giovedì 24 agosto 2006

S. Pietro in Volta ringrazia Luciano


Da qualche tempo è
giunto da noi, a San Pietro in Volta, il sig. Luciano Costa, uomo di
lettere e profondo conoscitore di Venezia, animo mite e spirito
salottiero, il quale, dopo una vita particolarmente attiva e ricca di
relazioni (ha lavorato tra l'altro come agente di viaggi), ha scelto di
vivere in tranquillità e a contatto con la natura nell'oasi di Santa
Maria del Mare presso la Casa dell'Ospitalità, nella nostra isola.

Un
pomeriggio di mezza estate, all'ombra della chiesa di San Pietro, in un
cenacolo informale ed estemporaneo, Luciano parlava, con un linguaggio
amabile ed accattivante, della storia della Serenissima, di battaglie
navali nel Mediterraneo e di episodi accaduti qui nell'isola in un
lontano passato e in un altro, più recente, che si intrecciava con la
storia della sua stessa famiglia. Il nonno e poi uno zio avevano
insegnato da noi e si erano inseriti saldamente nella realtà locale.
Essi avevano conosciuto personaggi della quotidianità e uomini di genio
che hanno contribuito a rendere grande l'isola e la stessa
Venezia.Ricordi personali e racconti del nonno, circostanze storiche e
aneddotti curiosi si susseguivano in un caleidoscopio ricco e
affascinante nelle parole di Luciano

La
battaglia di Chioggia tra Venezia e Genova per il predominio dei mari,
gli Ungari sbaragliati a San Pietro in Volta (da cui probabilmente il
nome), le difese a mare con l'erezione dei murazzi, ultima magnificenza
della Serenissima ad opera del matematico e fisico Bernardino Zendrini,
che è costata 40 anni di lavori. E poi, più vicino nel tempo,
personaggi illustri legati indissolubilmente alla storia dell'isola: la
nobile figura di Padre Olinto Marella, tanto grande quanto incompreso
perché precursore dei tempi, il pittore Cagnaccio di San Pietro e i
suoi paesaggi che raccontano la struggente bellezza dell'isola

Per arrivare all'oggi: una recente mostra fotografica che ha saputo cogliere Pellestrina
com'era, prima del benessere economico, con l'immancabile dotazione di
automobili che avrebbe portato con sé. In una realtà urbanistica e
territoriale non concepita per la motorizzazione lungo il lato laguna,
si assiste al paradosso del percorso di automezzi, in assenza di
percorribilità.

E
poi le storie raccontate nei libri del pescatore Gianfranco Vianello,
di un passato recente, ma cancellato per sempre dal canale dei petroli,
dallo sfruttamento intensivo della laguna, dall'inquinamento
industrialeNemmeno la scogliera che caratterizzava l'isola c'e più
Luciano ricorda le lunghe passeggiate da Santa Maria del Mare a Cà
Roman che da giovane percorreva lungo il lato mare, prima che fosse
realizzata la spiaggia artificiale che ne ha alterato configurazione e
microclima.

Da
conoscitore di Venezia a conoscitore dell'animo umano, Luciano si
rammarica che il denaro e tutte le potenzialità rivolte al suo
perseguimento abbiano fatto perdere di vista valori più importanti come
il benessere spirituale, l'amicizia, la solidarietà, il rispetto degli
altri e dell'ambiente.

Intanto
i rintocchi del campanile ci riportano alla realtà, sono le cinque e
mezza, il tempo è scivolato.Alcuni amici che Luciano ha portato con sé
fra poco dovranno ritornare al Lido, e lui stesso rientrare alla Casa
dell'Ospitalità. Però è bello sapere che una persona tanto ricca di
sapere e di umanità sia diventato un nostro compaesano, rendendo quindi
possibile qualche altro incontro tra amici, che contribuisca
all'acquisizione di conoscenze e inviti alla rifflessione.

Ormai
si è stabilito un sodalizio e confidiamo di poterci rivedere all'ombra
della chiesa. Oppure, se farà più fresco, davanti ad essa, di fronte
agli scenari sempre nuovi che il sole allestisce mentre superbo si
specchia in laguna, raddoppiando il proprio splendore, prima di caderci
dentro, al di là dei colli euganei.

Gli amici di Luciano
San Pietro in Volta

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