venerdì 31 maggio 2013
Guasto al ferryboat
«Da anni c’è chi sollecita che venga attuato un vero piano emergenze per
i trasporti pubblici a Pellestrina, ma ancora oggi è lettera
morta. L’ultimo episodio di mercoledì, che ha creato disagi a centinaia
di pendolari, dimostra che è ora che qualcuno si muova». Così il
presidente della Municipalità, Giorgio Vianello, l’indomani del
guasto che ha bloccato il ferry boat tra Alberoni e S. Maria del Mare.
«Con poche migliaia di euro si sistema il pontile a S. Pietro in
Volta, ma deve esserci fisso un vaporetto sull’isola pronto a entrare in
servizio in poco tempo per sopperire ai guai del traghetto».
Ancora più duro il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta. «È
ora che qualcuno paghi per questa situazione, ed esigo che nella
prossima commissione trasporti in Comune si facciano i nomi dei
responsabili. La gente a Pellestrina è stufa, da dieci anni discutiamo
di un piano di emergenza, e ora abbiamo sull’isola anche i cantieri
di Actv, all’ex De Poli, luogo dove un vaporetto potrebbe sostare
benissimo per intervenire in caso di emergenza. Sono state raccolte
migliaia di firme, fatte interrogazioni e proteste, ma qui c’è
qualcuno che non ascolta». (s.b.)
Nuove pensiline
Verranno finalmente installate le nuove pensiline destinate all'attesa
degli autobus di linea 11 di fronte alle scuole Loredan e Zendrini
di Pellestrina. Un intervento richiesto a più riprese dalla
Municipalità, consiglieri comunali e cittadini, per garantire ai
bambini di elementari e medie di non attendere i mezzi pubblici sotto la
pioggia quando c'è maltempo. Dopo i lavori propedeutici alla posa
delle pensiline, nelle prossime ore saranno fissate le strutture,
soddisfando così le richieste dei cittadini. (s.b.)
giovedì 30 maggio 2013
Ferryboat rotto, disagi tra Lido e Pellestrina
Ieri sera è andato in avaria il motore dell’Ammina, collegamenti con i motobattelli
Si rompe il motore del ferryboat Ammiana, disagi per i trasporti tra gli Alberoni e l’isola di Pellestrina. È accaduto ieri sera, intorno alle 19, quando si è rotto il motore del ferry che fa la spola tra le due isole trasportando pendolari, di ritorno a casa, e turisti. Quando agli Alberoni sono arrivati i passeggeri dell’autobus, si sono sentiti dire che ci sarebbe stato da aspettare un po’, e infatti così è stato, a causa dell’avaria del motore dell’Ammiana. Per rimediare al guasto del motore, Actv ha deciso di inviare due motobattelli, che hanno permesso di trasportare le persone - ovviamente non il bus - dal Lido a Pellestrina, facendole scendere però alla fermata Cimitero anziché a Santa Maria del Mare. Nel frattempo, dal deposito, è stato fatto partire anche un altro ferryboat per ripristinare integralmente il servizio. Inutile aggiungere delle lamentele e delle proteste delle molte persone che sono state costrette ad attendere un bel po’. Perché la situazione tornasse alla normalità ci sono volute circa 2 ore e mezza.
Si rompe il motore del ferryboat Ammiana, disagi per i trasporti tra gli Alberoni e l’isola di Pellestrina. È accaduto ieri sera, intorno alle 19, quando si è rotto il motore del ferry che fa la spola tra le due isole trasportando pendolari, di ritorno a casa, e turisti. Quando agli Alberoni sono arrivati i passeggeri dell’autobus, si sono sentiti dire che ci sarebbe stato da aspettare un po’, e infatti così è stato, a causa dell’avaria del motore dell’Ammiana. Per rimediare al guasto del motore, Actv ha deciso di inviare due motobattelli, che hanno permesso di trasportare le persone - ovviamente non il bus - dal Lido a Pellestrina, facendole scendere però alla fermata Cimitero anziché a Santa Maria del Mare. Nel frattempo, dal deposito, è stato fatto partire anche un altro ferryboat per ripristinare integralmente il servizio. Inutile aggiungere delle lamentele e delle proteste delle molte persone che sono state costrette ad attendere un bel po’. Perché la situazione tornasse alla normalità ci sono volute circa 2 ore e mezza.
mercoledì 29 maggio 2013
Pellestrina, la spiaggia sarà ripulita in pochi giorni
La spiaggia di Pellestrina sarà pienamente fruibile entro pochi giorni.
Ricoperta di rifiuti, legno e altro materiale giunto con le
mareggiate degli ultimi mesi, in queste ore Magistrato alle Acque e
Consorzio Venezia Nuova stanno valutando il da farsi. La conferma
arriva dal consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta. «Ho avuto modo
di parlare con il Magistrato alle Acque, e mi hanno confermato è
che è solo questione di ore», afferma lo stesso consigliere
comunale. «Ciò significa che entro breve la spiaggia sarà a
disposizione, e senza pericoli, per i residenti e i turisti che
desiderano visitarla. Un intervento che fa il paio con la rimozione dei
resti del relitto della nave greca che sono riaffiorati nei mesi
scorsi». L’arenile dell’isola è poi anche al centro di un intervento di
ripascimento che è quanto mai necessario all’altezza del pennello
16, quello proprio alle spalle del centro abitato di Pellestrina.
Qui il mare ha eroso alcune decine di metri spiaggia, tanto che le onde
arrivano ormai a lambire nuovamente il vecchio Murazzo. Una
situazione che ha fatto preoccupare non poco i residenti, visto pure il
fatto che sono comparse alcune crepe sulla stessa difesa a mare.
(s.b.)
lunedì 27 maggio 2013
Pontile rotto da tempo va sistemato
Cara “Nuova Venezia”, segnalo un problema che normalmente dovrebbe
essere già risolto senza alcun reclamo, invece nulla di fatto. Per vari
motivi, se il ferry-boat non potesse attraccare all’approdo di
Santa Maria del Mare e fosse così sostituito dalla motonave, l'approdo
del pontile di San Pietro è fuori uso perché rotto. Visto il lungo
tempo già trascorso - tutt’oggi si trova in quelle condizioni - la
motonave dove andrebbe ad attraccare? Visto che prevenire è meglio del
curare, si spera che chi di competenza intervenga ad aggiustarlo e
lo faccia al più presto possibile.
Gianfranco Vianello San Pietro in Volta
Gianfranco Vianello San Pietro in Volta
mercoledì 22 maggio 2013
In bici da Santa Maria del Mare a Ca’ Roman
Entro la fine del 2014 sarà completato il biciplan per Pellestrina. Il
progetto, nella sua interezza, è stato presentato in commissiona
municipale lunedì sera dallo stesso assessore alla mobilità, Ugo
Bergamo. Un progetto che si basa su tre lotti ben distinti, il
tutto per permettere all’isola di poter disporre di un percorso
ciclabile protetto che vada da Santa Maria del Mare fino a Ca’
Roman. Il primo tratto al quale verrà messa mano sarà quello
compreso tra il cimitero di Pellestrina e il murazzo di Ca’ Roman, circa
un chilometro in tutto. Qui interverranno direttamente le ditte
impegnate nei lavori del Mose e sarà una sorta di opera di compensazione
dal momento che le stesse ditte hanno bisogno di spostarsi in
sicurezza in quel tratto con i propri mezzi da lavoro. Questione di
giorni, è stato assicurato in Municipalità. Il secondo lotto
riguarda invece il tratto compreso tra Santa Maria del Mare e il forte
di San Pietro in Volta, circa 800 metri di percorso ciclabile che
dovrebbe andare in gara entro 40 giorni. La parte più complessa
riguarda invece il tratto tra gli ex Cantieri De Poli e Portosecco per
due chilometri e mezzo di lunghezza. Devono ancora essere raggiunti
alcuni accordi tra Consorzio Venezia Nuova, Actv e Tiso per la
realizzazione della pista ciclabile. Un ulteriore tratto di
percorso protetto dovrebbe poi essere realizzato tra il terminal del
ferry boat di Santa Maria del Mare e il laghetto sotto i Murazzi,
giusto per eliminare i pericoli della strada e garantire la fruibilità
alle due ruote per tutta la lunghezza dell’isola. «C’è poi
l’impegno», afferma il presidente della Municipalità, Giorgio
Vianello, «di creare un parcheggio per trenta auto a ridosso del
cimitero di Pellestrina. Un parcheggio libero ideale per chi deve
poi imbarcarsi sui vaporetti che portano a Chioggia. Un lavoro che si
dovrebbe concretizzare con interventi minimi». (s.b.)
lunedì 20 maggio 2013
Saranno rimossi i resti del relitto della nave
«Entro pochi giorni verranno finalmente rimossi i resti del relitto
della nave greca che si incagliò davanti all’isola nel 1978». La
conferma arriva dal consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, dopo
gli ultimi colloqui avuti con Magistrato alle Acque e Consorzio
Venezia Nuova. Lo scorso inverno, in maniera del tutto inaspettata, a
causa dell’erosione della spiaggia di Pellestrina sotto i colpi
delle mareggiate, riemersero dalla sabbia i resti di parte dello scafo
della nave greca che tutti invece davano per scontato che fosse
stata completamente rimossa prima dei lavori di rifacimento della
spiaggia. Invece no, molte parti di acciaio completamente
arrugginito sono riemerse, tanto da scatenare proteste e disappunto da
parte dei residenti, e anche l’incredulità dell’Amministrazione
comunale. Lo stesso assessore all’Ambiente, Gianfranco Bettin, si
mosse per chiedere chiarimenti, dal momento che quei resti lì non ci
dovevano essere. Dopo numerosi solleciti da parte di Ca’ Farsetti e
anche l’interessamento del consigliere Scarpa, a breve dovrebbero
partire i lavori per rimuovere i resti, oltretutto molto pericolosi
per chi si avventura in spiaggia, in modo da mettere in completa
sicurezza il tratto di arenile retrostante il centro abitato di
Pellestrina. La storia del mercantile Chios Aeinaftios è così
destinata a concludersi definitivamente. Si sono dovuti attendere
trentacinque anni ma ora gli interventi finalmente iniziano. Sarà
così possibile mettere in sicurezza il tratto d’arenile che soprattutto
nei mesi estivi è particolarmente frequentato dai residenti, ma
anche dai numerosi visitatori che si recano quotidianamente sulla
spiaggia.(s.b.)
domenica 19 maggio 2013
Sgominata banda di spacciatori
Chioggia. Blitz dei carabinieri all’alba in Corso. Nuovi guai per il gestore del Coco Loco già in carcere
L'elicottero che sorvolava la città, le macchine dei carabinieri che percorrevano corso del Popolo, i cani antidroga al guinzaglio dei militari. A chi era già sveglio, all'alba di ieri mattina, è sembrato di assistere a una caccia all'uomo. E, infatti, si trattava del momento conclusivo di un'operazione antidroga, Taurilia il nome in codice, condotta dai carabinieri di Abano Terme tra l'agosto e il dicembre 2012 e ripresa in questi mesi con la ricerca e l'arresto dei complici della banda sgominata l'anno scorso, che tentavano di riorganizzarsi. Nella rete dei militari sono finite dieci persone, tra cui sei chioggiotti e un pellestrinotto, destinatarie di ordinanze di custodia in carcere (sette di loro), di arresti domiciliari (uno) e di obbligo di dimora (due) con l'accusa di spaccio di ingenti quantitativi di stupefacenti in concorso tra di loro. Alcuni degli arrestati sono, comunque, già in carcere per effetto di precedenti reati. Agli arresti sono finiti Pasquale Creuso, 50enne campano, residente a Montegrotto Terme, già in carcere a Vicenza, ritenuto il capo dell’organizzazione; Luciano Rossin, 70enne padovano pluripregiudicato; Reda Lyoussi, marocchino dell’87; Alex Tiozzo Celi, 30 anni, già detenuto a Padova; Marco Nordio, 30 anni; Stefano Marangon, 40 anni; Lorenzo De Meneghetti, 40 anni, già detenuto a Venezia, perché arrestato per spaccio a Trieste, proprietario del Cocoloco, uno dei locali più noti di Sottomarina. Ai domiciliari Sonny Marcon 25enne chioggiotto, cui sono stati sequestrati 6000 euro ritenuti provento di spaccio. Obbligo di dimora per Daniel Tiozzo Pagio, 30 anni e Daniel Zennaro, 25 anni di Pellestrina, trovato anche con 25 grammi di hashish divisi in dosi. L'operazione Taurilia aveva avuto una prima conclusione con l'arresto, il 21 dicembre 2012, al casello di Padova est, di Alex Tiozzo Celi e Valeria Naccari (29 anni) trovati in possesso di cinque chili di hascisc. Secondo le indagini dei carabinieri, i due erano stati ingaggiati dal Creuso per portare a termine la consegna della droga che un pregiudicato marocchino, Hadir Jamal, già fermato nell'ottobre 2012, aveva fatto arrivare dall'Olanda a Bergamo per spacciarla a Chioggia e Padova. L'arresto dei due chioggiotti e di altre nove persone aveva disarticolato la banda, ma Creuso non voleva mollare la piazza e, subito dopo, si era accordato con il siciliano Giuseppe “Pippo” Azzaro per continuare la sua attività. Gli investigatori, però, vengono a sapere di un incontro, in Olanda, tra i due suddetti spacciatori e i chioggiotti Marco Nordio e Stefano Marangon che doveva servire a importare 30 chili di marijuana del tipo white skunk e continuano a monitorare gli spostamenti dei vari personaggi e prestanome, ricostruendo anche il flusso di denaro da Chioggia all'Olanda. A marzo viene fermato Pippo Azzaro, in Italia per un altro affare e, da quel momento, l'identificazione della “nuova” banda procede spedita, fino all'operazione eseguita ieri a Chioggia.
L'elicottero che sorvolava la città, le macchine dei carabinieri che percorrevano corso del Popolo, i cani antidroga al guinzaglio dei militari. A chi era già sveglio, all'alba di ieri mattina, è sembrato di assistere a una caccia all'uomo. E, infatti, si trattava del momento conclusivo di un'operazione antidroga, Taurilia il nome in codice, condotta dai carabinieri di Abano Terme tra l'agosto e il dicembre 2012 e ripresa in questi mesi con la ricerca e l'arresto dei complici della banda sgominata l'anno scorso, che tentavano di riorganizzarsi. Nella rete dei militari sono finite dieci persone, tra cui sei chioggiotti e un pellestrinotto, destinatarie di ordinanze di custodia in carcere (sette di loro), di arresti domiciliari (uno) e di obbligo di dimora (due) con l'accusa di spaccio di ingenti quantitativi di stupefacenti in concorso tra di loro. Alcuni degli arrestati sono, comunque, già in carcere per effetto di precedenti reati. Agli arresti sono finiti Pasquale Creuso, 50enne campano, residente a Montegrotto Terme, già in carcere a Vicenza, ritenuto il capo dell’organizzazione; Luciano Rossin, 70enne padovano pluripregiudicato; Reda Lyoussi, marocchino dell’87; Alex Tiozzo Celi, 30 anni, già detenuto a Padova; Marco Nordio, 30 anni; Stefano Marangon, 40 anni; Lorenzo De Meneghetti, 40 anni, già detenuto a Venezia, perché arrestato per spaccio a Trieste, proprietario del Cocoloco, uno dei locali più noti di Sottomarina. Ai domiciliari Sonny Marcon 25enne chioggiotto, cui sono stati sequestrati 6000 euro ritenuti provento di spaccio. Obbligo di dimora per Daniel Tiozzo Pagio, 30 anni e Daniel Zennaro, 25 anni di Pellestrina, trovato anche con 25 grammi di hashish divisi in dosi. L'operazione Taurilia aveva avuto una prima conclusione con l'arresto, il 21 dicembre 2012, al casello di Padova est, di Alex Tiozzo Celi e Valeria Naccari (29 anni) trovati in possesso di cinque chili di hascisc. Secondo le indagini dei carabinieri, i due erano stati ingaggiati dal Creuso per portare a termine la consegna della droga che un pregiudicato marocchino, Hadir Jamal, già fermato nell'ottobre 2012, aveva fatto arrivare dall'Olanda a Bergamo per spacciarla a Chioggia e Padova. L'arresto dei due chioggiotti e di altre nove persone aveva disarticolato la banda, ma Creuso non voleva mollare la piazza e, subito dopo, si era accordato con il siciliano Giuseppe “Pippo” Azzaro per continuare la sua attività. Gli investigatori, però, vengono a sapere di un incontro, in Olanda, tra i due suddetti spacciatori e i chioggiotti Marco Nordio e Stefano Marangon che doveva servire a importare 30 chili di marijuana del tipo white skunk e continuano a monitorare gli spostamenti dei vari personaggi e prestanome, ricostruendo anche il flusso di denaro da Chioggia all'Olanda. A marzo viene fermato Pippo Azzaro, in Italia per un altro affare e, da quel momento, l'identificazione della “nuova” banda procede spedita, fino all'operazione eseguita ieri a Chioggia.
mercoledì 15 maggio 2013
Premiati il Lido di Venezia e Pellestrina «Offriamo il meglio ai nostri bagnanti»
Il Lido di Venezia e Pellestrina si sono visti assegnare anche una volta
la bandiera blu. Un risultato che il presidente del Consorzio
balneari lidensi rimarca con soddisfazione. «Al di là della qualità
delle acque che bagnano il nostro litorale, si va giustamente a
premiare il lavoro e il grande sforzo che gli operatori del settore
fanno ogni anno», sottolinea Mario Campagnaro, «una attività di
tutela del territorio e di promozione che non va data per scontata,
ma che ci vede in prima fila per essere competitivi e offrire il meglio
ai bagnanti che ci scelgono. Un lavoro che si concretizza poi
assieme a Veritas anche se, sulla scorta delle nuove normative legate
allo smaltimento dei rifiuti, questa collaborazione sarà da
rivedere». L’assessore all’ambiente, Gianfranco Bettin, esalta il
risultato ottenuto. «È un dato di fatto che l’acqua che bagna il
tratto compreso tra Pellestrina e Alberoni, grazie al gioco delle
correnti, risulti essere il migliore della zona in Alto Adriatico.
La bandiera blu è il giusto premio per il lavoro fatto dagli
stabilimenti lidensi, e la dimostrazione che la balneazione in queste
due isole è di alta qualità». Come ogni anno, al Lido è attesa la
consegna ufficiale della Bandiera Blu. Con ogni probabilità verrà poi
issata sul punto più alto dell’isola, vale a dire il pennone della
torretta che si trova sopra la terrazza del Blue Moon, cosicché
possa essere vista facilmente da chi sbarca al Lido, ma anche dalle
stesse spiagge vicine. (s.b.)
Apertura museo
Il piccolo museo della Laguna Sud di San Pietro in Volta resterà
aperto fino al 3 novembre prossimo con orario continuato 10-12
tutti i sabati e tutte le domeniche. Un itinerario interessante per chi
vuole saperne di più sulle bellezze e la storia della laguna. Per i
gruppi, ma solo su prenotazione, sarà possibile accedervi anche negli
altri giorni della settimana chiamando i numeri di telefono
333.6143976 o il 338.5468846.
lunedì 13 maggio 2013
Trofeo Zangirolami, lo show dei vivai
Ottanta giovani a S. Pietro in Volta per il memorial “Nane Charles”
Il Nuovo Calcio San Pietro si dimostra sempre attivo nell’organizzare eventi e torneo in grado di coinvolgere il proprio e anche altri settori giovanili. Vivai che rappresentano il futuro della disciplina anche in ambito locale, e che nei giorni scorsi sono stati protagonisti all’isola di Pellestrina per la terza edizione del trofeo Giovanni Zangirolami, riservato alla categoria esordienti e dedicato alla memoria del mitico “Nane Charles”, presidente del Nuovo San Pietro.
Il torneo ha visto scendere in campo più ottanta giovani calciatori grazie alla partecipazione, oltre che dei padroni di casa del Nuovo Calcio San Pietro, anche di Laguna Venezia 2011, Calcio Lido di Venezia, Treporti, Real Campalto e Vetrego.
Un torneo senza classifica, nel quale i ragazzi si sono potuti confrontare senza l’assillo di ottenere un risultato a tutti i costi. Si è trattato di una bella giornata dove sport e amicizia si sono fuse magistralmente con la complicità di una splendida giornata di sole.
E, come al solito, si è distinto il gruppo di amici del San Piero Club, brillanti protagonisti ai fornelli per festeggiare i partecipanti al torneo con i prodotti tipici della laguna. (s.b.)
Il Nuovo Calcio San Pietro si dimostra sempre attivo nell’organizzare eventi e torneo in grado di coinvolgere il proprio e anche altri settori giovanili. Vivai che rappresentano il futuro della disciplina anche in ambito locale, e che nei giorni scorsi sono stati protagonisti all’isola di Pellestrina per la terza edizione del trofeo Giovanni Zangirolami, riservato alla categoria esordienti e dedicato alla memoria del mitico “Nane Charles”, presidente del Nuovo San Pietro.
Il torneo ha visto scendere in campo più ottanta giovani calciatori grazie alla partecipazione, oltre che dei padroni di casa del Nuovo Calcio San Pietro, anche di Laguna Venezia 2011, Calcio Lido di Venezia, Treporti, Real Campalto e Vetrego.
Un torneo senza classifica, nel quale i ragazzi si sono potuti confrontare senza l’assillo di ottenere un risultato a tutti i costi. Si è trattato di una bella giornata dove sport e amicizia si sono fuse magistralmente con la complicità di una splendida giornata di sole.
E, come al solito, si è distinto il gruppo di amici del San Piero Club, brillanti protagonisti ai fornelli per festeggiare i partecipanti al torneo con i prodotti tipici della laguna. (s.b.)
sabato 11 maggio 2013
Perse tutto con la tromba d’aria, ancora senza casa
La burocrazia, i regolamenti, la crisi economica che riduce all’osso i
fondi, e di mezzo persone che si trovano in grande difficoltà dopo aver
perso tutto per colpa di una tromba d’aria. È la storia di Massimo
Scarpa, 44enne di Pellestrina, che il 23 luglio di due anni e mezzo fa
si salvò per miracolo dalla furia del vento che colpì l’isola. La
piccola casetta prefabbricata in cui viveva dopo la separazione dalla
moglie, venne investita dalla tromba d’aria, e lui si mise al riparo
giusto in tempo. «I miei vestiti li ritrovarono in spiaggia», racconta,
«ma il dramma vero lo sto vivendo ora. Da due anni e mezzo giro per
uffici tra Municipalità e Comune, mi dicono di andare da una parte
all’altra, di fare nuove carte continuamente, ma di una casa qui non se
ne parla. Sono esasperato e costretto a fare debiti per sopravvivere».
Il 31 luglio del 2011 Scarpa si incatenò davanti a Ca’ Farsetti
chiedendo aiuto. Aveva perso quel prefabbricato e non sapeva dove poter
stare dopo tre notti trascorse in auto. «Mi diedero una roulotte, ma non
aveva il bagno, era vecchissima e non ci si stava», aggiunge. «Ho
resistito quel che ho potuto, ma con un bambino che era in arrivo non
era possibile assieme alla mia nuova compagna. Nel frattempo ho perso il
lavoro, ho venduto la licenza della barca e l’attrezzatura da pesca per
prendere in affitto un piccolo appartamento. La mia compagna è rimasta
senza lavoro e abbiamo un bambini di 10 mesi ora, ma i debiti crescono
per pagare affitto e bollette. Non ce la si fa». Da qui il giro tra gli
uffici in cerca di una risposta, di un alloggio comunale, di un aiuto
per tirare avanti. «Non chiedo soldi, ma solo cerco di capire perché non
si possa avere uno di quegli oltre cento alloggi chiusi tra Lido e
Pellestrina e di proprietà dei vari enti pubblici», conclude Massimo
Scarpa. «Mi sento preso in giro, non è possibile che in due anni e mezzo
non si sia riusciti a ottenere neppure una risposta chiara». E intanto a
Pellestrina e San Pietro in Volta attendono ancora i rimborsi per i
danni subiti dopo la dichiarazione di stato di calamità.
Simone Bianchi
Simone Bianchi
giovedì 9 maggio 2013
Record di raccolta del sangue in un giorno ben 46 sacche
La disponibilità dei donatori Avis di Pellestrina ha fatto registrare
domenica scorsa il record di sacche di sangue raccolte sull’isola.
L'Avis Comunale di Venezia, in collaborazione con il Gruppo Donatori di
Pellestrina, dalle 9 alle 12, ha allestito la raccolta sangue come già
avvenuto altre volte, ma stavolta il numero di sacche ha raggiunto la
quota di 46. Un dato mai raggiunto prima sull’isola in una singola
iniziativa di questo genere. «La nostra gratitudine va al primario del
Centro trasfusionale, il dottor Marchiori, al dottor Gaudino e
soprattutto al gruppo infermieri volontari di Pellestrina che hanno
fatto un lavoro eccezionale», commenta il presidente dell’Avis comunale
Sandro Cicogna. Avis che è impegnata sul territorio con molteplici
iniziative di raccolta sia in centro storico che nelle isole, cui va ad
aggiungersi anche il gruppo di associati dell’Actv. Ma un ringraziamento
viene naturalmente sempre rivolto a tutti quei donatori sparsi sul
territorio e che permettono di garantire il fabbisogno di sangue agli
ospedali di Venezia e Mestre, per tutti gli interventi che si rendono
necessari ogni anno e che spesso salvano la vita ai pazienti.
(s.b.)
(s.b.)
martedì 7 maggio 2013
Chiodi gettati lungo la pista ciclabile
Ennesimo episodio di vandalismo a Pellestrina. Residenti preoccupati. L’allarme di Alessandro Scarpa
Chiodi gettati lungo il percorso ciclabile molto frequentato dai turisti nella zona del cimitero. Una vicenda che in queste ore sta facendo molto discutere a Pellestrina. E sulla questione è intervenuto ieri il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, stigmatizzando l’accaduto. «Episodi come quelli che sono accaduti i giorni scorsi, con chiodi gettati sul sentiero ciclabile, sono fatti gravi e non devono assolutamente più succedere. Purtroppo nelle ultime settimane sono accaduti atti di vandalismo che ha visto addirittura auto in fiamme a Santa Maria del Mare e nella zona del cimitero». Episodi che inevitabilmente stanno creando anche preoccupazione. «Sono casi che vanno isolati da una comunità che vive da generazioni in un isola con le sue attività e tradizioni, in modo del tutto sereno e sempre pronta a ospitare», osserva ancora Scarpa. «È giusto far sapere alla collettività quello che è successo, con la speranza che certe cose non si ripetano mai più. Trovo altresì corretto che assieme agli organizzatori delle visite turistiche venga trovato un sistema per informare i visitatori sul percorso da fare. Spesso i gruppi di ciclisti passano sopra i marciapiedi e creano qualche disagio ai residenti». Succede anche che, in più di qualche caso, il turista di turno lasci i sacchetti con i rifiuti, dopo aver mangiato e bevuto, per terra o direttamente in spiaggia. «Mi sono già attivato in tal proposito telefonando agli organizzatori per incontrarci e discutere della vicenda», conclude Scarpa. «Il tutto per trovare delle soluzioni più idonee per fare conoscere l’isola e le sue tradizioni, portando sviluppo, invitandoli a gustare i prodotti locali nei nostri ristoranti o bar, e cercando di non creare disagi ai residenti».
Simone Bianchi
Chiodi gettati lungo il percorso ciclabile molto frequentato dai turisti nella zona del cimitero. Una vicenda che in queste ore sta facendo molto discutere a Pellestrina. E sulla questione è intervenuto ieri il consigliere comunale Alessandro Scarpa Marta, stigmatizzando l’accaduto. «Episodi come quelli che sono accaduti i giorni scorsi, con chiodi gettati sul sentiero ciclabile, sono fatti gravi e non devono assolutamente più succedere. Purtroppo nelle ultime settimane sono accaduti atti di vandalismo che ha visto addirittura auto in fiamme a Santa Maria del Mare e nella zona del cimitero». Episodi che inevitabilmente stanno creando anche preoccupazione. «Sono casi che vanno isolati da una comunità che vive da generazioni in un isola con le sue attività e tradizioni, in modo del tutto sereno e sempre pronta a ospitare», osserva ancora Scarpa. «È giusto far sapere alla collettività quello che è successo, con la speranza che certe cose non si ripetano mai più. Trovo altresì corretto che assieme agli organizzatori delle visite turistiche venga trovato un sistema per informare i visitatori sul percorso da fare. Spesso i gruppi di ciclisti passano sopra i marciapiedi e creano qualche disagio ai residenti». Succede anche che, in più di qualche caso, il turista di turno lasci i sacchetti con i rifiuti, dopo aver mangiato e bevuto, per terra o direttamente in spiaggia. «Mi sono già attivato in tal proposito telefonando agli organizzatori per incontrarci e discutere della vicenda», conclude Scarpa. «Il tutto per trovare delle soluzioni più idonee per fare conoscere l’isola e le sue tradizioni, portando sviluppo, invitandoli a gustare i prodotti locali nei nostri ristoranti o bar, e cercando di non creare disagi ai residenti».
Simone Bianchi
sabato 4 maggio 2013
Bimbi non più stranieri grazie alla musica
Stranieri finché non comincia la musica. Bambini di genitori
“extracomunitari”, ma nativi italiani, accolti dalla Fondazione
Cini con la didattica interculturale forte della musica. Primo e unico
esperimento in Italia: protagonisti sono stati gli alunni della
scuola elementare “Silvio Pellico” di Mestre, la scuola materna
“Principessa Maria Letizia” di Murano e la scuola media “Pietro
Loredan” di Pellestrina. L’iniziativa è il seguito di un programma
di laboratori di aggiornamento didattico per insegnanti delle scuole
primarie e secondarie di primo grado, che l’Istituto interculturale
di studi musicali comparati della Cini offre gratuitamente.
Chiaramente, attraverso l’aggiornamento rivolto agli insegnanti,
l’obiettivo sono proprio i bambini: non solo, certo, quelli di origini
straniere, anche se sono proprio loro che segnano un crescente
aumento di iscrizioni nelle scuole primarie veneziane. I laboratori,
tenuti da prestigiosi musicisti internazionali come Raghunath Manet,
Kudsi Erguner e Gevorg Dabaghyan, si concludono con saggi musicali,
il cui esito è l’incontro tra musicisti e bambini. «Sperimentiamo un
metodo innovativo», spiega Serena Facci, docente di Etnomusicologia
all’Università Tor Vergata di Roma, che assieme a Gabriella Santini,
anche lei docente, è la responsabile dei corsi, «che si basa sullo
sviluppo delle facoltà audiotattiche». Vedere, ascoltare, toccare:
sono le abilità volte all’integrazione. «Il laboratorio è stato fonte di
spunti per i docenti al fine di attivare diversi percorsi di
didattica musicale», aggiungono gli organizzatori, «dal confronto
interculturale dei repertori infantili – quali, ninne nanne e
filastrocche – che sollecitano la memoria del vissuto musicale dei
singoli alunni. E poi anche a partire dall’improvvisazione di storie in
musica, dai poeti-cantori alla pratica vocale polifonica. Marco
Petricca
La droga si compra in negozio
Era destinata a Venezia la droga sequestrata dalla polizia ferroviaria a
due nigeriani fermati, ieri mattina, in treno a Bologna.
Viaggiavano su un treno Eurostar partito da Firenze e diretto a Venezia
con oltre due chilogrammi di marijuana nascosti nei bagagli. Per
questo due giovani nigeriani sono stati arrestati dagli agenti della
polfer di Firenze, che li hanno sorpresi poco dopo la partenza
durante un controllo a bordo del convoglio. I due, regolari e muniti di
biglietto, viaggiavano in una carrozza diversa da quella assegnata
loro al momento della prenotazione, ma gli agenti hanno deciso di
eseguire ulteriori controlli e hanno individuato i loro bagagli
sistemati nella carrozza indicata sui biglietti. I sospetti degli agenti
hanno trovato conferma. All'interno, due involucri contenenti 2,1
chilogrammi di marijuana. I due giovani africani sono stati fatti
scendere alla stazione ferroviaria di Bologna e arrestati. di Carlo Mion
wLIDO Vende droga nel negozio dove lavora, arrestato dai
carabinieri: in manette un 33enne con precedenti di polizia. Il giovane
si trova ora agli arresti domiciliari. Nei guai è finito Flaminio
Scarpa, arrestato tre anni fa assieme alla fidanzata nella loro
abitazione di Pellestrina. Da qualche settimana i carabinieri, su
segnalazione di alcune mamme, hanno notato uno strano andirivieni di
ragazzi nel negozio Magic Green che vende prodotti per il
giardinaggio in via Lepanto. Movimenti strani anche perché i ragazzi non
sembravano essere animati dalla smania di provare le proprie
capacità di giardinieri. Le frequentazioni non erano di certo collegate
ad un eventuale pollice verde dei ragazzi. I militari della locale
stazione hanno deciso di controllare da vicino le frequentazioni
del negozio. Inoltre alcune mamme hanno segnalato strani passaggi di
merce tra i ragazzi e chi stava dietro il bancone. Due sere fa i
militari, certi che qualcuno, poco prima, aveva acquistato della
sostanza stupefacente, sono intervenuti nel negozio. Hanno bloccato
il 33enne e perquisito il negozio. Alla fine hanno trovato quello che
cercavano. Infatti, all’interno di un condizionatore d’aria, il
classico Pinguino, i militari hanno trovato undici involucri di sostanza
stupefacente, marijuana e hashish. Complessivamente sono stati
trovati cinquanta grammi di stupefacente. La perquisizione è stata
compiuta anche nell’abitazione del giovane. Qui sono stati trovati
altri pochi grammi di marijuana e 350 euro. Alla fine il negoziante
è stato arrestato. Il magistrato di turno ha disposto che venga messo
ai domiciliari. Il negozio rendeva poco, le spese erano tante e
quindi bisognava arrotondare. E iniziò la coltivazione in casa di
marijuana, che per quasi due anni rese parecchio, ma che alla fine
portò in carcere Flaminio Scarpa e la fidanzata, entrambi di
Pellestrina. Ai due, tre anni fa, furono sequestrate sessanta
piante di «erba». La coppia venne arrestata dai carabinieri di Chioggia e
dai loro colleghi della stazione di Pellestrina, che denunciarono
pure altri cinque ragazzi dell'isola per lo stesso motivo. L'indagine
iniziò quando da un'altra procura italiana arrivò ai carabinieri di
Chioggia la segnalazione che durante un'inchiesta riguardante il
mercato di semi di marijuana e dei kit per la coltivazione delle piante,
compiuto analizzando siti internet, si scoprì che molti di questi
kit erano stati acquistati da un negozio del Lido il «Magic Green» di
viale Lepanto. Bastò poco ai carabinieri per capire che in realtà
quel negozio di fiori era diventato anche un luogo dove molti
ragazzi del Lido e di Pellestrina acquistavano il kit. Ma soprattutto si
resero conto che il titolare, che vive in appartamento a
Pellestrina, si era messo a coltivare «erba» in grande stile. Da qui la
perquisizione dell'abitazione e del negozio. In una stanza
dell'appartamento trovarono una sessantina di piante quasi pronte per
essere raccolte.
venerdì 3 maggio 2013
«Qualcuno vuole colpire la mia attività»
Marco Tiozzo Bastianello porta i turisti sull’isola con il suo bragozzo: altri episodi nei giorni scorsi
«Non so chi abbia messo in atto questo “scherzo” delle puntine da disegno, ma temo che qualcuno mi abbia preso di mira». Mentre parla, Marco Tiozzo Bastianello ritorna con la memoria ad alcuni episodi degli ultimi giorni che, in precedenza, non aveva considerato importanti. «La settimana scorsa» racconta «ho trovato la serratura dell'ufficio bloccata con la colla. Ho pensato che fosse solo uno scherzo di cattivo gusto. L'altro giorno, invece, ho ricevuto una strana telefonata da una donna che mi chiedeva se, per il primo maggio, ero al completo, se avrei portato i turisti a Pellestrina o a Venezia. Al momento non ci avevo fatto molto caso ma, a pensarci adesso, mi pare come se volesse sincerarsi che portassi i miei clienti su quella pista ciclabile, in modo da spargerci le puntine a colpo sicuro». Ma chi potrebbe avercela con Bastianello o la sua attività?
«Non lo capisco davvero» risponde lui «lavoro tra Chioggia e Pellestrina da 15 anni. Queste due realtà sono un tutt'uno, a dispetto dei confini comunali. I miei clienti chiedono sempre indicazioni su dove andare, cosa vedere, ecc. e io gli spiego tutte le attività dell'isola, dove possono andare a mangiare o fare acquisti. Nel mio piccolo dò una mano, indirettamente, a tutti, senza distinzioni, e con tutti sono in buoni rapporti. Certo qualcuno si è preso la briga di disseminare puntine da disegno per chilometri, forse per colpire me o la mia attività. Ma ha solo rischiato di far del male a persone che non c'entravano e, in definitiva, all'isola stessa, che è bellissima e non presenta, in realtà, alcun pericolo».(d.deg.)
«Non so chi abbia messo in atto questo “scherzo” delle puntine da disegno, ma temo che qualcuno mi abbia preso di mira». Mentre parla, Marco Tiozzo Bastianello ritorna con la memoria ad alcuni episodi degli ultimi giorni che, in precedenza, non aveva considerato importanti. «La settimana scorsa» racconta «ho trovato la serratura dell'ufficio bloccata con la colla. Ho pensato che fosse solo uno scherzo di cattivo gusto. L'altro giorno, invece, ho ricevuto una strana telefonata da una donna che mi chiedeva se, per il primo maggio, ero al completo, se avrei portato i turisti a Pellestrina o a Venezia. Al momento non ci avevo fatto molto caso ma, a pensarci adesso, mi pare come se volesse sincerarsi che portassi i miei clienti su quella pista ciclabile, in modo da spargerci le puntine a colpo sicuro». Ma chi potrebbe avercela con Bastianello o la sua attività?
«Non lo capisco davvero» risponde lui «lavoro tra Chioggia e Pellestrina da 15 anni. Queste due realtà sono un tutt'uno, a dispetto dei confini comunali. I miei clienti chiedono sempre indicazioni su dove andare, cosa vedere, ecc. e io gli spiego tutte le attività dell'isola, dove possono andare a mangiare o fare acquisti. Nel mio piccolo dò una mano, indirettamente, a tutti, senza distinzioni, e con tutti sono in buoni rapporti. Certo qualcuno si è preso la briga di disseminare puntine da disegno per chilometri, forse per colpire me o la mia attività. Ma ha solo rischiato di far del male a persone che non c'entravano e, in definitiva, all'isola stessa, che è bellissima e non presenta, in realtà, alcun pericolo».(d.deg.)
Vandali contro la pista ciclabile
Gettate migliaia di puntine sul percorso dei Murazzi a Pellestrina. Indignazione del Gruppo turismo
Tre piccoli scoppi, seguiti da altrettanti sibili appena percettibili. I ciclo-turisti che erano arrivati a Pellestrina la mattina del primo maggio erano, a dire poco, esterrefatti: nel giro di pochi secondi tre biciclette avevano forato le gomme e quasi metà del loro gruppo era rimasto appiedato. «Ma che razza di pista ciclabile è questa?» hanno telefonato immediatamente a Marco Tiozzo Bastianello, il titolare del Bragozzo Ulisse che fa regolarmente la spola tra Chioggia e Pellestrina, proprio per accompagnare questi escursionisti in uno dei più belli itinerari lagunari, tra sole e mare, nella quiete della natura resa ancor più accattivante dall'uso di un mezzo, come la bici, silenzioso e rispettoso dell'ambiente. Tutto bello, finché non fori le gomme. E a loro era capitato a poche decine di metri dall'approdo, sulla pista ciclabile dei Murazzi dove erano giunti alle sette e mezza di mattina con l'idea di una gita “fuori porta” nella giornata di festa. Fermarsi a cambiare le gomme non rientrava nei programmi e, probabilmente, non era neppure contemplato dal contenuto degli zaini. A Peggiorare la situazione, poco dopo, anche altre due bici, che avevano proseguito, forano. E un po' alla volta il gruppetto si rende conto che tutta la pista ciclabile è cosparsa di puntine da disegno: centinaia, forse migliaia, lungo un percorso di almeno due chilometri, fin quasi al cimitero. Marco Bastianello, capita la situazione non esita un secondo: manda il figlio a ripulire tutta la pista ciclabile e fornisce ai turisti appiedati alcune sue bici per poter continuare l'escursione. Tutto risolto, quindi, ma il rischio non era trascurabile. Quel primo gruppo di sette-otto ciclisti, infatti, non ha avuto problemi di cadute, ma qualche ora dopo sarebbero transitati gruppi molto più numerosi di 50-60 persone provenienti dalla parte opposta del percorso ciclabile, dal Lido, cioè. E se qualcuno del gruppo, forando, fosse caduto, si sarebbe trascinato dietro altre persone che avrebbero potuto farsi molto male. Bastianello ha avvertito dell'accaduto la sua associazione, il Gruppo turismo Chioggia. «Presenteremo una denuncia contro ignoti» dice Marino Masiero di Slow Lagoon e Gtc «È un atto che offende il turismo “lento” e coloro che credono in questo tipo di visitazione, ma è soprattutto un potenziale danno per l'economia dell'isola che dal lavoro di Bastianello, col suo Bragozzo Ulisse, riceve grandi benefici». Diego Degan
Tre piccoli scoppi, seguiti da altrettanti sibili appena percettibili. I ciclo-turisti che erano arrivati a Pellestrina la mattina del primo maggio erano, a dire poco, esterrefatti: nel giro di pochi secondi tre biciclette avevano forato le gomme e quasi metà del loro gruppo era rimasto appiedato. «Ma che razza di pista ciclabile è questa?» hanno telefonato immediatamente a Marco Tiozzo Bastianello, il titolare del Bragozzo Ulisse che fa regolarmente la spola tra Chioggia e Pellestrina, proprio per accompagnare questi escursionisti in uno dei più belli itinerari lagunari, tra sole e mare, nella quiete della natura resa ancor più accattivante dall'uso di un mezzo, come la bici, silenzioso e rispettoso dell'ambiente. Tutto bello, finché non fori le gomme. E a loro era capitato a poche decine di metri dall'approdo, sulla pista ciclabile dei Murazzi dove erano giunti alle sette e mezza di mattina con l'idea di una gita “fuori porta” nella giornata di festa. Fermarsi a cambiare le gomme non rientrava nei programmi e, probabilmente, non era neppure contemplato dal contenuto degli zaini. A Peggiorare la situazione, poco dopo, anche altre due bici, che avevano proseguito, forano. E un po' alla volta il gruppetto si rende conto che tutta la pista ciclabile è cosparsa di puntine da disegno: centinaia, forse migliaia, lungo un percorso di almeno due chilometri, fin quasi al cimitero. Marco Bastianello, capita la situazione non esita un secondo: manda il figlio a ripulire tutta la pista ciclabile e fornisce ai turisti appiedati alcune sue bici per poter continuare l'escursione. Tutto risolto, quindi, ma il rischio non era trascurabile. Quel primo gruppo di sette-otto ciclisti, infatti, non ha avuto problemi di cadute, ma qualche ora dopo sarebbero transitati gruppi molto più numerosi di 50-60 persone provenienti dalla parte opposta del percorso ciclabile, dal Lido, cioè. E se qualcuno del gruppo, forando, fosse caduto, si sarebbe trascinato dietro altre persone che avrebbero potuto farsi molto male. Bastianello ha avvertito dell'accaduto la sua associazione, il Gruppo turismo Chioggia. «Presenteremo una denuncia contro ignoti» dice Marino Masiero di Slow Lagoon e Gtc «È un atto che offende il turismo “lento” e coloro che credono in questo tipo di visitazione, ma è soprattutto un potenziale danno per l'economia dell'isola che dal lavoro di Bastianello, col suo Bragozzo Ulisse, riceve grandi benefici». Diego Degan
mercoledì 1 maggio 2013
Nuove proteste da parte dei comitati dei pendolari
Nuove proteste da parte dei comitati dei pendolari e dei cittadini
rimasti a terra in più occasioni a Pellestrina negli ultimi giorni,
per l'impossibilità a salire sugli autobus di linea 11 che erano
stracolmi di passeggeri. Un disagio vissuto in entrambe le
direzioni tra Lido e Pellestrina, e frutto di un numero di mezzi in
servizio sulla tratta che i residenti ritengono inferiore alle
reali necessità. Il consigliere comunale Alessandro Scarpa ha protestato
a Ca' Farsetti già più volte, sottoponendo le esigenze dei suoi
concittadini, e ieri ha presentato una nuova interrogazione
all'assessore alla Mobilità riportando date e orari delle corse
sotto accusa, chiedendo nuove verifiche sulle reali necessità dei
mezzi da immettere in servizio e delle fasce orarie più affollate. I
pendolari, con l'arrivo dell'estate e di un maggior numero di
turisti sulla tratta, temono il peggioramento delle condizioni di
viaggio. (s.b.)
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