lunedì 16 ottobre 2006

Anniversario dell'affondamento della motonave "Giudecca"


Tutta l'isola di Pellestrina
ha voluto commemorare ieri il sessantaduesimo anniversario
dell'affondamento della motonave "Giudecca". Nessuno è voluto mancare,
i pellestrinotti hanno dimostrato, ancora una volta pur in un'occasione
così triste, un profondo senso di appartenenza al proprio territorio.
Presenti anche alcuni parenti delle persone morte a seguito
dell'affondamento, provenienti anche da fuori città, tra cui una coppia
giunta appositamente da Roma. L'anniversario in realtà ricorreva
venerdì scorso, ma la Municipalità del Lido e Pellestrina ha voluto celebrarlo ieri con una cerimonia istituzionale.

Era
il 13 ottobre del 1944, quando la motonave Giudecca venne affondata,
davanti alla chiesa di Ognissanti, da tre caccia angloamericani. E
proprio dal piazzale antistante la chiesa di Ognissanti è iniziata la
manifestazione con l'alzabandiera alla presenza del vicesindaco Michele
Vianello, del presidente della municipalità Giovanni Gusso e del vice
Angelo Ghezzo, nonché di Stefano Stipitivich, delegato dell'esecutivo
alla cultura e vero regista dell'iniziativa. Pellestrina
, oltre sessant'anni dopo, non ha dimenticato una delle pagine più
tristi della sua storia, dove persero la vita centinaia di persone. E
proprio per "fare memoria" e non dimenticare, dopo la santa messa
celebrata nella chiesa di Ognissanti, sono state presentate alcune
iniziative. E' stato "svelato", in anteprima, il bozzetto del
bassorilievo, opera dell'artista Giuseppe Vio (pittore e scultore) che
verrà fuso in bronzo, a cura della municipalità, il prossimo anno. Il
bozzetto di Giuseppe Vio, figlio di Romano Vio, altro personaggio molto
conosciuto a Pellestrina , ha creato il bozzetto che raffigura la motonave "Giudecca", mentre sta affondando, in lontananza si scorge l'isola di Pellestrina con alcune persone ben stilizzate, che piangono evidentemente disperate. Il corteo, poi, ha raggiunto il cimitero di Pellestrina
dove è stato inaugurato il restauro della lapide che riporta la data
del 13 ottobre 1944. Un corteo a piedi, e uno acqueo, salito su un
motoscafo Actv ha deposto una corona nel punto in cui si è verificato
l'affondamento. Una giornata triste, ma anche carica di significato e
di valore artistico. E da questo triste momento è scaturito un segno
importante di vita, visto che in concomitanza si è svolta anche la
festa del donatore dell'Avis con consegna dei vari attestati e
regata.

Lorenzo Mayer



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