martedì 21 aprile 2009

Tagliate anche le trasferte a Pellestrina

Domenica 19 Aprile 2009

 

(M.F.) Le uscite straordinarie domenicali a Pellestrina organizzate dall’Avis e dal Centro trasfusionale dell’ospedale Civile rischiano di saltare. E con esse almeno 140-150 sacche di sangue, poiché è altamente improbabile che i residenti nell’isola, per quanto volontari molto attivi, affrontino un viaggio di diverse ore per arrivare alle Fondamente Nuove. Il rischio, dopo che è già saltata la trasferta di Burano a Pasquetta, è più che concreto e a denunciarlo è la presidente della sezione Avis di Venezia, Orietta Guerrasio. Il motivo sembra essere legato all’esigenza di risparmiare fondi e per questo dalla direzione dell’Ulss sarebbe partita la direttiva di sospendere le uscite straordinarie domenicali con il conseguente pagamento di medici, infermieri e motoscafisti. Il problema appare tanto più grave se si pensa che a Pellestrina abitano donatori tra i più attivi dell’intero territorio comunale. Nel corso del 2008, con cinque uscite domenicali, sono state raccolte 140 sacche di sangue più 30 idoneità, che significa 30 potenziali donatori in più.
      «È incredibile - commenta Guerrasio - da una parte l’Ulss ci chiede costantemente di aumentare le donazioni e dall’altra ci mette i bastoni tra le ruote nelle iniziative che cerchiamo continuamente di proporre per sensibilizzare la popolazione. Nel 2008 l’Avis di Venezia ha avuto 5.119 donazioni di sangue, e oggi il Centro trasfusionale ci chiede di aumentare a 5.200 e se fosse possibile a 5.300. Un po’ difficile perseguire questi obiettivi se poi rischiamo di perderne 150 in un colpo solo».
      L’Avis veneziana da anni organizza manifestazioni dedicate ai giovani, per "coltivare" sempre nuovi donatori. E questa attività nel 2008 ha portato ad abbassare l’età media dei suoi associati di ben due anni. Così ci sono manifestazioni nelle scuole e nelle palestre; per i più piccoli ci sono giochi interattivi. L’ospedale ha sempre più "sete" di sangue e, se i donatori non riescono a fornire la quantità di cui abbisogna, deve acquistarlo da altre unità sanitarie con costi elevati. «Vorrei capire con quale logica - conclude Guerrasio - qualche dirigente dell’Ulss blocca le uscite in quei luoghi come Pellestrina dove la gente è sensibile e generosa. E allora cosa vogliono da noi volontari? L’impegno nei primi tre mesi dell’anno è stato grande: sono state raccolte 1.273 sacche, suddivise in 923 di sangue, 310 di plasma e 20 di piastrine».

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