martedì 20 marzo 2007

Tanta rabbia e rassegnazione: «Così non va»

 

«Nessuno sapeva nulla. Tre ore per ripristinare il servizio sono un assurdo. Le informazioni sono state frammentarie e sbagliate».

All'approdo degli Alberoni della linea 11, a Faro Rocchetta, sono dovuti intervenire i carabinieri e la polizia per calmare gli animi. La protesta dei pendolari è stata sempre civile, ma energica. Al Lido, per quanti dovevano raggiungere Pellestrina , è stata una mattinata di passione. Tra le lamentele sollevate l'assenza di informazioni e la lentezza di attivare i servizi sostitutivi. Dato che, per tre ore, gli utenti della linea 11 sono stati "prigionieri" senza poter uscire dall'isola. Con il passare dei minuti si è formata una fila di auto in attesa chilometrica. Quanti dovevano consegnare a Pellestrina i rifornimenti alimentari sono rimasti bloccati. Stessa sorte per chi doveva raggiungere il lavoro o aveva uscite programmate. Solo intorno alle 14 all'approdo di Faro Rocchetta la situazione è andata via via normalizzandosi, riuscendo a smaltire l'afflusso di auto in attesa. Basti pensare che l'ultima corsa regolare è partita dagli Alberoni alle 7.45 poi c'è stato il black out. Alle 11 si è entrati nel momento più critico. Dopo la rabbia e le proteste che sono salite con il rintocco dei minuti è subentrata quasi una sorta di rassegnazione tra la gente. «È stato un disservizio totale - commenta Flavio, autotrasportatore - e purtroppo su questa linea è ormai all'ordine del giorno. All'imbarco nessuno sapeva nulla, non c'erano indicazioni precise. Siamo stati in balia degli eventi. E purtroppo non è la prima volta che succede. Poi un'altra cosa pazzesca è stata la scelta di mettere in servizio, dopo il ripristino della linea, il ferryboat più piccolo. Su questo collegamento bisognerebbe fare qualcosa di concreto, disagi e problemi sono successi troppe volte non si può certo parlare di sfortunata casualità. Anche quando ci sono gli scioperi, l'avviso viene affisso solo il giorno prima, anche se lo sciopero è programmato. Non c'è adeguata pianificazione, se si riuscisse a sapere per tempo, ci si organizzerebbe per fare, ad esempio, una doppia consegna. Invece non accade mai». Critiche anche per la scelta, una volta riattivata la linea, di non far salire a bordo gli autobus, facendo scendere i passeggeri per dare la precedenza alle auto in attesa. «Sono disgustato - commenta Giovanni Vianello all'imbarco - ci vogliono provvedimenti secchi. Ho perso tutta la mattina al Lido e a Pellestrina avevo degli appuntamenti importanti di lavoro programmati da giorni. È sconcertante che i ferry Actv abbiano problemi così frequenti di manutenzione. Qualcosa non va».

Lorenzo Mayer

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