giovedì 31 luglio 2008

Dopo una lunga veleggiata, nell'afa estiva, cosa c'è di meglio di una sosta ristoratrice

 

Dopo una lunga veleggiata, nell'afa estiva, cosa c'è di meglio di una sosta ristoratrice con buoni cibi e vino in un luogo fresco e ventilato? E questo è quanto hanno trovato, dopo due giorni per mare, gli amici di Cervia che sabato scorso hanno concluso in laguna la loro rievocazione dell'antica Rotta del Sale, incontrandosi a Pellestrina con quanti nello stesso giorno avevano voluto ricordare con un corteo delle sue sanpierote lo squerariol Piero Menetto, scomparso lo scorso inverno, e con i soci della vela al terzo. Un tripudio di vele colorate ormeggiate alla riva, che mentre il canale Sant'Antonio sembrava un'autostrada hanno riportato Pellestrina e la vicina Chioggia a serene immagini di tempi neppure troppo lontani.

Dopo un breve saluto alla tomba di Menetto in cimitero, lagunari e romagnoli hanno passato assieme alcune ore serene e festevoli, proprio come avrebbe voluto lo squerariol, scambiandosi cibi, vini, esperienze nella frescura ombrosa e accogliente dell'oasi di Ca' Roman.La Rotta del Sale, poi, ha avuto una conclusione istituzionale. «Venezia con umiltà accetta questo dono e farà del suo meglio, per mantenere sempre vivi i rapporti di amicizia con il Comune di Cervia. Amo ripetere quanto il Sindaco Cacciari sostiene: per interpretare il futuro bisogna conoscere la storia e quella di Venezia è segnata da relazioni e scambi nel rispetto delle altre culture». Queste le parole di accoglienza rivolte da Piero Rosa Salva, consigliere comunale e presidente del Comitato cittadino per il Palio delle antiche Repubbliche marinare, al sindaco della città di Cervia, Roberto Zoffoli, e agli invitati. I Cervesi hanno portato in omaggio dei sacchi di sale con tanto di sigillo riprodotto da quello trecentesco (leone andante con libro chiuso) scoperto recentemente nel museo Bottacin di Padova. Un progetto di valorizzazione delle tradizioni, nato da un'idea del Circolo Nautico di Cervia e sostenuto dal Comune di Cervia, giunto all'ottava edizione, finalizzato verso uno sviluppo turistico integrato e sostenibile. Ad accogliere gli ospiti (tra i quali il Lions di Cervia gemellato con il Lions del Lido di Venezia), nel giardino di Palazzo Cavalli Franchetti, sede dell'Istituto Veneto, è stata la Corte dogale' composta da otto personaggi in costume preceduti da sei suonatori di tamburo mentre in Canal Grande erano ormeggiate alcune barche storiche da pesca e da lavoro (lance, trabaccoli e bragozzi) tipiche della costa romagnola scortate da quelle veneziane dell'associazione Vele al Terzo'. La cerimonia, semplice ma molto significativa -s eguita anche da chi passava sul Ponte dell'Accademia - intende rievocare l'importante attività mercantile che rappresenta l'identità e la storia millenaria che lega le due città adriatiche al tempo in cui Venezia si riforniva del sale prodotto dalle antiche saline di Cervia e di cui si ha conoscenza fin dal V secolo avanti Cristo «per valorizzare le nostre origini e mostrare le nostre peculiarità che ci distinguono dalla standardizzazione del giorno d'oggi», ha sottolineato con orgoglio, Roberto Zoffoli.

Maria Teresa Secondi

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