Prelevati campioni dalle cucine dopo che nove persone erano finite al Pronto soccorso
Il personale ispettivo del Dipartimento
di prevenzione dell’Asl 12 ha già effettuato un controllo nei locali del
ristorante «Ai Pescatori» di Pellestrina, dove si era recata, sabato
scorso, una comitiva di chioggiotti alcuni dei quali, nove, il giorno
dopo, erano finiti al pronto soccorso per una «verosimile tossinfezione
alimentare», come riporta il referto medico.
I sanitari hanno
prelevato dei campioni nelle cucine del ristorante e verificato il
rispetto delle norme igieniche, sia per quanto riguarda la preparazione
che la conservazione dei cibi. Il risultato dell’ispezione, e delle
analisi in particolare, non è ancora noto perché il procedimento è
ancora in corso e, comunque, i risultati dei campionamenti nel
ristorante andranno incrociati con quelli dei prelievi eseguiti sui
pazienti, alla ricerca di una eventuale corrispondenza di agenti
patogeni. Il controllo è scattato, in automatico, dopo che nove persone,
sulle 19 di cui era composto il gruppo di amici, nella serata di
domenica, si sono presentate al Pronto soccorso dell’ospedale di
Chioggia lamentando dolori addominali, febbre, vomito e diarrea. Tre di
loro, lunedì mattina, erano ancora in osservazione ma sono stati, poi,
dimessi senza particolari problemi. I nove intossicati hanno riferito il
nome del ristorante in cui si erano recati a cena e hanno anche
indicato quale delle portate, secondo loro, ne era stata la causa,
ovvero le uova di seppia che avevano «un odore strano». Sulla base della
segnalazione di questi nove pazienti, l’Asl 14 ha avvertito i colleghi
della Asl 12 che hanno provveduto all’ispezione. Il titolare del
ristorante, Domenico Gavagnin, ritiene che il suo locale non abbia
alcune responsabilità del malessere dei chioggiotti. «Abbiamo servito
250 coperti, quella sera» dice «qualcun altro avrà mangiato uova di
seppia, ma solo loro hanno lamentato disturbi. E poi bisogna
vedere cosa hanno mangiato o bevuto altrove quel giorno o il giorno
dopo. In trent’anni di lavoro solo un’altra volta dei clienti si erano
lamentati di qualcosa di simile ma, dopo i controlli, è risultato che la
causa del loro malessere era un’altra. E ci hanno chiesto scusa».(d.deg.)
mercoledì 29 giugno 2016
martedì 28 giugno 2016
Pranzo al ristorante, nove all’ospedale
Disavventura per una comitiva a Pellestrina. Stupito il titolare del locale: «Ho servito 250 coperti, nessuna lamentela»
«Eravamo in 19 a quella cena. Nove di noi sono finiti in ospedale per una tossinfezione alimentare, compresa mia moglie che ha avuto vomito e diarrea per molte ore. Si è “salvata” solo la bambina che era con noi, perché ha mangiato la pizza».
«Ho ricevuto una telefonata da una signora che urlava arrabbiatissima. “Vi mando i Nas, vi faccio chiudere” diceva. Ho cercato di parlarle e farla ragionare: non c'è stato verso».
Maurizio Tiozzo è il marito della signora intossicata, uno dei 19 chioggiotti che, sabato sera, si erano recati al ristorante «Ai Pescatori» di Pellestrina. Per lui (e per la moglie) quanto accaduto è chiarissimo: gli è stato servito qualche piatto «avariato» e pensa anche di sapere quale. Domenico Gavagnin, invece, è il titolare del ristorante incriminato ed è più che sicuro delle genuinità dei suoi ingredienti e della bontà dei suoi piatti («trent'anni di lavoro e mai un problema del genere», dice).
Quello che è certo è la visita, al pronto soccorso di quasi metà dei componenti della comitiva chioggiotta, la sera dopo quella della cena. Tre di loro la mattina di lunedì erano ancora là, in osservazione, per gli scarsi valori dei livelli di sodio.
Il referto parla di «verosimile tossinfezione alimentare» ma, ovviamente, non ci sono ancora analisi che identifichino gli eventuali agenti patogeni. Tiozzo e amici, però, non hanno dubbi. «Sono stati male tutti quelli che hanno mangiato uova di seppia», dice, «io le ho evitate, perché avevano un odore che non mi piaceva, ma mia moglie le ha mangiate. E anche gli altri».
Gavagnin, però, obietta su tutta la linea. «Era un prodotto acquistato in giornata dal mio abituale fornitore. Certo che l’avevo congelato. Ma quella sera ho servito oltre 250 coperti e nessuno, dico nessuno, si è lamentato, tranne quella comitiva». Il giorno dopo, quando ha ricevuto la telefonata di protesta (e le rimostranze su Facebook) Gavagnin ha cercato di spiegare ma «la signora non mi ha fatto parlare. Non so neanche chi fosse, altrimenti l’avrei invitata a venire da noi, a spiegarsi con calma». Poi il ristoratore ha chiesto lumi ai suoi camerieri. «Ho saputo che hanno anche bevuto molto e non so cosa abbiano fatto dopo essersi allontanati da qui», dice.
Insomma, le valutazioni sono diametralmente opposte e ognuna delle parti sarebbe pronta a intraprendere le vie legali, per tutelare la propria e altrui salute, o per tutelare l'immagine di una azienda «che rappresenta tutta la nostra vita».
«Eravamo in 19 a quella cena. Nove di noi sono finiti in ospedale per una tossinfezione alimentare, compresa mia moglie che ha avuto vomito e diarrea per molte ore. Si è “salvata” solo la bambina che era con noi, perché ha mangiato la pizza».
«Ho ricevuto una telefonata da una signora che urlava arrabbiatissima. “Vi mando i Nas, vi faccio chiudere” diceva. Ho cercato di parlarle e farla ragionare: non c'è stato verso».
Maurizio Tiozzo è il marito della signora intossicata, uno dei 19 chioggiotti che, sabato sera, si erano recati al ristorante «Ai Pescatori» di Pellestrina. Per lui (e per la moglie) quanto accaduto è chiarissimo: gli è stato servito qualche piatto «avariato» e pensa anche di sapere quale. Domenico Gavagnin, invece, è il titolare del ristorante incriminato ed è più che sicuro delle genuinità dei suoi ingredienti e della bontà dei suoi piatti («trent'anni di lavoro e mai un problema del genere», dice).
Quello che è certo è la visita, al pronto soccorso di quasi metà dei componenti della comitiva chioggiotta, la sera dopo quella della cena. Tre di loro la mattina di lunedì erano ancora là, in osservazione, per gli scarsi valori dei livelli di sodio.
Il referto parla di «verosimile tossinfezione alimentare» ma, ovviamente, non ci sono ancora analisi che identifichino gli eventuali agenti patogeni. Tiozzo e amici, però, non hanno dubbi. «Sono stati male tutti quelli che hanno mangiato uova di seppia», dice, «io le ho evitate, perché avevano un odore che non mi piaceva, ma mia moglie le ha mangiate. E anche gli altri».
Gavagnin, però, obietta su tutta la linea. «Era un prodotto acquistato in giornata dal mio abituale fornitore. Certo che l’avevo congelato. Ma quella sera ho servito oltre 250 coperti e nessuno, dico nessuno, si è lamentato, tranne quella comitiva». Il giorno dopo, quando ha ricevuto la telefonata di protesta (e le rimostranze su Facebook) Gavagnin ha cercato di spiegare ma «la signora non mi ha fatto parlare. Non so neanche chi fosse, altrimenti l’avrei invitata a venire da noi, a spiegarsi con calma». Poi il ristoratore ha chiesto lumi ai suoi camerieri. «Ho saputo che hanno anche bevuto molto e non so cosa abbiano fatto dopo essersi allontanati da qui», dice.
Insomma, le valutazioni sono diametralmente opposte e ognuna delle parti sarebbe pronta a intraprendere le vie legali, per tutelare la propria e altrui salute, o per tutelare l'immagine di una azienda «che rappresenta tutta la nostra vita».
domenica 26 giugno 2016
Settimana di festa nell’isola cerimonie, ballo e sport
Sarà una settimana di grandi
festeggiamenti a San Pietro in Volta per la tradizionale festa che si
aprirà oggi con la serata di testimonianze “Il profumo del cuore” in
collaborazione con l'associazione amici di casa famiglia san Pio X.
Sette giorni di divertimento tra cerimonie religiose, musica, ballo,
giochi per bambini, attività sportive e gli immancabili stand
gastronomici. Questi ultimi saranno aperti la sera di giovedì (solo
bar), venerdì, sabato e domenica, ultima data in cui si potrà anche
pranzare. Martedì alle 21 appuntamento al santuario dell'Apparizione,
mentre mercoledì il vescovo di Chioggia presiederà la funzione dei santi
Pietro e Paolo alle 18.30. Giovedì alle 21 teatro, e venerdì balli di
gruppo e show safari per la famiglia. Sabato prossimo regata su
mascarete della Remiera Portosecco, animazione per bambini e serata
danzante, con chiusura domenica 3 luglio con
la grande lotteria che metterà in palio anche una crociera per due persone tra Francia, Spagna e isole Baleari. Sempre domenica è prevista la gara di podismo “De corsa per San Piero” con partenza alle 10.15 e due percorsi disponibili da 4 e 9 chilometri lungo le strade del borgo. (s.b.)
la grande lotteria che metterà in palio anche una crociera per due persone tra Francia, Spagna e isole Baleari. Sempre domenica è prevista la gara di podismo “De corsa per San Piero” con partenza alle 10.15 e due percorsi disponibili da 4 e 9 chilometri lungo le strade del borgo. (s.b.)
giovedì 23 giugno 2016
A Pellestrina e Lido allarme meduse «Nessun pericolo: la laguna sta diventando mare»
Luca Mizzan (Museo di storia naturale): «La laguna si sta trasformando,
non c’è da stupirsi» Orate, testuggini, persino foche e un tonno, alghe
giganti: cambia la flora e la fauna
L’ecosistema lagunare sta mutando e per molti non è un segreto. Negli ultimi anni soprattutto pescatori e appassionati di attività subacquea hanno visto modificarsi la laguna veneziana, tra specie che si sono ridotte e altre che hanno iniziato a occupare sempre più spazio. La scorsa settimana è scattato sulle spiagge di Lido e Pellestrina un allarme meduse per colpa del cosiddetto “polmone di mare” (rhizostoma pulmo), ma dietro a tutto questo non c’è il solo cambiamento climatico.
«L’innalzamento delle temperature o l’acqua più pulita sono solo modi semplicistici di spiegare la cosa», afferma Luca Mizzan, direttore del Museo di Storia Naturale di Venezia. «C’è tanto da dire e moltissimi aspetti ancora da capire completamente».
Come si può provare a spiegare il cambiamento?
«Negli ultimi quindici anni abbiamo visto mutare molti aspetti. I lavori per le dighe mobili del Mose hanno cambiato spazi e correnti alle bocche di porto e così pure la creazione della soffolta (diga sommersa) davanti a quasi tutto il litorale. L’escavazione dei canali ha fatto il suo e il risultato è che le specie che un tempo prediligevano la laguna tra fango e sabbia, ora stanno per essere soppiantate da altre che vivono più tra gli scogli. Perfino i ricci di mare sono in aumento».
Tra biologi marini discutete delle modificazioni ambientali?
«Certamente. E continuiamo a raccogliere campioni e informazioni utili. Le cause sono molte e vanno dal clima alle correnti, dalle temperature alla presenza o meno di predatori diretti. Ma una teoria precisa non è fattibile».
La laguna è a rischio nel suo complesso?
«Diciamo che si sta trasformando in un golfo di mare. I cambiamenti ambientali sono stati numerosi negli ultimi anni».
Qualche esempio?
«Tutti a Venezia conoscono i passarini, pesci simili alle sogliole. Bene: questi in laguna sono quasi scomparsi. Dove si pescavano una volta le mormore, ora ci sono quasi solo orate, e anche tante. E un maggior numero di orate crea il calo della popolazione di seppie, perché ne sono un predatore incallito. E la gente si è accorta pure di questo. A volte riceviamo delle segnalazioni di presenze che neppure riusciamo a comprendere tra telefonate o disegni alla buona fatti dalle persone. Una volta archiviavi dopo una vana ricerca, ora non lo puoi più fare. Pensiamo alla foca delle ultime due estati: si credeva a uno scherzo e invece era vero. Ma pure alla megaptera segnalata al largo in mare, e poi prontamente verificata. In Adriatico balene e foche non sono proprio comuni, eppure ci sono arrivate, ma sul bacàn hanno rinvenuto perfino degli esemplari già morti di razze con un pungiglione».
Un tempo si urlava di stupore per un delfino, oggi si vede davvero di tutto.
«È una situazione in continua evoluzione. Basti pensare alle alghe: chi aveva mai visto un sargasso fino a dieci anni fa in laguna? Ora li trova ovunque lungo le fondamenta veneziane e delle isole, e si estendono anche per 2-3 metri. Ma è lo stesso discorso delle alghe giapponesi che raggiungono anche i 4-5 metri e si sviluppano invece dal fondo alla superficie. Le vedi e pensi ci sia bassa marea, invece non è così».
Altre specie particolari notate di recente?
«Penso ai gronghi, alle castagnole o ai saraghi pescati in vari punti dentro la laguna o fuori tra le soffolte. Ci sono anche molti più branzini, anche in inverno, e ormai c’è gente che si è trasformata in pescatore professionista. Ma davanti a Santa Maria del Mare, in piena laguna, in mezzo metro d'acqua hanno pescato pochi mesi fa anche un tonno di due quintali lungo quasi due metri».
E le meduse non sono da meno.
«Il fenomeno degli ultimi giorni è di sicuro anomalo, ma nel contesto di quel che vediamo non c’è da stupirsi. Le rhizostoma pulmo, i polmoni di mare, li abbiamo notati anche in laguna già ad aprile con l’acqua fredda. Una volta comparivano in agosto con l’acqua molto calda, poi sono proliferati. Raggiungono le dimensioni anche di 60 centimetri e possono pesare fino a 15 chilogrammi. Con le forti correnti entranti alle bocche di porto le abbiamo viste perfino di fronte a Sant’Alvise, Fusina o alla Giudecca. Non hanno predatori diretti a queste latitudini: la tartaruga liuto o il pesce luna sono rari. Quindi la loro fioritura può diventare inarrestabile».
Sono pericolose?
«Possono essere leggermente urticanti, ma solo se una persona se le spalma addosso. Se ti sfiorano non provocano eritemi: a riva sono già morte o moribonde. Poi in questi giorni ci sono pure le cosiddette meduse quadrifoglio (aurelia aurita), della dimensione di un piattino, del tutto innocue. Verso agosto c’è invece il solito rischio di incappare in altre specie più dolorose in caso di contatto».
Nulla di cui aver comunque paura.
«La gente magari si ricorda di essere stata punta e allora pensa che più grande è una medusa e più pericolosa può essere. Invece non è proprio così. A Jesolo, tempo fa, alcune persone rimasero bloccate su una piccola piattaforma per i tuffi ancorata di fronte alla riva, poiché circondate dalle rhizostoma pulmo. Furono recuperate dalla Guardia costiera...».
L’ecosistema lagunare sta mutando e per molti non è un segreto. Negli ultimi anni soprattutto pescatori e appassionati di attività subacquea hanno visto modificarsi la laguna veneziana, tra specie che si sono ridotte e altre che hanno iniziato a occupare sempre più spazio. La scorsa settimana è scattato sulle spiagge di Lido e Pellestrina un allarme meduse per colpa del cosiddetto “polmone di mare” (rhizostoma pulmo), ma dietro a tutto questo non c’è il solo cambiamento climatico.
«L’innalzamento delle temperature o l’acqua più pulita sono solo modi semplicistici di spiegare la cosa», afferma Luca Mizzan, direttore del Museo di Storia Naturale di Venezia. «C’è tanto da dire e moltissimi aspetti ancora da capire completamente».
Come si può provare a spiegare il cambiamento?
«Negli ultimi quindici anni abbiamo visto mutare molti aspetti. I lavori per le dighe mobili del Mose hanno cambiato spazi e correnti alle bocche di porto e così pure la creazione della soffolta (diga sommersa) davanti a quasi tutto il litorale. L’escavazione dei canali ha fatto il suo e il risultato è che le specie che un tempo prediligevano la laguna tra fango e sabbia, ora stanno per essere soppiantate da altre che vivono più tra gli scogli. Perfino i ricci di mare sono in aumento».
Tra biologi marini discutete delle modificazioni ambientali?
«Certamente. E continuiamo a raccogliere campioni e informazioni utili. Le cause sono molte e vanno dal clima alle correnti, dalle temperature alla presenza o meno di predatori diretti. Ma una teoria precisa non è fattibile».
La laguna è a rischio nel suo complesso?
«Diciamo che si sta trasformando in un golfo di mare. I cambiamenti ambientali sono stati numerosi negli ultimi anni».
Qualche esempio?
«Tutti a Venezia conoscono i passarini, pesci simili alle sogliole. Bene: questi in laguna sono quasi scomparsi. Dove si pescavano una volta le mormore, ora ci sono quasi solo orate, e anche tante. E un maggior numero di orate crea il calo della popolazione di seppie, perché ne sono un predatore incallito. E la gente si è accorta pure di questo. A volte riceviamo delle segnalazioni di presenze che neppure riusciamo a comprendere tra telefonate o disegni alla buona fatti dalle persone. Una volta archiviavi dopo una vana ricerca, ora non lo puoi più fare. Pensiamo alla foca delle ultime due estati: si credeva a uno scherzo e invece era vero. Ma pure alla megaptera segnalata al largo in mare, e poi prontamente verificata. In Adriatico balene e foche non sono proprio comuni, eppure ci sono arrivate, ma sul bacàn hanno rinvenuto perfino degli esemplari già morti di razze con un pungiglione».
Un tempo si urlava di stupore per un delfino, oggi si vede davvero di tutto.
«È una situazione in continua evoluzione. Basti pensare alle alghe: chi aveva mai visto un sargasso fino a dieci anni fa in laguna? Ora li trova ovunque lungo le fondamenta veneziane e delle isole, e si estendono anche per 2-3 metri. Ma è lo stesso discorso delle alghe giapponesi che raggiungono anche i 4-5 metri e si sviluppano invece dal fondo alla superficie. Le vedi e pensi ci sia bassa marea, invece non è così».
Altre specie particolari notate di recente?
«Penso ai gronghi, alle castagnole o ai saraghi pescati in vari punti dentro la laguna o fuori tra le soffolte. Ci sono anche molti più branzini, anche in inverno, e ormai c’è gente che si è trasformata in pescatore professionista. Ma davanti a Santa Maria del Mare, in piena laguna, in mezzo metro d'acqua hanno pescato pochi mesi fa anche un tonno di due quintali lungo quasi due metri».
E le meduse non sono da meno.
«Il fenomeno degli ultimi giorni è di sicuro anomalo, ma nel contesto di quel che vediamo non c’è da stupirsi. Le rhizostoma pulmo, i polmoni di mare, li abbiamo notati anche in laguna già ad aprile con l’acqua fredda. Una volta comparivano in agosto con l’acqua molto calda, poi sono proliferati. Raggiungono le dimensioni anche di 60 centimetri e possono pesare fino a 15 chilogrammi. Con le forti correnti entranti alle bocche di porto le abbiamo viste perfino di fronte a Sant’Alvise, Fusina o alla Giudecca. Non hanno predatori diretti a queste latitudini: la tartaruga liuto o il pesce luna sono rari. Quindi la loro fioritura può diventare inarrestabile».
Sono pericolose?
«Possono essere leggermente urticanti, ma solo se una persona se le spalma addosso. Se ti sfiorano non provocano eritemi: a riva sono già morte o moribonde. Poi in questi giorni ci sono pure le cosiddette meduse quadrifoglio (aurelia aurita), della dimensione di un piattino, del tutto innocue. Verso agosto c’è invece il solito rischio di incappare in altre specie più dolorose in caso di contatto».
Nulla di cui aver comunque paura.
«La gente magari si ricorda di essere stata punta e allora pensa che più grande è una medusa e più pericolosa può essere. Invece non è proprio così. A Jesolo, tempo fa, alcune persone rimasero bloccate su una piccola piattaforma per i tuffi ancorata di fronte alla riva, poiché circondate dalle rhizostoma pulmo. Furono recuperate dalla Guardia costiera...».
domenica 19 giugno 2016
Festa di San Pietro 2016
Domenica 26 giugno
Ore 21.30 - Serata testimonianza “Il Profumo del Cuore” pensata e presentata dai giovani in collaborazione con l'Associazione Amici di “Casa famiglia San Pio X”
Martedì 28 giugno
Ore 21.00 - Celebrazione in Santuario della Madonna dell'Apparizione della “Stella” animata dal coro Parrocchiale di S. Pietro e S. Stefano
Mercoledì 29 giugno
Ore 18.30 - S. Messa nella solennità dei Santi Pietro e Paolo presieduta dal Vescovo Adriano
Giovedì 30 giugno
Ore 21.00 - In piazza commedia “La Teresina va dal dottore”
Venerdì 1 luglio
Ore 21.30 - Spettacolo per a famiglia di ventriloquia “Show Safari”
Ore 22.45 - Balli di gruppo in piazza
Sabato 2 luglio
Ore 10.00 - Animazione per i bambini
Ore 17.00 - Regata su mascherete in collaborazione con l'Associazione Remiera di Portosecco
Ore 21.00 - Serata danzante in piazza con l’orchestra “Ilaria Veronese e il Senso Unico”
Domenica 3 luglio
Ore 9.00 - Santa Messa
Ore 10.00 - Manifestazione campestre “De Corsa per San Piero '16” in collaborazione con l'Associazione Abitanti in Isola
Ore 18.00 - Recita del Vespro a seguire Processione direzione “dei Botta”
Ore 21.00 - Serata danzante in piazza con l’orchestra "Alberto e i Murales”
Ore 23.50 - Estrazione numeri vincenti della lotteria
A seguire conclusione della festa con “Accendiamo il cielo con i nostri sogni”
Stand gastronomico aperto: giovedì sera (solo bar), venerdì, sabato e domenica sarà possibile pranzare e cenare
Ore 21.30 - Serata testimonianza “Il Profumo del Cuore” pensata e presentata dai giovani in collaborazione con l'Associazione Amici di “Casa famiglia San Pio X”
Martedì 28 giugno
Ore 21.00 - Celebrazione in Santuario della Madonna dell'Apparizione della “Stella” animata dal coro Parrocchiale di S. Pietro e S. Stefano
Mercoledì 29 giugno
Ore 18.30 - S. Messa nella solennità dei Santi Pietro e Paolo presieduta dal Vescovo Adriano
Giovedì 30 giugno
Ore 21.00 - In piazza commedia “La Teresina va dal dottore”
Venerdì 1 luglio
Ore 21.30 - Spettacolo per a famiglia di ventriloquia “Show Safari”
Ore 22.45 - Balli di gruppo in piazza
Sabato 2 luglio
Ore 10.00 - Animazione per i bambini
Ore 17.00 - Regata su mascherete in collaborazione con l'Associazione Remiera di Portosecco
Ore 21.00 - Serata danzante in piazza con l’orchestra “Ilaria Veronese e il Senso Unico”
Domenica 3 luglio
Ore 9.00 - Santa Messa
Ore 10.00 - Manifestazione campestre “De Corsa per San Piero '16” in collaborazione con l'Associazione Abitanti in Isola
Ore 18.00 - Recita del Vespro a seguire Processione direzione “dei Botta”
Ore 21.00 - Serata danzante in piazza con l’orchestra "Alberto e i Murales”
Ore 23.50 - Estrazione numeri vincenti della lotteria
A seguire conclusione della festa con “Accendiamo il cielo con i nostri sogni”
Stand gastronomico aperto: giovedì sera (solo bar), venerdì, sabato e domenica sarà possibile pranzare e cenare
venerdì 17 giugno 2016
Nuove agevolazioni per Pellestrina e cimitero ebraico
Tra i provvedimenti approvati ieri dalla Giunta c’è anche l’estensione della validità dell’abbonamento alla rete navigazione riservato ai residenti dell’isola di Pellestrina fino al Centro sanitario polifunzionale del Lido - nell’ex Ospedale al Mare - utilizzando le linee di rete urbana di Lido tra Piazzale Santa Maria Elisabetta e Piazzale Ravà. L’agevolazione scatterà dall’1 luglio. La
giunta ha inoltre rinnovato per il triennio 2016-2018, senza alcun aumento di spesa, la convenzione con la Comunità ebraica per contribuire alle spese di gestione del nuovo cimitero ebraico del Lido. La somma consentirà l’ingresso gratuito al Cimitero Nuovo dei cittadini residenti nel Comune.
martedì 14 giugno 2016
Forti, merletti e chiesa restaurata
Il presidente Carella: «Grandi potenzialità che dobbiamo sfruttare»
Centinaia di persone hanno partecipato agli eventi di domenica organizzati sull'isola tra religione, storia e cultura. In primis l'inaugurazione della restaurata chiesa di Sant'Antonio, che alle 10 ha vissuto la processione di rientro della statua del Santo accompagnata dal vescovo di Chioggia, Adriano Tessarollo.
Una funzione a parrocchie riunite, che ha raccolto tantissimi fedeli dell'isola e non solo, che hanno seguito la cerimonia di riapertura della porta e di consacrazione dell'altare. Il tutto dopo un anno di chiusura per il restauro del tetto, degli intonaci interni e di tre dei principali affreschi. Sempre al mattino c'è stata la festa del merletto, di cui Pellestrina è un centro storico di lavorazione assieme a Burano. Esposto anche il merletto da record per lunghezza, e molte altre produzioni particolari negli spazi dell'associazione Il Murazzo. Tanti hanno voluto saperne di più, ammirare i ricami e parlare con le donne che si tramandano questa tradizione nei secoli.
Oltre 500 persone hanno infine visitato il Forte San Pietro in Volta (conosciuto anche come Forte Belvedere), e tra questi moltissimi ciclo-escursionisti e residenti. L'iniziativa è stata resa possibile grazie al lavoro dell'Istituto Italiano dei Castelli e alla collaborazione dell'Agenzia del Demanio, dell'associazione Abitanti in Isola, della Protezione Civile di Pellestrina e della cooperativa il Cerchio. Gli studenti della scuola media Loredan hanno poi garantito un utilissimo servizio di accoglienza e sono diventati ciceroni per un giorno.
«Questa è la dimostrazione che Pellestrina ha delle grandi potenzialità, sia in primavera che in estate» sottolinea il presidente della Municipalità, Danny Carella. «La gente
su questa isola ci viene con piacere utilizzando i mezzi pubblici e le biciclette, e di sicuro si potrebbe fare ancora di più potendo disporre di una spiaggia organizzata. Mi auguro che altre giornate come domenica possano accendere ancor più interesse su Pellestrina». Simone Bianchi
Centinaia di persone hanno partecipato agli eventi di domenica organizzati sull'isola tra religione, storia e cultura. In primis l'inaugurazione della restaurata chiesa di Sant'Antonio, che alle 10 ha vissuto la processione di rientro della statua del Santo accompagnata dal vescovo di Chioggia, Adriano Tessarollo.
Una funzione a parrocchie riunite, che ha raccolto tantissimi fedeli dell'isola e non solo, che hanno seguito la cerimonia di riapertura della porta e di consacrazione dell'altare. Il tutto dopo un anno di chiusura per il restauro del tetto, degli intonaci interni e di tre dei principali affreschi. Sempre al mattino c'è stata la festa del merletto, di cui Pellestrina è un centro storico di lavorazione assieme a Burano. Esposto anche il merletto da record per lunghezza, e molte altre produzioni particolari negli spazi dell'associazione Il Murazzo. Tanti hanno voluto saperne di più, ammirare i ricami e parlare con le donne che si tramandano questa tradizione nei secoli.
Oltre 500 persone hanno infine visitato il Forte San Pietro in Volta (conosciuto anche come Forte Belvedere), e tra questi moltissimi ciclo-escursionisti e residenti. L'iniziativa è stata resa possibile grazie al lavoro dell'Istituto Italiano dei Castelli e alla collaborazione dell'Agenzia del Demanio, dell'associazione Abitanti in Isola, della Protezione Civile di Pellestrina e della cooperativa il Cerchio. Gli studenti della scuola media Loredan hanno poi garantito un utilissimo servizio di accoglienza e sono diventati ciceroni per un giorno.
«Questa è la dimostrazione che Pellestrina ha delle grandi potenzialità, sia in primavera che in estate» sottolinea il presidente della Municipalità, Danny Carella. «La gente
su questa isola ci viene con piacere utilizzando i mezzi pubblici e le biciclette, e di sicuro si potrebbe fare ancora di più potendo disporre di una spiaggia organizzata. Mi auguro che altre giornate come domenica possano accendere ancor più interesse su Pellestrina». Simone Bianchi
domenica 12 giugno 2016
Riapre oggi la chiesa di Sant’Antonio
Dopo un anno dedicato ai lavori di
restauro interno, la chiesa di Sant'Antonio riaprirà questa mattina con
una cerimonia solenne cui presenzierà anche il vescovo di Chioggia.
Dodici mesi fa la chiesa era stata infatti chiusa per intervenire sul
tetto che aveva problemi di staticità, quindi sugli intonaci alle pareti
e nel restauro anche degli affreschi. In particolare quello in cui
Sant'Antonio dona la grazia a un pescatore in difficoltà, e in quelli
dedicati alla fede e alla speranza.
Lavori realizzati grazie al via libera della Soprintendenza, al fondo straordinario erogato dalla Conferenza episcopale italiana, alle opere di bene da parte dei fedeli e infine il supporto dell'Ufficio tecnico dei beni culturali della diocesi chioggiotta. «La lunga attesa è finalmente finita – commenta il parroco, don Damiano Vianello –. Ora potremo festeggiare la riapertura di questa nostra chiesa che, così come la vediamo, risale al 1820, anche se in precedenza già esisteva con altre fattezze». Oggi è prevista dalle 10 una cerimonia solenne che inizierà nella sala del vicino patronato che ha ospitato le messe nell'ultimo anno, con la processione della statua del Santo che verrà riportata in chiesa. Il vescovo Adriano Tessarollo aprirà la porta della chiesa con il rito previsto in queste occasioni particolari, quindi consacrerà il nuovo altare. «Invitiamo tutti i fedeli dell'isola, e non solo, a partecipare a questa grande e importante cerimonia – aggiunge don Damiano
– . Abbiamo sospeso le altre funzioni domenicali nelle varie parrocchie dell'isola, proprio per incentrare l'attenzione su questo importante evento. Al termine, nel giardino parrocchiale, è previsto un rinfresco per continuare a festeggiare la riapertura della nostra chiesa». (s.b.)
Lavori realizzati grazie al via libera della Soprintendenza, al fondo straordinario erogato dalla Conferenza episcopale italiana, alle opere di bene da parte dei fedeli e infine il supporto dell'Ufficio tecnico dei beni culturali della diocesi chioggiotta. «La lunga attesa è finalmente finita – commenta il parroco, don Damiano Vianello –. Ora potremo festeggiare la riapertura di questa nostra chiesa che, così come la vediamo, risale al 1820, anche se in precedenza già esisteva con altre fattezze». Oggi è prevista dalle 10 una cerimonia solenne che inizierà nella sala del vicino patronato che ha ospitato le messe nell'ultimo anno, con la processione della statua del Santo che verrà riportata in chiesa. Il vescovo Adriano Tessarollo aprirà la porta della chiesa con il rito previsto in queste occasioni particolari, quindi consacrerà il nuovo altare. «Invitiamo tutti i fedeli dell'isola, e non solo, a partecipare a questa grande e importante cerimonia – aggiunge don Damiano
– . Abbiamo sospeso le altre funzioni domenicali nelle varie parrocchie dell'isola, proprio per incentrare l'attenzione su questo importante evento. Al termine, nel giardino parrocchiale, è previsto un rinfresco per continuare a festeggiare la riapertura della nostra chiesa». (s.b.)
mercoledì 8 giugno 2016
Ex ospedale in vendita soldi investiti in servizi
L'ex ospedale dell’isola verrà messo in
vendita e potrebbe diventare un’area destinata ad attività residenziali o
turistico-ricettive, ma dall’Asl 12 è arrivata la rassicurazione che
Pellestrina, così come il Lido, non perderà i servizi sanitari. Dopo la
richiesta di autorizzazione avanzata dall’azienda alla Regione per
l’alienazione del vecchio ospedale di Pellestrina, l’Associazione
Municipalità Civica Lido di Venezia Pellestrina ha chiesto chiarimenti
al direttore generale Giuseppe Dal Ben, auspicando che il ricavato della
vendita venga indirizzato proprio ai servizi sanitari delle due isole, o
per implementare i servizi o per acquistare nuove attrezzature mediche.
Una richiesta alla quale il direttore generale dell’Asl 12 ha subito
risposto: «Confermo che l'azienda è impegnata nell’alienazione degli
immobili di sua proprietà anche a Pellestrina, proprio per ricavarne
risorse da investire nell’attività sanitaria e assistenziale, a
vantaggio dei cittadini. Confermo anche la piena attenzione di questa
direzione verso le esigenze della popolazione di Lido e Pellestrina e
verso coloro che fanno di queste località un luogo di ristoro e
villeggiatura. Questa piena attenzione dell’Asl 12 è dimostrata dagli
investimenti recenti in servizi e attrezzature, penso solo al nuovo polo
radiologico del Monoblocco, e non si attenuerà in futuro perché è il
risultato, prima ancora del buon esito di un’operazione immobiliare,
dell’impegno assunto da questa Direzione verso gli utenti dell’Asl 12».
Azienda sanitaria che è stata invitata di recente dalla Municipalità a partecipare ai lavori di commissione che affronteranno anche questi temi, ottenendo una risposta positiva. L'incontro è previsto nelle prossime settimane. (s.b.)
Azienda sanitaria che è stata invitata di recente dalla Municipalità a partecipare ai lavori di commissione che affronteranno anche questi temi, ottenendo una risposta positiva. L'incontro è previsto nelle prossime settimane. (s.b.)
La Spal trionfa al memorial Gotti
Battuto in finale il Nettuno Lido, grande festa a San Pietro in Volta
Il memorial Gotti di calcio, riservato alla categoria esordienti, è stato vinto domenica dalla Spal. La squadra allenata da Gigi Pasetti ha sconfitto in semifinale per 1-0 i padroni di casa del Nuovo Calcio San Pietro di Rito Zennaro, e in finale il Nettuno di Giampiero Collauto per 3-0. In precedenza quest’ultimo aveva avuto la meglio sul Bocar Junior di Graziano Nale per 2-1. La finalina per il 3º posto è andata al Bocar (2-1 al Nuovo Calcio San Pietro). Ma quella di domenica è stata soprattutto una grande festa per ricordare Dino Gotti, figura storica
del calcio polesano e veneziano. Sul campo di San Pietro in Volta alle premiazioni è intervenuto anche il figlio Luca Gotti, attuale secondo di Donadoni al Bologna, quindi rappresentanti della Figc e numerosi tra dirigenti del settore dilettantistico ed ex giocatori. (s.b.)
Il memorial Gotti di calcio, riservato alla categoria esordienti, è stato vinto domenica dalla Spal. La squadra allenata da Gigi Pasetti ha sconfitto in semifinale per 1-0 i padroni di casa del Nuovo Calcio San Pietro di Rito Zennaro, e in finale il Nettuno di Giampiero Collauto per 3-0. In precedenza quest’ultimo aveva avuto la meglio sul Bocar Junior di Graziano Nale per 2-1. La finalina per il 3º posto è andata al Bocar (2-1 al Nuovo Calcio San Pietro). Ma quella di domenica è stata soprattutto una grande festa per ricordare Dino Gotti, figura storica
del calcio polesano e veneziano. Sul campo di San Pietro in Volta alle premiazioni è intervenuto anche il figlio Luca Gotti, attuale secondo di Donadoni al Bologna, quindi rappresentanti della Figc e numerosi tra dirigenti del settore dilettantistico ed ex giocatori. (s.b.)
Visite guidate ai forti
In occasione delle giornate nazionali dei castelli, domenica saranno
aperti al pubblico per le visite guidate Forte Belvedere, Forte San
Pietro in Volta e la Batteria Marco Polo. Orario: 10, 13, 15 e 18.
Ingresso gratuito riservato ai maggiorenni (minorenni solo se
accompagnati dai genitori), e per gruppi guidati dagli organizzatori.
lunedì 6 giugno 2016
Apertura forte Belvedere
In occasione delle giornate nazionali dei castelli viene aperto il
forte Belvedere domenica 12 giugno. Per chi arriva da Chioggia in bus
scendere all'ultima fermata di S. Pietro in Volta, prima di S. Maria del
Mare; provenendo dal Ferry scendere alla prima fermata dopo S. Maria
del Mare oppure seguire la ciclabile che costeggia la laguna!
Aspettiamo numerosi visitatori!!!
(clicca per ingrandire)
domenica 5 giugno 2016
Storia, arte e lavoro Il merletto si candida al marchio Unesco
Le merlettaie veneziane, l'arte del merletto, il sostegno delle regine
Margherita ed Elena che indossavano capi d'abbigliamento impreziositi
solo di merletti italiani: un interessante excursus storico, artistico,
sociale che ha strappato un lungo applauso. Successo del simposio aperto
dalla lectio magistralis della professoressa Doretta Davanzo Poli e
organizzato dalla Fondazione Musei Civici. Ieri a Palazzo Mocenigo è
stata inaugurata la prima edizione della Biennale del Merletto in
programma fino a lunedì 13 giugno nell'ambito del progetto di
candidatura del merletto italiano a Patrimonio immateriale dell'umanità
dell'Unesco. Ha aperto i lavori la presidente del Consiglio comunale
Ermelinda Damiano: «L'arte del merletto richiede dedizione, tempo e
pazienza, valori che oggi sembrano aver perso importanza. Le maestre
merlettaie, invece, depositarie dei segreti della sua lavorazione,
dimostrano il contrario e insegnano che le nostre radici storiche e i
saperi di una volta non vanno dimenticati ma salvaguardati e
valorizzati». È intervenuta la coordinatrice del progetto di candidatura
Unesco, Maria Vittoria Ovidi Pazzaglia, che ha sottolineato la
necessità di fare squadra per far conoscere all'estero l'arte del
merletto. Numerose le merlettaie provenienti da varie città venete. Tra
queste la veneziana Rina Pitton, 80 anni: «Ho iniziato circa vent'anni
fa seguendo i corsi dell'associazione Settemari. Fino ad oggi ho fatto
tre tovaglie». La padovana Annita Pavin, 75 anni: «Uso la tecnica del
tombolo a fuselli. Ho preparato il mio corredo e quello di mia figlia».
Il programma della prima Biennale del Merletto prevede eventi in centro
storico, Burano, Pellestrina, Chioggia. Ne spiccano tre: sabato 11 alle
19 al teatro Goldoni va in scena, in prima nazionale, lo spettacolo
"Punto Burano. Donne sul filo del merletto" prodotto da Arte-Mide con la
regia di Massimo Navone. Domenica 12 alle 9.30 nel piazzale della
scuola elementare Zendrini di Pellestrina visita ai luoghi del merletto.
Lunedì 13 alle 12 a Ca' Farsetti il sindaco Luigi Brugnaro firma il
protocollo d'intesa con i primi 17 cittadini delle Comunità del Progetto
di Candidatura Unesco.
Nadia De Lazzari
Nadia De Lazzari
venerdì 3 giugno 2016
S. Pietro in Volta Domenica il “Memorial Dino Gotti”
Il Nuovo San Pietro organizza domenica sul suo campo il 1° "Memorial
Dino Gotti" riservato alla categoria Esordienti. Si inizia alle 9.30,
con Venezia Nettuno Lido e Bocar Junior (realtà polesana che unisce
Bottrighe, Corbola e Ariano Polesine, ndr) mentre alle 10.45 il Nuovo
San Pietro affronterà la Spal di Gigi Pasetti. Alle 13 alla Remiera
Portosecco è previsto un pranzo ufficiale con tantissimi ospiti,
compresa la famiglia di Dino Gotti, che del San Pietro è stato anche
allenatore nella stagione 96/97. Alle 15.30 la finale per il terzo
posto, e alle 16.45 la finalissima. Premiazioni sul campo dalle 18. «Con
questo torneo ricordiamo un grande amico» spiega l'organizzatore
Daniele Scarpa, «Dino Gotti è stato molto importante per noi. Oltre che
allenatore in Promozione è stato quello che ha portato a Contarina i
migliori talenti dell'isola, dando loro la possibilità di mettersi in
mostra nelle categorie superiori». (s.b.)
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