venerdì 4 agosto 2006

Tra Radius e Gilmour è duello di chitarre

MUSICA & DINTORNI Sfida a distanza in laguna fra il leader della Formula 3 e il cantante dei Pink Floyd

Lo storico gruppo di Lucio Battisti proporrà stasera a Pellestrina i successi più famosi

 


La chitarra di Alberto Radius contro quella di David Gilmour. Per molti musicisti e appassionati di musica leggera, non solo italiana, il chitarrista della Formula 3, storico gruppo di Lucio Battisti che si esibirà questa sera alle ore 21 alla Festa della Madonna dell'Apparizione, a Pellestrina , è considerato tra i migliori in circolazione. E ascoltare brani incisi dal gruppo, come "Questo folle sentimento", "Eppur mi son scordato di te", o "Non è Francesca" (assicura lo stesso Radius, "con gli arrangiamenti originali con cui erano state concepite") è sicuramente di notevole richiamo. Abbiamo posto alcune domande ad Alberto Radius, che stasera sarà affiancato da Tony Cicco alla batteria e voce, sodale di sempre, e da Ciro Di Bitonto alle tastiere (che ha sostituito Gabriele Lorenzi).

Alberto Radius, una domanda su un ipotetico duello di chitarre con Gilmour, chitarrista e cantante dei Pink Floyd, che si esibisce oggi in Piazza San Marco.

È semplice, io sono per Carlos Santana che, oltretutto, dopo trent'anni è tornato in classifica: poche note ma suonate con il cuore, la tecnica va certo apprezzata ma il virtuosismo fine a sé stesso mi ha sempre lasciato perplesso. Credo di aver detto molto!

Cosa suonerete stasera a Pellestrina ?

Tutti i nostri successi e quelli di Lucio Battisti ai quali abbiamo partecipato anche noi, sia in sala di registrazione che negli unici concerti da lui tenuti tra il 1969 e il 1970. Saranno due ore di festa, solitamente il pubblico conosce la maggior parte dei brani, e canta ininterrottamente con noi.

Lei che è stato il chitarrista di Lucio Battisti, come legge oggi la sua lezione?

Non esito a dire che musicalmente non ha avuto confronti, e anche le sue ultime fasi sperimentali sono degne di rispetto. Riusciva a creare e tenere unito un gruppo di musicisti come un buon patriarca, assieme si cresceva nella ricerca, con disciplina e duro lavoro. Oggi troppi giovani sono gettati dalle case discografiche sul mercato senza avere esperienza, e rischiano di bruciarsi. Io ho sempre cercato di dare il massimo, lo conferma il mio ultimo album solista "Please My Guitar" e un progetto che sto ultimando. In fondo noi come Formula 3 ci siamo ancora perché sono gli altri che mancano. Stasera vedrete di cosa siamo capaci, nel nome di Lucio Battisti!

Riccardo Petito

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