mercoledì 23 luglio 2008

Tutto il paese si è fermato per dare l'ultimo saluto a Daniel

 

Pellestrina si è fermata ieri per dare l'ultimo saluto al piccolo Daniel Vianello, spirato, per sopraggiunte complicazioni, nella notte tra giovedì e venerdì scorso all'ospedale Civile di Venezia. Daniel aveva soltanto tredici anni, ed una disabilità che lo accompagnava dalla nascita, ma aveva una famiglia meravigliosa, che lo ha accudito e fatto crescere con tutto l'amore possibile. E tanta gente, tra i suoi compaesani, che gli volevano bene con tenerezza. Ieri, nella chiesa arcipretale di Ognissanti, a dimostrazione di questo bene, e del rispetto per la famiglia, c'erano proprio tutti; adulti, giovani e ragazzini. Quei ragazzini con cui non ha mai potuto giocare, con cui non ha condiviso emozioni, perché le sue condizioni glielo impedivano, ma che lo hanno accolto, all'entrata della chiesa, ognuno con una rosa bianca. In un silenzio irreale e commosso, don Pierangelo Laurenti, ha ripercorso le parole delle letture e del vangelo appena letti, soffermandosi più volte sulle parole di Gesù dedicate ai bambini e all'importanza di questi nella nostra vita comune e di fede, rapportandole alla vita e alla sofferenza di Daniel, e all'amore e alla ricchezza che ha ricevuto la famiglia e tutti coloro che si sono occupati di lui in questi anni. Al termine della celebrazione, la piccola bara bianca, portata a spalla, con al seguito una folla di persone, ha raggiunto il cimitero di Pellestrina per l'ultimo saluto. Daniel lascia i genitori Lina e Angelo, i fratelli Luca e Nicola, e l'amata nonna Edvige.

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