giovedì 31 gennaio 2013
Pellestrina. I servizi per i vaccini
Il sindaco rassicura gli abitanti di Pellestrina sul problema, segnalato
con una interrogazione la settimana passata, del servizio di
pediatria infantile e vaccinazioni per l’isola, che nei primi giorni
dell’anno aveva avuto qualche problema e numerose interruzioni.
«Nel sito internet dell’azienda Asl 12», informa il sindaco Giorgio
Orsoni rispondendo all’interrogazione del Consigliere Comunale
Alessandro Scarpa, «è già disponibile la nota che chiarisce che il
servizio vaccinale pediatrico presso la sede distrettuale di
Pellestrina, per l’anno 2013 non è stato sospeso. Sono già stati
programmati oltre 200 appuntamenti per distribuire le dosi vaccinali ad
un centinaio di bambini e ragazzi, tra nuovi nati, piccoli al sesto
anno e adolescenti quindicenni». In agenda, dunque, sono state
calendarizzate sedute mensili (a ciascuna potranno accedere 17
bambini) con orario 8.30-12.30. Le prossime vaccinazioni verranno
effettuate il 22 febbraio, il 22 marzo e il 19 aprile. «Nella sede
di Pellestrina», specifica inoltre l’Asl, «Si è arrivati ad una
copertura vaccinale del 100 per cento, ossia tutti i nati hanno
effettuato il ciclo completo terzo esavalente». Per le modalità di
accesso al servizio, bisogna effettuare una prenotazione telefonica (dal
lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle 13.00 al numero
041.5295857) e per i nuovi nati su invito recapitato a domicilio.
(ma.to.)
martedì 29 gennaio 2013
Spogliatoi fatiscenti nel container per i ragazzini
Interi gruppi di sportivi, dai bambini alla prima squadra, costretti da
mesi a cambiarsi o all’aperto (e con le temperature attuali non è
proprio consigliabile) o in container ormai quasi fatiscenti, con muffa e
scarsa sicurezza igienica. Il tutto per fare spazio a un
palazzetto dello sport ancora fermo e non utilizzabile. La denuncia
della situazione arriva da San Pietro in Volta, dove la squadra di
calcio locale è costretta da alcuni mesi ad allenarsi in condizioni
a dir poco disagiate. «I vecchi spogliatoi», spiega il consigliere
comunale Alessandro Scarpa, che sulla questione ha presentato una
interrogazione in Comune, «sono stati abbattuti per lasciare spazio alla
costruzione del palazzetto dello sport. In cambio, ma solo
provvisoriamente, erano stati destinati a spogliatoi delle strutture
tipo container, ma per me più simili a baracche che altro. Ora,
questi container sono praticamente inutilizzabili causa muffa, ruggine e
malsane condizioni, e i ragazzi devono accontentarsi: o vengono
già vestiti da campo da casa e poi non si cambiano a fine allenamento,
oppure affrontano il freddo all’aperto o le condizioni igieniche
scarse dei container». (ma.to.)
giovedì 24 gennaio 2013
Cade a pezzi il pontile di San Pietro in Volta
Ancora problemi segnalati al Comune sulle strade delle isole, ma questa
volta il pericolo si affaccia sulla laguna e necessita di
un’immediata riparazione, a detta degli abitanti della zona, prima che
accadono problemi. La segnalazione, corredata da alcune foto
esplicite, arriva dal sito Iris del Comune di Venezia, ed è già stata
inoltrata agli uffici di competenza per una rapida risoluzione.
Come descritto da alcuni abitanti di San Pietro in Volta, probabilmente a
causa delle maree di questi ultimi giorni, parte delle tavole di
legno del pontile posizionato in strada della Laguna di fronte a
via Tardivi si sono staccate quasi del tutto. Le assi, che sembrano aver
risentito anche del tempo e della scarsa se non nulla cura e
manutenzione, sono esattamente quelle più vicine alla riva, e di fatto
questo rende inutilizzabile il pontile, soprattutto in casi di
marea molto mossa. Ad aggravare la situazione di possibile pericolo,
nonostante l’evidenza ormai da alcuni giorni del distacco delle
assi (che sono state anche in parte spostate lateralmente, quindi
qualcuno è già intervenuto sul luogo), è la mancanza totale di
segnalazione di pericolo, di messa in sicurezza del pontile o di
semplice blocco di accesso, anche solo con un nastro a isolare il
pontile stesso, che, come segnalano gli abitanti dei dintorni via
Internet, resta dunque accessibile a chiunque, compresi i bambini che lo
hanno sempre usato come punto di gioco e divertimento. La
richiesta dei residenti di San Pietro al Comune, dunque, nell’incertezza
se il pontile sia di competenza di Actv o di qualche altra azienda
o privato, è che si intervenga al più presto per evitare incidenti,
isolando la zona o, ancora meglio, sistemando le assi. Si aspetta
quindi l’intervento del settore Ponteggi degli spazi acquei del Comune
e degli assessorati al Patrimonio e Lavori pubblici.
Massimo Tonizzo
Massimo Tonizzo
martedì 22 gennaio 2013
Il servizio per i vaccini non subirà alcuna riduzione
Nessuna riduzione di attività per il servizio vaccinale pediatrico. Lo
garantisce l’Asl 12 dopo le preoccupazioni manifestate sabato dal
consigliere comunale Scarpa. Per il 2013 la sede del distretto
sociosanitario di Pellestrina ha in agenda oltre 200 appuntamenti
per distri buire le dosi a un centinaio di bambini e ragazzi, tra nuovi
nati, piccoli al sesto anno e adolescenti quindicenni.
Proseguiranno pertanto le sedute mensili (a ciascuna potranno accedere
17 bambini). Le prossime sono in calendario per il 22 febbraio, il
22 marzo e il 19 aprile con orario 8.30–12.30. Il risultato “storico”
della sede di Pellestrina è di una copertura del 100 per cento: ossia
tutti i nati hanno effettuato il ciclo completo terzo esavalente.
Il bacino di utenza è il seguente: 25 nati del 2012 a Pellestrina; 30
bambini al sesto anno (nati nel 2008); 33 ragazzi al quindicesimo
anno (nati nel 1999), ma la gran parte si vaccina tra Lido e Venezia
dove frequenta la scuola superiore). Nel corso del 2012 sono stati
registrati 188 accessi. Per le prenotazioni basta chiamare lo
041-5295857 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13. (s.b.)
Ha rischiato di morire dissanguato
Michele Scarpa, il pescatore a cui è andato a fuoco il peschereccio in
riva Botta, deve la sua vita al collega che gli ha bloccato la
fuoriuscita del sangue dalla ferita che si è procurato quando, con un
gomito, ha rotto il vetro della plancia, nel tentativo i spegnere
le fiamme. Ha rischiato di morire dissanguato. È ancora ricoverato in
ospedale dopo l’intervento a cui è stato sottoposto sabato notte. I
carabinieri sono convinti che si tratti di un incendio accidentale
nato a seguito di un corto circuito avvenuto nel motore. Il
peschereccio, lungo 15 metri e denominato Folgore, si trova nei
cantieri Menetto. I danni sono molto ingenti. Infatti il motore è andato
distrutto e quasi tutto l’interno è stato bruciato. Distrutto
anche il radar. I danni sono stati calcolati tra gli 80 e i 90mila euro.
Ma la cifra esatta si conoscerà solo quando verranno compiute
delle verifiche. A San Piero in Volta, sabato sera, hanno temuto il
peggio. Infatti l’incendio, scoppiato intorno alle 23, infatti ha
rischiato di coinvolgere anche altre imbarcazioni da pesca
ormeggiate vicino al “Folgore”. Ed inoltre proprio a ridosso della
banchina ci sono delle case che distano pochi metri da dove è
bruciato il peschereccio. Subito dopo un forte botto che ha svegliato la
zona dal peschereccio si sono levate delle fiamme alte all’incirca
10 metri. Si è temuto che l’incendio intaccasse anche gli altri
pescherecci che a bordo avevano bombole di gas.
lunedì 21 gennaio 2013
Peschereccio a fuoco nella notte
La gente di San Piero in Volta è stata svegliata da un forte boato.
Erano circa le 23.30 di sabato. In diversi sono scesi in strada.
C’è chi ha pensato allo scoppio di una caldaia o di una bombola di gas,
poi hanno visto le fiamme e il fumo salire da un peschereccio
ormeggiato in riva Botta. Un incendio si era sviluppato sul peschereccio
Folgore, barca da 15 metri usata per la pesca delle “bevarasse”.
Il fuoco rischiava di propagarsi anche ad altre imbarcazioni e ad
una casa che si affaccia sulla laguna. Poi l’arrivo dei vigili del fuoco
e dei carabinieri. Nel tentativo di spegnere le fiamme il
proprietario del peschereccio si è ferito ad un braccio. Non ancora
chiare le cause dell’incendio su cui indagano i carabinieri di
Pellestrina. La normalità è tornata verso le 2. Le fiamme si sono
sviluppate all’interno dell’imbarcazione, nel motore. Quando c’è
stato lo scoppio e la gente si è resa conto dell’incendio il fuoco
aveva già avvolto parte dell’imbarcazione. Alcuni pescatori hanno
tentato di spegnerlo gettando acqua ma non c’è stato nessun
effetto. I proprietari dei pescherecci più vicini a quello in fiamme
hanno tolto gli ormeggi portando a largo le imbarcazioni. In quel
momento le fiamme erano alte anche dieci metri, alimentate com’erano
dal gasolio del serbatoio. Il rischio che le fiamme si propagassero
anche agli altri pescherecci, era molto alto. Tra le altre cose in
alcuni dei pescherecci, c’erano delle bombole di gas. Se l’incendio si
fosse propagato anche alle altre barche sarebbe successo un
finimondo e poteva poi coinvolgere delle abitazioni che si affacciano
sulla riva. Quando sul posto è arrivato M.S., 43 anni, il
proprietario del “Folgore” ha tentato di spegnere l’incendio,
utilizzando anche un estintore. Ma non è servito a nulla. Per
aprire la cabina ha spaccato, con un gomito, il vetro di plancia
ferendosi in maniera grave ad un braccio, Durante la notte è stato
sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Solo l’intervento
dei vigili del fuoco, arrivati sul posto con squadre da Chioggia e dal
comando di Venezia, ha consentito di spegnere l’incendio. Quindi i
carabinieri di Pellestrina e gli stessi vigili del fuoco hanno
verificato da dove era partito l’incendio. Di sicuro si è
sviluppato nel motore. Non sono ancora chiare le cause. Nessuna pista
viene esclusa anche se in questo momento la più plausibile è quella
del cortocircuito avvenuto nell’impianto elettrico. Ingenti i danni.
Una volta messo in sicurezza il peschereccio è stato portato nel
cantiere Menetto. Indagini sono in corso da parte di carabinieri.
domenica 20 gennaio 2013
Mamme preoccupate per Pediatria
Mamme preoccupate per il futuro del Distretto socio sanitario di
Pellestrina e, in particolare, per il servizio di pediatria
infantile che ha sempre funzionato dando la possibilità di vaccinare i
bimbi di una comunità insulare che conta più di 4 mila persone. Il
consigliere comunale Alessandro Scarpa “Marta” ha rivolto ieri una
interrogazione al sindaco, proprio per capire se ci siano rischi in
merito al futuro dell’attività di un servizio ritenuto fondamentale
per l’isola. «Ho ricevuto molte segnalazioni e richieste, da parte di
madri di Pellestrina, per i disagi vissuti nelle ultime settimane»,
dice il consigliere Scarpa. «Sono molto preoccupate perché continuano a
ricevere risposte poco rassicuranti su dove devono rivolgersi,
essendo invitate ad andare al Lido o al Giustinian in centro storico.
Tenuto conto che per raggiungere questi luoghi i tempi sono lunghi,
impiegando per andare al Lido circa 50 minuti e per il G.B. Giustinan
circa 1 ora e 40 minuti, e vista la scomodità dei trasporti pubblici
da utilizzare ovvero autobus, ferryboat e per Venezia anche
vaporetti, il tema della garanzia di un servizio efficiente a
Pellestrina è quanto mai sentito dalla popolazione». (s.b.)
venerdì 18 gennaio 2013
Area di sosta per i vigili del fuoco
La Municipalità ha istituito una apposita area di sosta in sicurezza
per i mezzi dei vigili del fuoco lungo Strada comunale della Laguna,
all’altezza della scuola Zendrini. Il tutto per incrementare il
livello di sicurezza nella zona in caso di emergenza.
giovedì 10 gennaio 2013
«Linea 11, troviamo una soluzione»
Il tema della linea 11 Actv che collega Pellestrina e Lido potrebbe
essere discussa in commissione Trasporti a Ca’ Farsetti. La
richiesta è stata avanzata ieri dal consigliere comunale Alessandro
Scarpa Marta, direttamente all’assessore alla Mobilità Ugo Bergamo.
A Pellestrina nelle ultime settimane sono state raccolte duemila firme
tra i pendolari, compresi quelli che arrivano da Chioggia, per
chiedere che non vengano aggiunte ulteriori fermate al già lungo
tragitto che l’autobus di linea 11 compie in andata e ritorno per
collegare le due isole. Dopo le ultime modifiche alla rete dei
servizi automobilistici del Lido, datata 17 dicembre scorso, sono state
aggiunge alcune fermate alla linea 11 per compensare la mancanza di
mezzi in certi tratti del Lido. Una scelta che a Pellestrina vedono
come fumo negli occhi, e da qui è partita la raccolta di firme e la
protesta nei confronti di Municipalità e Comune. Ora il tema potrebbe
essere dibattuto in commissione, ma il consigliere Scarpa chiede che
ci siano anche i rappresentanti dei comitati di Pellestrina, in
precedenza non coinvolti nelle modifiche che hanno portato alla
situazione attuale. (s.b.)
mercoledì 9 gennaio 2013
Pellestrina vuole Chioggia come ospedale di riferimento
I residenti di Pellestrina chiedono di potersi curare all’ospedale di
Chioggia con l’istituzione di un collegamento veloce in caso di
urgenze. Di recente una delegazione degli abitanti dell’isola è stata
ricevuta dal sindaco Giuseppe Casson al quale si chiedeva una
“mediazione” per potersi appoggiare all’ospedale di Chioggia invece
di riferirsi a quello di competenza veneziano. L’appello ieri è stato
girato direttamente al direttore generale dell’Asl 14 Giuseppe Dal
Ben che si trovava in municipio per la firma della convenzione su
randagismo felino. «Sono disponibile a parlarne», spiega Dal Ben,
«É giusto che i cittadini scelgano dove farsi curare, non esistono
muri. Dovremmo pensare al servizio di idroambulanza. Sono richieste
legittime come succede a Cavarzere che chiede di usufruire dei
servizi di Adria o a Cavallino con Jesolo». Di ieri anche un appello a
Dal Ben del consigliere regionale Lucio Tiozzo dopo i tagli alla
sanità veneta. «I tagli lineari», spiega, «non tengono conto delle
esigenze di Chioggia. Dal Ben deve puntare alla qualità
professionale del direttore sanitario e di quello del sociale evitando
una caduta verticale dell’efficienza del welfare». (e.b.a.)
martedì 8 gennaio 2013
Allarme a Pellestrina, il murazzo sta cedendo
La Municipalità ha scritto al Magistrato alle Acque chiedendo una
verifica urgente alle condizioni di stabilità del murazzo
retrostante Pellestrina. Nelle ultime settimane sono infatti comparse
delle fessure nella difesa a mare eretta dopo la grande alluvione, e
ci sono stati anche dei cedimenti sul camminamento che sovrasta la
struttura in cemento armato e pietre. «Si tratta di un fronte lungo
circa cento metri compreso tra i sestiere Vianelli e Busetti»,
esordisce il presidente della Municipalità, Giorgio Vianello. «La
cosa ci preoccupa parecchio, perché si tratta di una porzione di
murazzo già al centro di situazioni che riteniamo pericolose. Avevamo
già notato la scomparsa dei tamerici, gli alberi che hanno un ruolo
molto prezioso nel fare da frangivento, poi con il passare dei mesi è
stato eroso l’arenile, al punto che le onde in certi punti arrivano
a battere direttamente sotto il murazzo. Il risultato potrebbe essere
questa fessurazione, unitamente al cedimento di più di dieci
centimetri in più punti del camminamento». Per tutti questi motivi
il presidente Vianello ha deciso di prendere carta e penna per scrivere
ai vertici del Magistrato alle Acque. «Probabilmente ci sono state
delle infiltrazioni di acqua di mare con le onde, e il murazzo ne ha
risentito», aggiunge Vianello. «Ma questo non significa che si
debba restare con le mani in mano. Una verifica della stabilità della
difesa a mare va fatta, non fosse altro perché dall’altra parte della
strada ci sono decine di case di residenti. L’effetto
dell’erosione potrebbe quindi essere anche questo, segno che serve un
intervento di ripascimento e quindi di ripristino della spiaggia».
Terma, questo, che è stato al centro di molte discussioni anche tra
novembre e dicembre, in occasione delle ultime due forti mareggiate
che hanno spazzato l’arenile di Lido e Pellestrina, scaricandovi poi
sopra centinaia di tonnellate di legname e rifiuti portati dal mare
con le onde fino a riva. Proprio il ripascimento, richiesto anche
dal consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, sarà tema di confronto
tra Comune e Regione, quindi con il Magistrato alle Acque per
capire se ci sono fondi e come eventualmente intervenire per
ripristinare le spiagge veneziane.
Simone Bianchi
Simone Bianchi
sabato 5 gennaio 2013
Botta e risposta sui disagi Actv della linea 11
«Purtroppo il disagio delle fermate in più per l’autobus di linea 11 non
è voluto da noi, ma l’effetto di una tegola caduta in testa alla
Municipalità a fine estate con i tagli che ben conoscono tutti, al
servizio di trasporto pubblico». Il presidente della commissione
trasporti municipale, Gianluca Sabbadini, commenta così la situazione
che ha portato alle duemila firme raccolte a Pellestrina e Chioggia
dopo l’incremento di fermate imposto alla linea 11 dal 17 dicembre
scorso. «Abbiamo provato a mettere una pezza ripristinando una linea al
Lido, ma la coperta è corta, e per forza di cose la 11 ha
compensato alcune carenze che si erano venute a creare», aggiunge
Sabbadini. «Ora non voglio essere di parte, perchè la Municipalità è
per entrambe le isole, ma è difficile far quadrare tutto con i
tagli decisi e i mezzi economici che son quello che sono. Difficile non
scontentare qualcuno. Lo scorso anno va però ricordato che avevamo
salvato una situazione sfavorevole a Pellestrina. Questa volta non
abbiamo potuto fare lo stesso. Con crisi e tagli, in futuro
potrebbero anche esserci situazioni peggiorative. Tornare alle
condizioni del passato, al momento, la vedo davvero dura». (s.b.)
venerdì 4 gennaio 2013
La petizione per la linea 11 raggiunge duemila firme
Duemila firma per ridiscutere la linea 11 che collega Lido a Pellestrina
senza l’aggiunta di nuove fermate. In poche settimane il risultato
raggiunto dal comitato dei pendolari di Pellestrina è stato notevole,
anche perché nel computo delle firme raccolte, ci sono anche quelle
dei tanti chioggiotti che raggiungono il Lido per lavoro. Una protesta
scattata prima del 17 dicembre scorso, quando è stato rivisto il
piano del servizio automobilistico per Lido e Pellestrina in virtù
delle manifestazioni dei lidensi, stavolta, seguite ai tagli apportati
da Comune e Actv il 12 settembre 2012. Una vicenda complicata,
frutto della coperta corta cui deve far fronte Ca’ Farsetti, e al
contempo la necessità di mobilità da parte della cittadinanza.
Morale, dopo le proteste dei lidensi e l’arrivo della questione in
Municipalità, il Consiglio votò un ordine del giorno con delle
modifiche che poi Comune e Actv hanno esaminato e applicato. Dal 17
dicembre scorso, appunto, con l’aggiunta di alcune fermate alla linea
11 per compensare la mancanza in certe fasce orarie di altre linee
su determinati percorsi. E qui ha avuto inizio il disappunto di
pellestrinotti e chioggiotti. «Non riteniamo giusto che si siano
aggiunte fermate, perché significa aumentare il tempo di percorrenza
delle corse», dice Lorenza Vianello dal comitato dei pendolari. «La
linea 11 è stata già troppo spesso al centro di polemiche, ci hanno
tagliato corse, ridotto il numero di autobus in certe fasce, e adesso
ci aggiungono invece fermate. Non ha senso, e soprattutto la
Municipalità avrebbe dovuto ricordarsi che esiste il comitato dei
pendolari, e quantomeno chiedere ai pellestrinotti cosa ne
pensavano, prima di fare modifiche ai nostri danni». Un concetto che
ribadisce il consigliere comunale Alessandro Scarpa, che oggi
presenterà una interrogazione a Ca’ Farsetti e intende portare la
questione in commissione consiliare Trasporti. «Non è giusto,
soprattutto perchè le ultime modifiche hanno sostanzialmente penalizzato
solo i pendolari di Pellestrina, studenti e lavoratori che
raggiungono il Lido e Venezia. Poi Municipalità, Comune e Actv si
rimpallano le responsabilità sulle scelte, e invece io dico che si
può migliorare il sistema ascoltando tutti e non come è stato
fatto». Dalla Municipalità, il presidente Giorgio Vianello ammonisce:
«La verità è che il sistema di servizi automobilistici per Lido e
Pellestrina va rivisto in meglio, e si può fare. Con le modifiche del 12
settembre e 17 dicembre sono sorti problemi anche con i turni,
soprattutto in certe fasce orarie».
Simone Bianchi
Simone Bianchi
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