lunedì 14 luglio 2008

Arriva un fortunale a Pellestrina...

 





Arriva un fortunale a Pellestrina , scardina un paio di cancelli in legno, ma dove si abbatte? Sul tetto del palazzetto dello sport, appena rifatto, dove accartoccia e sradica buona parte della copertura del tetto in rame, facendo volare pezzi e materiale di imbottitura nell'adiacente campo da calcio e nei dintorni. Sembra incredibile, ma a due anni di distanza, per l'isola, si ripresenta il solito copione. Era il luglio del 2006, e il palazzetto, sogno di una vita degli isolani, era li per li per essere inaugurato, anche se completo dal 2004, quando un fortunale provocò lo stesso danno. Ci sono voluti due anni di controlli, commissioni e ricerca dei soldi per riparare ai danni subiti, e proprio lo scorso mese di giugno le sue porte si erano aperte per la prima volta, per ospitare il campionato juniores nazionale di pallacanestro. Non una inaugurazione ufficiale, perchè quelle porte, al termine della manifestazione si erano subito chiuse, ma un inizio così in grande stile, faceva ben sperare per una prossima apertura a settembre, tanto che vi erano stati appunto, tutta una serie di incontri con le associazioni sportive e culturali dell'isola per affrontare il discorso gestione. Ora tutto è da rifare. Erano decine e decine ieri le persone, che, come in processione, si fermavano ad osservare il disastro. Molte con la macchina fotografica, per fermare un'immagine già vista. E poi, inevitabili, i commenti.

Ma la storia del palazzetto di Portosecco di Pellestrina , aldilà delle chiacchiere della gente, ha veramente dell'incredibile; una storia, tutta all'italiana, fatta di ritardi e di inesattezze, probabilmente anche di leggerezza, scarsa competenza e professionalità, che hanno ridotto per anni questa struttura, costata svariati miliardi, ad una cattedrale nel deserto, vecchia, in deperimento, senza nemmeno essere mai stata utilizzata. Tutto ha inizio alla fine degli anni 80, con questo progetto, che ha avuto un iter per la sua approvazione e finanziamento, di oltre 10 anni. Iniziati i lavori, per una struttura assolutamente sovradimensionata rispetto al possibile bacino d'utenza, sono iniziati i ritardi nell'esecuzione. Completato con la giunta Costa, doveva essere inaugurato nel settembre del 2004, ma la commissione di controllo giudicò non a norma alcuni interventi. E via quindi altri soldi e lavori per gli adeguamenti richiesti, anche se nel frattempo, beffa nella beffa, altre modifiche su alcune normative, accompagnate ad altri controlli, richiesero ulteriori interventi per la messa a norma. Nella prima metà del 2006, si sussurrava di una possibile apertura a settembre, ma ecco che a luglio arriva un fortunale di quelli tosti, che in isola fa pochissimi danni, ma si accanisce sul tetto del palazzetto, accartocciando la guaina protettiva di rame. Ancora soldi e lavori, ultimati proprio nei primi giorni di giugno. Ed ora, come da trama di un film già visto, si ricomincia. «Possibile che non esistano responsabilità?» si chiedevano ieri i numerosi curiosi accorsi al sito perché è vero che un incidente del genere può capitare una volta, ma due ha del diabolico. Il pensiero più frequente di tutti comunque, è la preoccupazione, quasi certezza che, per riparare il danno accaduto saranno necessari altri anni di attesa, visto che di soldini da spendere il Comune ne ha ben pochi, soprattutto per una struttura difficilmente in grado di autofinanziarsi, e, per non offendere nessuno, nata sotto una cattiva stella.

Annalisa Busetto

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