I pendolari: due giorni di caos, un’ora per il percorso della linea 11
Protestano i residenti di Pellestrina per i ritardi che continuano a
verificarsi con il ferry boat che serve la linea 11. «Per due giorni
consecutivi, con partenza alle 7.45 da Pellestrina, siamo arrivati in
Gran Viale al Lido alle 8.42, un'ora per un tragitto mediamente per-
corribile in 40-45 minuti», scrivono i cittadini che hanno aderito alla
protesta. «Sappiamo per certo che il ritardo si è verificato anche con
la corsa precedente, e anche la scorsa settimana ci sono stati a volte
ritardi di una decina di minuti. Capiamo che il ferry boat Ammiana è
fermo in cantiere per manutenzione, e che l’uso del Pellestrina comporta
sempre dei ritardi, ma non vorremmo che la cosa si ripetesse giorno per
giorno, fino a diventare una situazione normale». Quindi i cittadini
aggiungono: «Consideriamo anche che adesso hanno ripristinato le fermate
degli autobus a Malamocco e Alberoni, che hanno tolto il secondo mezzo
sia alle 16.05 dal Lido, che alle 18.35, se si ripete questa situazione
ancora per qualche giorno è normale che la gente poi si arrabbi, anche
se purtroppo le proteste di noi pellestrinotti rimangono spesso parole
al vento, e non portano quasi mai a qualcosa di concreto».
Un
tema, quello della linea 11, che da mesi tiene banco sull’isola, anche a
causa delle modifiche che erano state apportate con l’aggiunta di
alcune fermate per compensare la soppressione di linea in servizio al
Lido. Questione che aveva visto una sollevazione dei pendolari, con
raccolte di firme e interrogazioni in Comune. (s.b.)
giovedì 26 settembre 2013
mercoledì 25 settembre 2013
Pellestrina, raccolta di firme per l’obitorio
La denuncia: è come una discarica, Veritas si giustifica. Interpellanza del consigliere Scarpa Marta
Una raccolta di firme e una interpellanza in Comune sono i primi due effetti del caso che ha riguardato nel fine settimana l’obitorio del cimitero di Pellestrina. Un locale utilizzato pochissimo che però, sabato scorso, i genitori di un bimbo di pochi mesi morto a Padova per una malattia congenita hanno trovato tutt’altro che un ambiente accogliente per la salma del loro piccolo. Pareti scrostate, piastrelle staccate, sporco e un paio di guanto monouso gettati a terra sono stati il contorno della sala che avrebbe dovuto ospitare per qualche giorno il loro bambino. Una vicenda che ha fatto scalpore a Pellestrina, lasciando esterrefatti i residenti, tanto che subito è stato puntato il dito contro Veritas e contro il Comune per la gestione del cimitero dell’isola.
«L’obitorio di Pellestrina viene utilizzano in media solo 3-4 volte l’anno, ma più come sala di esposizione delle salme che per la cella frigorifera», spiegano da Veritas, azienda responsabile della gestione dei cimiteri veneziani. «La cella, tuttavia, è stata sostituita lo scorso anno perché c’erano stati dei problemi, e nei prossimi mesi comunque era prevista una manutenzione dei locali dell’obitorio dell’isola. Il problema che si è verificato sabato, è legato al fatto che nessuno ci aveva informati dell’arrivo della salma del bambino, altrimenti i locali sarebbero stati puliti e messi in ordine come da prassi. Il cimitero di Pellestrina non è custodito, quindi non c’è un guardiano con le chiavi. Per intervenire ci pensiamo noi, una volta avvisati, oppure le chiavi le hanno i gestori delle onoranze funebri. Purtroppo sabato nessuno ci ha detto che sarebbe stata utilizzata la sala dell’obitorio, e chi l’aveva utilizzata l’ultima volta ha lasciato in disordine il 13 settembre scorso».
A Pellestrina un argomento del genere ha fatto scalpore, soprattutto perché ad essere coinvolta è stata una famiglia che aveva appena perso il bambino piccolo, e che non poteva tenere per legge la salma in casa. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, residente proprio sull’isola, che ha scritto subito una interpellanza al sindaco e alla X commissione consiliare. «Chiedo al sindaco che predisponga un intervento urgente di messa a norma e ripristino dell’obitorio del cimitero», scrive il consigliere Scarpa. «Questa situazione di degrado e trascuratezza deve assolutamente cambiare, sia nel caso emerso ora a Pellestrina che in tutto il Comune di Venezia, perché qualsiasi essere ha il diritto di mantenere la propria dignità anche dopo la morte, in strutture dedicate e decorose».
Simone Bianchi
Una raccolta di firme e una interpellanza in Comune sono i primi due effetti del caso che ha riguardato nel fine settimana l’obitorio del cimitero di Pellestrina. Un locale utilizzato pochissimo che però, sabato scorso, i genitori di un bimbo di pochi mesi morto a Padova per una malattia congenita hanno trovato tutt’altro che un ambiente accogliente per la salma del loro piccolo. Pareti scrostate, piastrelle staccate, sporco e un paio di guanto monouso gettati a terra sono stati il contorno della sala che avrebbe dovuto ospitare per qualche giorno il loro bambino. Una vicenda che ha fatto scalpore a Pellestrina, lasciando esterrefatti i residenti, tanto che subito è stato puntato il dito contro Veritas e contro il Comune per la gestione del cimitero dell’isola.
«L’obitorio di Pellestrina viene utilizzano in media solo 3-4 volte l’anno, ma più come sala di esposizione delle salme che per la cella frigorifera», spiegano da Veritas, azienda responsabile della gestione dei cimiteri veneziani. «La cella, tuttavia, è stata sostituita lo scorso anno perché c’erano stati dei problemi, e nei prossimi mesi comunque era prevista una manutenzione dei locali dell’obitorio dell’isola. Il problema che si è verificato sabato, è legato al fatto che nessuno ci aveva informati dell’arrivo della salma del bambino, altrimenti i locali sarebbero stati puliti e messi in ordine come da prassi. Il cimitero di Pellestrina non è custodito, quindi non c’è un guardiano con le chiavi. Per intervenire ci pensiamo noi, una volta avvisati, oppure le chiavi le hanno i gestori delle onoranze funebri. Purtroppo sabato nessuno ci ha detto che sarebbe stata utilizzata la sala dell’obitorio, e chi l’aveva utilizzata l’ultima volta ha lasciato in disordine il 13 settembre scorso».
A Pellestrina un argomento del genere ha fatto scalpore, soprattutto perché ad essere coinvolta è stata una famiglia che aveva appena perso il bambino piccolo, e che non poteva tenere per legge la salma in casa. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, residente proprio sull’isola, che ha scritto subito una interpellanza al sindaco e alla X commissione consiliare. «Chiedo al sindaco che predisponga un intervento urgente di messa a norma e ripristino dell’obitorio del cimitero», scrive il consigliere Scarpa. «Questa situazione di degrado e trascuratezza deve assolutamente cambiare, sia nel caso emerso ora a Pellestrina che in tutto il Comune di Venezia, perché qualsiasi essere ha il diritto di mantenere la propria dignità anche dopo la morte, in strutture dedicate e decorose».
Simone Bianchi
lunedì 23 settembre 2013
Biciclando (22/09/2013)
Italia 7 Gold
domenica 22 settembre 2013
La bandiera blu non può essere solo del Lido, va estesa anche a Pellestrina
«La bandiera blu non può essere solo del Lido, va estesa anche a
Pellestrina, isola vicinissima e che ha lo stesso grandi peculiarità per
la sua spiaggia». Il consigliere comunale Pierantonio Belcaro ha
inoltrato la richiesta in queste ore alla commissione Ambiente, con
un’interpellanza che punta proprio a rivalutare Pellestrina anche
sotto questo profilo, per dare nuovo impulso alle sue attività
economiche. «Sono più che maturi i tempi per una più forte
attenzione dell'Amministrazione comunale verso il Lido e verso
Pellestrina, appunto», scrive Belcaro. «Per quest'ultima va fatto ogni
sforzo per una diversificazione delle attività produttive presenti
in isola, e che punti a uno sviluppo turistico “soft” e rispettoso
dell'ambiente: un waterfront come quello del litorale di
Pellestrina molte località ce lo invidiano e non si può continuare
nell'immobilismo, sia da parte delle istituzioni pubbliche che
delle realtà imprenditoriali, che vanno messe nelle condizioni, anche
economiche e di certezza del contesto delle regole. Tutto questo
per avviare nuove iniziative in grado di far fronte ai gravi problemi
occupazionali che da tempo caratterizzano tanta parte della
popolazione locale». (s.b.)
venerdì 20 settembre 2013
Giochi rotti nel giardino della scuola elementare Zendrini
Protestano i genitori degli alunni iscritti alla scuola elementare
Zendrini, per le condizioni dei giochi e delle altre attrezzature
presenti nel giardino. Si va dalle panchine in pessimo stato ai
tappetini di gomma rotti; dalla staccionata pericolante, dove i
bambini si arrampicano con la possibilità di farsi male, ai tricicli
vecchi e arrugginiti. C’è inoltre una colonnina con dei contatori
senza protezione. Da qui, la protesta è stata girata al consigliere
comunale Alessandro Scarpa Marta, che a sua volta l’ha inoltrata
all’assessore ai Lavori pubblici e al sindaco. «Chiedo, se ritenuto
opportuno, che sia fatto un sopralluogo affinché vengano adottate tutte
le misure necessarie per rassicurare le famiglie e, soprattutto,
salvaguardare la salute dei bambini che utilizzeranno in futuro la
struttura», rimarca il consigliere Scarpa Marta. Le famiglie hanno
sottolineato inoltre la necessità che sia costruito un altro gazebo e
che venga piantato qualche albero, giusto per riparare in primavera
ed estate i bambini quando escono in giardino, vista la sua
continua esposizione al sole durante la giornata. (s.b.)
martedì 17 settembre 2013
Tutti contro l’antenna vicino a scuola
I residenti di Pellestrina e il consigliere comunale Alessandro Scarpa
Marta hanno fatto richiesta al Comune per avviare un monitoraggio sul
possibile inquinamento elettromagnetico per la presenza dei nuovi
ripetitori in Sestiere Scarpa. Il traliccio, alto alcune decine di
metri, si trova a poca distanza dalla scuola Loredan e dall’asilo
gestito in zona dalle suore. Una situazione che nei giorni scorsi ha
allarmato non poco i residenti e i comitati dell’isola, pronti a
dichiarare guerra a chi ha fatto installare in quel punto dell’isola i
nuovi ripetitori per i telefonini cellulari. «La gente è preoccupata»,
ha detto il consigliere comunale Scarpa Marta, «non vogliamo che resti
nulla di intentato, e che si facciano le dovute verifiche per evitare
danni alla salute dei cittadini. Che si facciano i dovuti controlli». Un
traliccio che nessuno vede di buon occhio a Pellestrina, tanto più se
si trova a poche decine di metri da scuole e asili. Come successo anni
fa a Burano, poi a Murano e anche al Lido di recente, le proteste dei
residenti dimostrano che la paura per il possibile inquinamento
elettromagnetico dovuto ai ripetitori telefonici è tutt’altro che
passata. (s.b.)
lunedì 16 settembre 2013
Una “house boat” contro una bricola
Barca finisce contro una bricola in laguna, a Pellestrina non lontano
dal ristorante “Celeste”. L’incidente è avvenuto verso le 5 di ieri
mattina. A bordo dell’imbarcazione, una house boat, si trovavano tre
turisti tedeschi. Nello scontro con la bricola, per fortuna, i tre
turisti hanno rimediato solo un grosso spavento ma non sono rimasti
feriti. Dopo aver lanciato l’allarme sono stati soccorsi dai vigili
del fuoco e da una vedetta della Capitaneria di porto che si
trovava in zona. Con un pontone la house boat, una specie di casa
galleggiante, è stata trainata fino ad un cantiere di Pellestrina
per essere riparata.
venerdì 13 settembre 2013
Nuove antenne sulla scuola le proteste a Pellestrina
Nuove antenne spuntano sul tetto della scuola Loredan, e a Pellestrina è
rivolta tra i residenti. Da alcuni giorni è aumentato il numero di
ripetitori per la telefonia cellulare e implementare così la copertura
di rete per il servizio telefonico dell’isola. A protestare sono molti
cittadini e comitati dell’isola, in primis il «Tra mare e laguna»,
mentre il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta è pronto a dare
battaglia in consiglio comunale, e a rivolgersi al sindaco. «Non è
possibile che tutte le antenne vengano messe nei paraggi dei siti
sensibili, dagli impianti sportivi alle scuole», osserva Scarpa Marta,
«siamo stufi, la gente è stufa di questa situazione, e pronta a
manifestare anche in modo plateale questo disappunto». Gli ultimi a
protestare per le antenne furono i residenti delle Terre Perse al Lido,
per via di un ripetitore che venne installato sopra l’area
dell’Ecocentro. Le proteste non servirono a nulla, nonostante in
quell’area ci fossero scuole, un parco giochi, impianti sportivi e anche
il distaccamento dei vigili del fuoco. A Pellestrina si vogliono
organizzare per una protesta che coinvolga gran parte della
cittadinanza, facendo sentire la propria voce contro le nuove antenne. (s.b.)
giovedì 12 settembre 2013
«Ripristinare subito il pontile Actv»
È la richiesta del consigliere comunale Scarpa Marta per San Pietro in Volta
Ristrutturare e rimettere in funzione il pontile Actv di San Pietro in Volta”. Questa la richiesta avanzata dal consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, in un’ interpellanza rivolta in primis al sindaco Orsoni. Una presa di posizione che parte da lontano, e che ha il supporto della popolazione di Pellestrina alle prese, spesso, con disagi nei trasporti. Nel tanto decantato piano di emergenza in caso di avarie dei ferry boat, da anni i residenti e il consigliere Scarpa Marta tentano di inserire il pontile di San Pietro in Volta. Un elemento che risolverebbe parecchi problemi, unitamente a un mezzo sempre pronto a partire dall’isola in direzione Alberoni, per fare la spola e trasferire quei cittadini che magari restano bloccati su una sponda oppure su un’altra tra Lido e Pellestrina. «A causa delle maree e dalla scarsa manutenzione, numerose tavole del pontile posto sulla strada della laguna fronte via Tardivi a San Pietro in Volta si sono staccate rendendolo di fatto inutilizzabile», sottolinea il consigliere comunale. «Ci sono state molte segnalazioni fatte dai cittadini, in merito al pericolo che lo stesso approdo rappresenta in quelle condizioni, ma finora sono rimaste inascoltate. Quando c’è stato poi l’ultimo incidente al ferry boat Ammiana, il personale dell’azienda è andato in tilt perché al momento dello sbarco delle persone, dopo quattro ore di attesa, l’equipaggio si è reso conto che il pontile non era in condizioni di sicurezza, e ha dovuto far scendere gli utenti addirittura all’imbarcadero di Pellestrina che dista una decina di chilometri». Da qui la richiesta di ristrutturazione e possibilità di farne un uso completo, per dare una risposta ai residenti in caso di necessità, dal momento che potrebbe tornare utile anche per i mezzi di emergenza. (s.b.)
Ristrutturare e rimettere in funzione il pontile Actv di San Pietro in Volta”. Questa la richiesta avanzata dal consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, in un’ interpellanza rivolta in primis al sindaco Orsoni. Una presa di posizione che parte da lontano, e che ha il supporto della popolazione di Pellestrina alle prese, spesso, con disagi nei trasporti. Nel tanto decantato piano di emergenza in caso di avarie dei ferry boat, da anni i residenti e il consigliere Scarpa Marta tentano di inserire il pontile di San Pietro in Volta. Un elemento che risolverebbe parecchi problemi, unitamente a un mezzo sempre pronto a partire dall’isola in direzione Alberoni, per fare la spola e trasferire quei cittadini che magari restano bloccati su una sponda oppure su un’altra tra Lido e Pellestrina. «A causa delle maree e dalla scarsa manutenzione, numerose tavole del pontile posto sulla strada della laguna fronte via Tardivi a San Pietro in Volta si sono staccate rendendolo di fatto inutilizzabile», sottolinea il consigliere comunale. «Ci sono state molte segnalazioni fatte dai cittadini, in merito al pericolo che lo stesso approdo rappresenta in quelle condizioni, ma finora sono rimaste inascoltate. Quando c’è stato poi l’ultimo incidente al ferry boat Ammiana, il personale dell’azienda è andato in tilt perché al momento dello sbarco delle persone, dopo quattro ore di attesa, l’equipaggio si è reso conto che il pontile non era in condizioni di sicurezza, e ha dovuto far scendere gli utenti addirittura all’imbarcadero di Pellestrina che dista una decina di chilometri». Da qui la richiesta di ristrutturazione e possibilità di farne un uso completo, per dare una risposta ai residenti in caso di necessità, dal momento che potrebbe tornare utile anche per i mezzi di emergenza. (s.b.)
giovedì 5 settembre 2013
Pellestrina, rivolta contro i canoni
Domani all’ex cinema Perla assemblea con un pool di avvocati
Anche cinquemila euro di arretrati per il posto barca. Non si ferma la protesta per gli aumenti – retroattivi – decisi dal Magistrato alle Acque sui canoni delle acque demaniali. Di colpo le tariffe sono triplicate, e ai concessionari sono arrivati anche gli arretrati. Domani all’ex cinema Perla assemblea convocata per le 17.30 per discutere delle azioni da mettere in campo. Molti sono convinti che la retroattività sia una decisione illegittima e che l’aumento dei posti destinati a barche da lavoro o dei residenti sia sproporzionata. Dopo le proteste a Sant’Erasmo e in provincia adesso tocca a Pellestrina. Domani all’assemblea ci sarà anche un pool di avvocati: Augusto Palese, Alberto Pagnoscin e Paolo Vianello che daranno consigli e soluzioni giuridiche. A richiedere un intervento urgente sono migliaia di concessionari. Un’interrogazione urgente è stata presentata al sindaco Orsoni, firmata da Alessandro Scarpa. Chiede che il Comune intervenga per fermare questi aumenti «illegittimi».(a.v.)
Anche cinquemila euro di arretrati per il posto barca. Non si ferma la protesta per gli aumenti – retroattivi – decisi dal Magistrato alle Acque sui canoni delle acque demaniali. Di colpo le tariffe sono triplicate, e ai concessionari sono arrivati anche gli arretrati. Domani all’ex cinema Perla assemblea convocata per le 17.30 per discutere delle azioni da mettere in campo. Molti sono convinti che la retroattività sia una decisione illegittima e che l’aumento dei posti destinati a barche da lavoro o dei residenti sia sproporzionata. Dopo le proteste a Sant’Erasmo e in provincia adesso tocca a Pellestrina. Domani all’assemblea ci sarà anche un pool di avvocati: Augusto Palese, Alberto Pagnoscin e Paolo Vianello che daranno consigli e soluzioni giuridiche. A richiedere un intervento urgente sono migliaia di concessionari. Un’interrogazione urgente è stata presentata al sindaco Orsoni, firmata da Alessandro Scarpa. Chiede che il Comune intervenga per fermare questi aumenti «illegittimi».(a.v.)
lunedì 2 settembre 2013
Protezione civile. Si cercano sponsor
Il Comune è a caccia di sponsor per l’esercitazione di protezione
civile che si terrà a Pellestrina i giorni 4, 5 e 6 ottobre. Nel corso
dell’esercitazione saranno simulati, tra gli altri, una collisione tra
mezzi acquei che causerà numerosi feriti e dispersi in mare e in laguna e
un fortissimo nubifragio che colpirà la laguna sud, causando anche
una decina di feriti tra i passanti. Per l’esercitazione servono 18 mila euro, soldi che il Comune sta cercando di reperire tramite sponsorizzazioni. Chi è interessato a sponsorizzare l’esercitazione può inviare all’indirizzo e-mail protezione.civile@comune.venezia.it.
una decina di feriti tra i passanti. Per l’esercitazione servono 18 mila euro, soldi che il Comune sta cercando di reperire tramite sponsorizzazioni. Chi è interessato a sponsorizzare l’esercitazione può inviare all’indirizzo e-mail protezione.civile@comune.venezia.it.
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