«Sono stufo, quando non sono divertito - commenta il presidente del la Regione Giancarlo Galan - ma c'è poco da divertirsi con tutto questo denaro sprecato con continui ricorsi per bloccare un'opera voluta dallo Stato e da gran parte del la comunità scientifica. Siamo all'ennesimo no contro i professionisti del no».
Il governatore veneto si augura che questo passaggio rappresenti la fine di una battaglia che va avanti da troppi anni.
«È il terzo ricorso portato avanti dal Comune - prosegue - spero che sia l'ultima figuraccia per il mio amico Cacciari. Il Comune di Venezia si preoccupa di ostacolare il progetto che deve salvare Venezia. C'è da restare allibiti. Invece di trasformare il Mose in una grande opportunità di lavoro per quando l'opera sarà terminata, e non lo sarà tra molto nonostante i molti "corvi", il Comune si è esercitato fino a ieri in cose che dovrebbero raccogliere l'esecrazione del l'opinione pubblica».
Per Galan, insomma Ca' Farsetti dovrebbe, come si dice, "mettersela via" e accettare con serenità di aver perso.
«Ricordo che, quando il governo suo amico decise che il Mose andava avanti, il sindaco Cacciari disse: "Non ci opporremo più". Spero che ora finalmente la smetta. Avremmo tante cose da occuparci assieme - conclude - invece che perdere tempo con tutte queste sciocchezze».
Di tutt'altro avviso è il capogruppo dei Verdi in consiglio comunale, Beppe Caccia, ambientalista e tra i più agguerriti oppositori del Mose.
«Le sentenze del Tar - dice Caccia - non sono le tavole del la Legge. Sono sentenze e come tali vanno considerate. Il fatto che si dia ragione ai proponenti l'opera - aggiunge - non cancella il fatto che il megacantiere di Santa Maria del Mare sia stato realizzato stravolgendo il disegno urbanistico la pianificazione territoriale e le scelte del Comune. Il cantiere dei cassoni è una scelta imposta alla comunità locale».
Infine, l'incognita dei finanziamenti pone molti dubbi sui tempi, se è vero che quest'anno sono arrivati molti meno soldi del previsto, come ammesso più volte dal Magistrato alle Acque.
«Canti pure vittoria Galan - conclude Caccia - ma bisogna ricordare che siamo di fronte a una tempistica di realizzazione messa pesantemente in discussione dalle scelte nazionali. È un dato di fatto che quest'anno che non sono garantiti i soldi. E allora, dov'è questa urgenza di salvare Venezia contro il parere del la città, visto che non mettono neanche i soldi per finire il cantiere?».
Michele Fullin