dopo il
decesso. I fatti: Giampaolo Cecconello, 45enne di Adria, domenica, si
era recato nella spiaggia di
Pellestrina,
insieme alla moglie, per trascorrere qualche ora sotto il sole. Verso le
15 un malore lo fa accasciare sulla sabbia. È subito soccorso da un
medico che, come lui si stava godendo la giornata di sole. Poi l'arrivo
del Suem, i tentativi di rianimazione, durati 40 minuti, e la
constatazione della morte, avvenuta probabilmente per un infarto.
Successivamente arrivano i carabinieri che rimangono vicino alla salma
fintanto che arrivano i necrofori per il trasporto all'obitorio
dell'ospedale civile «dove» precisa il signor Soffiato «non deve essere
eseguita nessuna autopsia». «Siamo stati chiamati alle 16.10» commenta. «
Pellestrina non è propriamente dietro l'angolo, e
ci vogliono dei tempi tecnici per raggiungerla». Praticamente, gli
incaricati della ditta per il recupero del corpo, da Venezia avrebbero
raggiunto il Lido, recuperato il furgone per il trasporto della salma, e
si sarebbero recati a
Pellestrina. «Per
arrivarci» continua Soffiato «necessariamente si deve prendere il ferry
boat. Noi siamo arrivati che era appena partito, quindi abbiamo dovuto
aspettare un'altra mezz’ora. Alle 18.45 però, il corpo del Cecconello
era già sistemato nel furgone. Arrivati al Lido la salma è stata
spostata nella barca per raggiungere l'ospedale civile. Alle 19.40 era
già tutto finito». Nessun ritardo quindi, nessuna negligenza, soltanto
il tempo necessario da Venezia a raggiungere l'isola. Rimane comunque
alto lo sconcerto e il dispiacere per quella che appare una morte
rubata. Il Cecconello tra l'altro era conosciuto in isola, proprio per
il fatto che, ogni domenica, negli anni passati, si recava in spiaggia,
sempre sullo stesso posto, che poi è quello in cui ha trovato la morte.
Quest'anno invece per lui e la moglie era la loro prima volta. «È stato
proprio un giorno da dimenticare» commenta un giovane del posto,
arrivato in spiaggia poco dopo l'accaduto».

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