lunedì 30 aprile 2007

Vaporetti per Pellestrina troppo pieni, i ciclisti restano a terra: «Raddoppiamo le corse»

Domenica, 29 Aprile 2007

Si fanno piste
ciclabili, si propaganda questo modo di fare turismo che mette di
sicuro tutti d'accordo: non è impattante, consente di ammirare il
paesaggio pur con una discreta mobilità.Peccato però che esistano delle
strettoie, degli ostacoli che con tutta la buona volontà fin qui non è
stato possibile rimuovere.Basta trovarsi a Vigo, all'imbarcadero del
vaporetto per Pellestrina per
averne la prova. Nei giorni scorsi un'esperienza del genere l'ha fatta
anche Giuliano Boscolo, ormai come tutti gli altri colleghi consigliere
solo per onore di firma, "ma sempre pronto -sostiene- ad intervenire
quando si tratta di suggerire iniziative che possono essere utili alla
città".Qual è il problema? E' presto detto: nei vaporetti c'è il numero
chiuso per quanto riguarda il trasporto di moto e bici. E già ora ed
ancora di più col procedere della stagione sono più numerosi i ciclisti
che restano a terra, e debbono pertanto rimandare la gita lungo il
murazzo, di quelli che riescono ad imbarcarsi portandosi dietro la bici.

Una
situazione che fa a pugni con la vantata vocazione turistica della
città. Soprattutto la carenza di servizi crea premesse pericolose che
producono insoddisfazione e quindi possono comportare una valutazione
negativa.Ci sono soluzioni? Il citato consigliere ne propone una: due
corse, una al mattino e l'altra alla sera destinate specificatamente ai
viaggiatori ciclisti in modo da rendere fruibile a chi si trova a
Chioggia il panorama del litorale di Pellestrina e San Pietro fino agli Alberoni e quello, altrettanto bello, della laguna.

Nessun commento:

Posta un commento