giovedì 1 marzo 2007

Cantieri De Poli pronti al varo numero 238

 

Festa grande nella mattinata di sabato prossimo, al cantiere navale De Poli di Pellestrina , per la nascita di un nuovo colosso del mare. Una chimichiera doppio scafo da diciassettemila tonnellate, con 23 cisterne, che porterà il nome di "Alessandro D." (uno dei tanti cugini della dinastia De Poli) e che verrà destinata a un noleggio di lunghe percorrenze nell'altra azienda della famiglia, la società armatoriale "Arcoi". Il suo valore commerciale si aggira sui 38 milioni di euro. E sarà questo il varo numero 238, in ordine di tempo.

Il primo annuncio pubblico di questa realizzazione è stato dato dall'amministratore finanziario della società, Chiara De Poli, nel corso di una serata tenuta all'hotel Monaco & Grand Canal dal Rotary club di Venezia. La relatrice era stata chiamata a tracciare nell'occasione un excursus storico sulla attività finora espressa dal cantiere De Poli, la cui prima testimonianza si fa risalire addirittura al catasto napoleonico del 1808.

Da quella lontana datazione lo sviluppo progressivo del cantiere pellestrinotto - pur nei suoi inevitabili alti e bassi, dovuti alle contingenze di mercato - non ha praticamente conosciuto soste. Con alcune tappe cronologiche fondamentali. Come il 1954, quando si passa dalle costruzioni in legno a quelle in ferro. Oppure il 1994, vero momento strategico nel quale si viene a realizzare un importante salto di qualità, sotto il profilo precipuo della sicurezza, con la costruzione di navi a doppio scafo.

In quegli anni l'impresa De Poli ha altresì intrapreso anche l'attività armatoriale, avviata nel settore chimico con la già citata società "Arcoi", interamente controllata dalla famiglia e creata con lo scopo di mantenere in attività il cantiere proteggendolo dal "dumping" della concorrenza orientale. Nel settore delle gasiere, invece, i De Poli collaborano dal 2004 in joint-venture con la società "Anthony Veder" di Rotterdam.

Oggi il gruppo De Poli - composto da Giovanni, Davino, Giancarlo, Osvaldo, Roberto, Anna, Chiara, Michele, Stefania, Eva e Francesca De Poli - con il suo fatturato, che supera i 50 milioni di euro, garantisce occupazione a 100 addetti, a 300 persone di indotto interno ed oltre 300 di indotto esterno. Negli ultimi dieci anni di attività - tra chimichiere, gasiere, traghetti veloci ecc. - sono state costruite ben quindici navi fra le dieci e le sedicimila tonnellate. Alle quali, sabato prossimo alle 9, si verrà ad aggiungere l'ultima nata "Alessandro D." «Siamo come un granello in laguna - ha commentato il patròn, Davino De Poli - ma esportiamo tecnologia in tutto il pianeta, e vorremmo più appoggio dal Governo, che con la legge garantisce contributi ai cantieri, ma con la Finanziaria li toglie. Contributi - ha concluso - coi quali pratichiamo sconti ai clienti che poi finiamo per pagare di tasca nostra, mangiandoci ogni margine di guadagno».

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