Il distretto sanitario di Pellestrina è
sempre più utilizzato dai residenti, che però ora chiedono anche una
maggiore disponibilità di specialisti. Sono infatti sempre più numerose
le richieste che arrivano alla Municipalità, affinché si faccia
intermediaria con la Usl 3 per l’invio al distretto di medici
ortopedici, cardiologi o fisiatri alcuni giorni al mese. Tutto nasce dal
fatto che a Pellestrina moltissimi dei 3.500 abitanti sono anziani, che
quindi si scontrano con la difficoltà a spostarsi a Venezia o Mestre,
ed eventualmente Chioggia per sottoporsi a visite specialistiche.
Da
qui la necessità, anche un paio di giorni al mese oppure mano a mano
che si accumulano le prenotazioni, di poter essere visitati nella sede
di Sestiere Scarpa e non altrove. Una sede oltretutto quasi nuova di
zecca, dal momento che l’ex Usl 12 due anni e mezzo fa aveva completato i
lavori di ristrutturazione. Spazi e servizi sono stati rinnovati grazie
anche a una riorganizzazione.
Dopo il restauro dei pontili per
le idromabulanze (compreso quello a Santa Maria del Mare), i locali del
distretto sanitario di Pellestrina sono stati riportati a una situazione
di pieno decoro compresi il giardino, le recinzioni e la rampa di
accesso per i disabili. I muri esterni sono stati ripuliti e
tinteggiati, così come i serramenti. Importanti anche i lavori sugli
interni con pulizie, ridipinture, ristrutturazione dei bagni, acquisto
di nuovi arredi e sostituzione di quelli presenti negli ambulatori e
nelle sale di attesa.
I servizi ambulatoriali sono stati infine
dotati di nuove attrezzature sanitarie. Una sede che offre i servizi di
assistenza infermieristica ambulatoriale e domiciliare, centro unico
prenotazioni, centro prelievi, guardia medica, oltre ovviamente ai
servizi di emergenza/urgenza e ai servizi amministrativi e di anagrafe
sanitaria.
L’Usl 3 sta inoltre lavorando per realizzare la nuova
piazzola destinata all’elisoccorso, visto che le uniche due aree ora
utilizzabili in caso di grave necessità sono i campi sportivi di
Pellestrina e San Pietro in Volta, ma i cui cancelli
possono essere chiusi anche a chiave quando non sono utilizzati, con
tutti i problemi del caso. Il distretto sanitario di Pellestrina è poi a
sua volta incorporato nel distretto 1 di Venezia, che comprende anche
il Monoblocco del Lido a San Nicolò.
Simone Bianchi
domenica 29 aprile 2018
Vince la maestra merlettaia Leda Vianello
Una buona partecipazione di pubblico e tanti prodotti artigianali di
grande bellezza che hanno creato forte curiosità, soprattutto tra i più
giovani hanno decretato il successo ieri a Pellestrina del doppio
appuntamento dedicato al mondo femminile, con la consegna del primo "
Premio Venezia Città delle Donne" per celebrare le figure femminili che
più fortemente caratterizzano la storia di Venezia nel campo del sapere
artigianale, delle arti, dell'economia, dell'insegnamento e di tutti
quei settori che contribuiscono a far crescere il corpo sociale
cittadino. Quest'anno il Premio assegnato a Leda Vianello storica
maestra merlettaia di Pellestrina, e la presentazione dei lavori tipici
della tradizione veneziana. La giornata è iniziata proprio con questa
esposizione, in campiello Brasiola con la partecipazione di una decina
di merlettaie di tutte le età, che hanno mostrato, e in certi casi anche
iniziato a creare, i merletti "da corredo" per le giovani spose, in una
cornice tipica dell'isola tra scorci di vita locale e i pescatori che
hanno in contemporanea dato un esempio della tradizionale riparazione
delle reti da pesca con metodi e segreti tramandati da padre in figlio
dalle singole famiglie. A seguire, nell'aula magna della scuola media
Pietro Loredan, è stato proiettato il video "Le Pellestrinotte" ideato e
montato da "Progetto Futura", con interviste alle donne dell'isola e ad
alcune ragazzine che praticano l'arte del merletto, la voga alla veneta
e la pesca. Alla presenza della presidente della Fondazione Civici
Musei di Venezia Mariacristina Gribaudi, e della vicesindaco del comune
di Venezia Luciana Colle, è stato infine consegnato il premio a una
commossa Leda Vianello. «Un ringraziamento sentito va al Comune di
Venezia e alla Fondazione Civici Musei, ma soprattutto alle esperte
merlettaie di Pellestrina, perchè senza di loro non esisterebbe questo
patrimonio dell'umanità» ha commentato il consigliere delegato ai
rapporti con le isole, Alessandro Scarpa «Questa è stata una giornata di
aggregazione per tutta l'isola di Pellestrina all'insegna della
tradizione, con la consapevolezza dell'importanza fondamentale di
tramandare le tradizioni ai più giovani, cosi da preservarle per il
futuro».
Massimo Tonizzo
Massimo Tonizzo
venerdì 27 aprile 2018
“Premio Venezia città delle donne” alla scuola Loredan
La lavorazione del merletto è una delle
storiche attività dell’isola, tramandata di generazione in generazione, e
che domani vivrà del Premio Venezia città delle donne. L’iniziativa
verrà organizzata alla scuola media Loredan. Saranno presenti il
presidente della Fondazione Civici Musei di Venezia, il vicesindaco, il
consigliere comunale delegato per le isole e il presidente della
Municipalità.
Si comincerà alle 16.30 in Campiello Brasiola con una decina di merlettaie che esporranno i loro merletti per creare un corredo per le giovani spose e per valorizzare il lavoro femminile. A seguire i pescatori con la loro manualità daranno forma alla tradizionale riparazione delle reti da pesca, con metodi e segreti tramandati di padre in figlio nelle famiglie locali.
Quindi nell’aula magna della scuola Loredan sarà proiettato il video “Le pellestrinotte”, ideato e montato da Progetto Futura con interviste alle donne dell’isola
e ad alcune ragazze che hanno già imparato l’arte del merletto. Ad accompagnarle ci sono anche sportive che praticano la voga alla veneta, calcio e anche donne impegnate nel mondo della pesca. L’iniziativa sarà un momento di aggregazione per tutta Pellestrina. (s.b.)
Si comincerà alle 16.30 in Campiello Brasiola con una decina di merlettaie che esporranno i loro merletti per creare un corredo per le giovani spose e per valorizzare il lavoro femminile. A seguire i pescatori con la loro manualità daranno forma alla tradizionale riparazione delle reti da pesca, con metodi e segreti tramandati di padre in figlio nelle famiglie locali.
Quindi nell’aula magna della scuola Loredan sarà proiettato il video “Le pellestrinotte”, ideato e montato da Progetto Futura con interviste alle donne dell’isola
e ad alcune ragazze che hanno già imparato l’arte del merletto. Ad accompagnarle ci sono anche sportive che praticano la voga alla veneta, calcio e anche donne impegnate nel mondo della pesca. L’iniziativa sarà un momento di aggregazione per tutta Pellestrina. (s.b.)
L'isola delle donne Premio e docufilm sulle merlettaie
Pellestrina in festa per la seconda edizione del Premio Venezia Città
delle Donne con presentazione del docufilm: "Futura nella mia stanza
guardando al domani: le pellestrinotte" ideato da Mattia Berto, sabato
28 aprile alle 16.30, in campiello Brasiola con esposizione di merletti e
dimostrazione, e alle 17.30, alla scuola media Pietro Loredan,
proiezione del docufilm e premiazioni.Ideato e avviato dalla Fondazione
Musei Civici due anni fa, il progetto culturale "Venezia Città delle
Donne" promuove, attraverso suggestioni e momenti di approfondimento,
una più ampia riflessione sul ruolo della donna nei secoli, con
particolare attenzione all'ambito veneziano. Per celebrare le figure
femminili che più fortemente caratterizzano la storia di Venezia nel
campo del sapere artigianale, delle arti, dell'economia,
dell'insegnamento e di tutti quei settori che contribuiscono a far
crescere il corpo sociale cittadino, la Fondazione Muve ha istituito lo
scorso anno il "Premio Venezia Città delle Donne", con il quale si
intende celebrare ogni anno una donna che si è saputa distinguere nel
proprio ambito, divenendo un punto di riferimento e un 'simbolo' per la
contemporaneità e le generazioni future. L'edizione 2018 del Premio
andrà alla merlettaia Leda Vianello di Pellestrina, che da 30 anni
esegue merletti a fusello ed insegna questa antica arte, appresa
giovanissima dalla madre, presso la Scuola del Merletto a tombolo e
fuselli dell'isola. Suddiviso in quattro capitoli il progetto "Futura"
racconta le donne veneziane delle isole della laguna, in questo caso il
focus è su Pellestrina, famosa per il fiorire nei secoli dell'arte del
merletto a tombolo e fuselli. Attraverso interviste a bambine e donne
adulte, appartenenti alle più diverse estrazioni sociali, etnie e
temperamenti, il video documenta il racconto al femminile di chi nasce e
cresce in questi luoghi. Ne è scaturito un affresco di donne che fanno
mestieri differenti ma soprattutto è emerso un vero e proprio mosaico di
storie e relazioni umane appassionanti e vere. Il tutto è stato
immortalato negli scatti di Giorgia Chinellato, raccolti in una piccola
pubblicazione che sarà presentata a margine dell'iniziativa.
martedì 24 aprile 2018
Scontro camion-scooter a Pellestrina, un ferito grave
Sessantenne alla guida del motociclo si è scontrato sulla strada dei Murazzi a Pellestrina, trasportato in elicottero e Mestre
Un sessantenne di Pellestrina è stato ricoverato ieri all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, dopo essersi scontrato con il suo motociclo contro un furgone nelle vicinanze della chiesa di Sant’Antonio. Alle 12. 45 R. V. è giunto all’incrocio tra Carrizzada Sant’Antonio e Strada Comunale dei Murazzi. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio dei carabinieri, fatto sta che i conducenti del motociclo e del furgone non sono riusciti a evitarsi, e l’impatto è stato molto violento.
Ad avere la peggio è stato R. V. , caduto poi sull’asfalto ma subito soccorso da chi guidava il furgone e da alcuni passanti. Oltre ai carabinieri è stato chiamato il Suem.
I primi ad arrivare sono stati medici e infermieri dal vicino distretto sociosanitario e, vista la gravità dell’incidente e il sospetto che il sessantenne potesse aver subito anche lesioni interne o cerebrali, è stato richiesto l’intervento anche dell’elisoccorso.
Dopo pochi minuti l’elicottero del Suem decollato dall’Ospedale di Padova è arrivato a Pellestrina, atterrando nel campo sportivo che si trova a un centinaio di metri dal luogo dello scontro, dovendo ancora essere costruita la piazzola dedicata accanto al distretto sociosanitario. Il ferito è stato quindi caricato sull’ambulanza medicalizzata in servizio ventiquattro ore su ventiquattro al distretto di Pellestrina, e trasportato fino al campo sportivo, da dove poi è ripartito con destinazione Ospedale dell’Angelo di Mestre.
L’uomo è stato preso in carico dal personale del Pronto soccorso. È risultato politraumatizzato, avendo riportato alcune fratture, traumi ed escoriazioni per lo scontro con il furgone e la caduta sull’asfalto. Le sue condizioni sono apparse da subito stabili, e non di gravità tale da richiedere il passaggio nel reparto di Rianimazione. Non essendo quindi in pericolo di vita, è stato sottoposto a tutte le verifiche diagnostiche del caso e alle cure necessarie per far fronte ai traumi riportati.
Starà ora ai carabinieri in servizio a Pellestrina, e alle dipendenze del comando di Chioggia, ricostruire la dinamica dell’incidente anche in base alle testimonianze dei conducenti e dei passanti. Non sono numerosi gli incidenti stradali che si verificano nel corso dell’anno a Pellestrina, poiché molte aree sono pedonalizzate e poche le strade percorribili rispetto ad esempio al Lido.
Tuttavia l’esito degli incidenti che avvengono è spesso grave, o comunque tale da richiedere un ricovero ospedaliero immediato. La viabilità dell’isola, infatti, nella sua semplicità ha riservato purtroppo spesso brutte sorprese. La situazione peggiora soprattutto nel periodo primaverile ed estivo con l’incremento della presenza di cicloturisti nel fine settimana, e l’uso di motorini e scooter da parte dei residenti, portando a un aumento del traffico in strade spesso molto strette.
Il recente
ritorno della Polizia municipale, a svolgere alcune delle proprie mansioni anche a Pellestrina, può essere in questo senso un aspetto molto importante a livello preventivo e dissuasivo in termini di rispetto del Codice della strada.
Un sessantenne di Pellestrina è stato ricoverato ieri all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, dopo essersi scontrato con il suo motociclo contro un furgone nelle vicinanze della chiesa di Sant’Antonio. Alle 12. 45 R. V. è giunto all’incrocio tra Carrizzada Sant’Antonio e Strada Comunale dei Murazzi. La dinamica dell’incidente è ancora al vaglio dei carabinieri, fatto sta che i conducenti del motociclo e del furgone non sono riusciti a evitarsi, e l’impatto è stato molto violento.
Ad avere la peggio è stato R. V. , caduto poi sull’asfalto ma subito soccorso da chi guidava il furgone e da alcuni passanti. Oltre ai carabinieri è stato chiamato il Suem.
I primi ad arrivare sono stati medici e infermieri dal vicino distretto sociosanitario e, vista la gravità dell’incidente e il sospetto che il sessantenne potesse aver subito anche lesioni interne o cerebrali, è stato richiesto l’intervento anche dell’elisoccorso.
Dopo pochi minuti l’elicottero del Suem decollato dall’Ospedale di Padova è arrivato a Pellestrina, atterrando nel campo sportivo che si trova a un centinaio di metri dal luogo dello scontro, dovendo ancora essere costruita la piazzola dedicata accanto al distretto sociosanitario. Il ferito è stato quindi caricato sull’ambulanza medicalizzata in servizio ventiquattro ore su ventiquattro al distretto di Pellestrina, e trasportato fino al campo sportivo, da dove poi è ripartito con destinazione Ospedale dell’Angelo di Mestre.
L’uomo è stato preso in carico dal personale del Pronto soccorso. È risultato politraumatizzato, avendo riportato alcune fratture, traumi ed escoriazioni per lo scontro con il furgone e la caduta sull’asfalto. Le sue condizioni sono apparse da subito stabili, e non di gravità tale da richiedere il passaggio nel reparto di Rianimazione. Non essendo quindi in pericolo di vita, è stato sottoposto a tutte le verifiche diagnostiche del caso e alle cure necessarie per far fronte ai traumi riportati.
Starà ora ai carabinieri in servizio a Pellestrina, e alle dipendenze del comando di Chioggia, ricostruire la dinamica dell’incidente anche in base alle testimonianze dei conducenti e dei passanti. Non sono numerosi gli incidenti stradali che si verificano nel corso dell’anno a Pellestrina, poiché molte aree sono pedonalizzate e poche le strade percorribili rispetto ad esempio al Lido.
Tuttavia l’esito degli incidenti che avvengono è spesso grave, o comunque tale da richiedere un ricovero ospedaliero immediato. La viabilità dell’isola, infatti, nella sua semplicità ha riservato purtroppo spesso brutte sorprese. La situazione peggiora soprattutto nel periodo primaverile ed estivo con l’incremento della presenza di cicloturisti nel fine settimana, e l’uso di motorini e scooter da parte dei residenti, portando a un aumento del traffico in strade spesso molto strette.
Il recente
ritorno della Polizia municipale, a svolgere alcune delle proprie mansioni anche a Pellestrina, può essere in questo senso un aspetto molto importante a livello preventivo e dissuasivo in termini di rispetto del Codice della strada.
Demanio a Venezia: hotel e resort nei forti e nelle caserme
Turismo, laguna e tesori. A giorni saranno rese note le offerte per le Batterie del Lido e di Pellestrina
Un tempo servivano per la difesa di Venezia, ma in futuro potrebbero diventare altri alberghi. Parliamo della Batteria Emo, della Caserma della Guardia di Finanza del Lido e della Batteria Marco Polo di Pellestrina.
Tra qualche giorno il demanio renderà noto ufficialmente il numero delle offerte giunte per la concessione dei tre immobili. Sembra che siano arrivate delle richieste per la Batteria Marco Polo e per la caserma della Guardia di Finanza, mentre nessuna per la Batteria Emo, ricoperta di vegetazione.
Demanio. Il bando “Cammini e Percorsi”, uscito lo scorso 4 dicembre, rientra nelle concessioni degli immobili ubicati «lungo cammini storico religiosi e percorsi ciclopedonali».
Più volte il demanio ha detto che mettere in concessione gli immobili rientra nella necessità di non lasciare le strutture in stato di abbandono.
C’è da ricordare che, per gli immobili non ritenuti parte del patrimonio culturale, la richiesta del passaggio da bene demaniale a comunale è scaduta il 31 dicembre 2016, ma per quelli invece considerati culturali è sempre aperta la possibilità di fare la richiesta, a condizione che ci sia un progetto di recupero.
Più volte l’Istituto Italiano dei Castelli ha chiesto al Comune di acquisirli, presentando il dossier sul «Piano strategico dello Sviluppo culturale delle Fortificazioni Veneziane», ma non c’è stato verso. Ora gli immobili si trovano sopraffatti dalla natura che ha stretto in una morsa pietre e storia.
«Se l’amministrazione li avesse acquisiti» spiega Andrea Grigoletto dell’Istitutop Italiano dei Castelli «ora avrebbe potuto avere i canoni di concessione, magari facendo un accordo con le realtà del luogo o anche con i ristoratori locali, ma avrebbe potuto avere un bene e decidere che cosa farne, mentre così sapremmo a sorpresa tra una settimana che cosa ospiterà il nostro territorio».
Al bando è allegato un dossier con schede sugli eventi culturali più conosciuti di Venezia (come la Vogalonga), numeri con i flussi turistici (presenza, arrivi), indicazioni sul turismo lento associato ai percorsi naturali e anche le possibili forme di supporto finanziario.
Batteria Marco Polo. Oltre a luogo di ristoro, il demanio indica per la batteria di San Pietro in Volta a Pellestrina, altre destinazioni come area per bici o per cavalli, ambulatori medici o botteghe per prodotti a chilometro zero, ma anche servizi alla persona, alla spiaggia e al cicloturismo.
La Marco Polo rientrerebbe nella ciclovia Vento (Torino-Venezia, 679 km di cui solo 102 pronti). Chiamato anche Forte Belvedere per la vista spettacolare, è stata realizzata dagli Austriaci tra il 1832 e 1842. Circondata dall’acqua e formata da sei strutture, la Batteria occupa una superficie territoriale di due ettari abbondanti ed è in pessimo stato.
Caserma della Finanza. Situato agli Alberoni, il complesso è rivolto alla laguna ed è composto da tre corpi per una superficie di 2.400 metri quadrati. Anche in questo caso il bando prevede una serie di destinazioni rivolte al turismo. A differenza dei forti, più rudimentali, l’immobile sembra essere più predisposto a diventare un albergo con vista sulla laguna.
Batteria Emo. Anche la Batteria Emo, conosciuta anche come Batteria Casabianca in Via Pigafetta, rientra nella ciclovia Vento. Le possibili destinazioni d’uso sono turistico culturali. Si tratta di una struttura realizzata a metà Ottocento dagli Austriaci, in pessimo stato conservativo, usata tra il 1900 e il 1913 per posizionare i cannoni da difesa. Sembra che nessuno abbia partecipato, lasciando un altro rudere in stato di abbandono per chissà quanto altro tempo.
Un tempo servivano per la difesa di Venezia, ma in futuro potrebbero diventare altri alberghi. Parliamo della Batteria Emo, della Caserma della Guardia di Finanza del Lido e della Batteria Marco Polo di Pellestrina.
Tra qualche giorno il demanio renderà noto ufficialmente il numero delle offerte giunte per la concessione dei tre immobili. Sembra che siano arrivate delle richieste per la Batteria Marco Polo e per la caserma della Guardia di Finanza, mentre nessuna per la Batteria Emo, ricoperta di vegetazione.
Demanio. Il bando “Cammini e Percorsi”, uscito lo scorso 4 dicembre, rientra nelle concessioni degli immobili ubicati «lungo cammini storico religiosi e percorsi ciclopedonali».
Più volte il demanio ha detto che mettere in concessione gli immobili rientra nella necessità di non lasciare le strutture in stato di abbandono.
C’è da ricordare che, per gli immobili non ritenuti parte del patrimonio culturale, la richiesta del passaggio da bene demaniale a comunale è scaduta il 31 dicembre 2016, ma per quelli invece considerati culturali è sempre aperta la possibilità di fare la richiesta, a condizione che ci sia un progetto di recupero.
Più volte l’Istituto Italiano dei Castelli ha chiesto al Comune di acquisirli, presentando il dossier sul «Piano strategico dello Sviluppo culturale delle Fortificazioni Veneziane», ma non c’è stato verso. Ora gli immobili si trovano sopraffatti dalla natura che ha stretto in una morsa pietre e storia.
«Se l’amministrazione li avesse acquisiti» spiega Andrea Grigoletto dell’Istitutop Italiano dei Castelli «ora avrebbe potuto avere i canoni di concessione, magari facendo un accordo con le realtà del luogo o anche con i ristoratori locali, ma avrebbe potuto avere un bene e decidere che cosa farne, mentre così sapremmo a sorpresa tra una settimana che cosa ospiterà il nostro territorio».
Al bando è allegato un dossier con schede sugli eventi culturali più conosciuti di Venezia (come la Vogalonga), numeri con i flussi turistici (presenza, arrivi), indicazioni sul turismo lento associato ai percorsi naturali e anche le possibili forme di supporto finanziario.
Batteria Marco Polo. Oltre a luogo di ristoro, il demanio indica per la batteria di San Pietro in Volta a Pellestrina, altre destinazioni come area per bici o per cavalli, ambulatori medici o botteghe per prodotti a chilometro zero, ma anche servizi alla persona, alla spiaggia e al cicloturismo.
La Marco Polo rientrerebbe nella ciclovia Vento (Torino-Venezia, 679 km di cui solo 102 pronti). Chiamato anche Forte Belvedere per la vista spettacolare, è stata realizzata dagli Austriaci tra il 1832 e 1842. Circondata dall’acqua e formata da sei strutture, la Batteria occupa una superficie territoriale di due ettari abbondanti ed è in pessimo stato.
Caserma della Finanza. Situato agli Alberoni, il complesso è rivolto alla laguna ed è composto da tre corpi per una superficie di 2.400 metri quadrati. Anche in questo caso il bando prevede una serie di destinazioni rivolte al turismo. A differenza dei forti, più rudimentali, l’immobile sembra essere più predisposto a diventare un albergo con vista sulla laguna.
Batteria Emo. Anche la Batteria Emo, conosciuta anche come Batteria Casabianca in Via Pigafetta, rientra nella ciclovia Vento. Le possibili destinazioni d’uso sono turistico culturali. Si tratta di una struttura realizzata a metà Ottocento dagli Austriaci, in pessimo stato conservativo, usata tra il 1900 e il 1913 per posizionare i cannoni da difesa. Sembra che nessuno abbia partecipato, lasciando un altro rudere in stato di abbandono per chissà quanto altro tempo.
lunedì 23 aprile 2018
«Giochi rotti nei parchi pubblici, bisogna intervenire»
La primavera è ormai inoltrata, ma al Lido e Pellestrina continua a non essere all’altezza la condizione di numerosi parchi pubblici. Il tasto più dolente rimane quello legato ai giochi per i bambini, alle superfici antitrauma e ai percorsi per le mamme con i passeggini, ma non meglio va sotto il profilo degli escrementi dei cani lasciati liberi dai padroni al cospetto invece delle regole.
La gestione delle aree verdi delle due isole non è più di competenza di Veritas da alcune settimane, ma al lavoro ci sono alcune cooperative come sancito dai nuovi accordi comunali. Da qui la Municipalità si aspetta molto per poter risolvere le problematiche esistenti. «La situazione peggiore è quella del parco Turcato alle Terre Perse» sottolinea il presidente municipale, Danny Carella. «Lì le famiglie fanno i conti con giochi danneggiati, e alcuni sono stati anche rimossi perché rotti e non più utilizzabili. Solo che non sono stati sostituiti, ed è un bel problema se proprio nei parchi si vogliono far giocare i bambini. Ma anche al parco Quattro Fontane non va certo meglio, così come all’ex Luna park di via Lungomare D’Annunzio. C’è poi il capitolo legato ai parchi di Pellestrina. Se il verde pubblico bene o male è sempre stato curato, servono investimenti da parte del Comune per i giochi. Sappiamo che l’Amministrazione ha investito 250 mila euro sul parco Albanese di Mestre. Ora, ci sono altre difficoltà rispetto a quelle delle nostre due isole, ma con molto meno rispetto a quella cifra si risolverebbero di
sicuro tutte le criticità».
Poi rimane sempre il nodo dell’ex cral della Favorita, dove tante associazioni sono pronte a intervenire, ma dove al momento non si sblocca la situazione per l’eventuale gestione e tipologia di interventi per il recupero dell’area. (s.b.)
venerdì 20 aprile 2018
Actv ripristina la tratta Pellestrina-Chioggia per le bici
Da domani pedalare in bicicletta da Punta Sabbioni fino a Chioggia sarà
più facile grazie al ripristino del servizio di trasporto bici tra
Pellestrina e Chioggia. In questo modo sarà completato ancora una volta
il collegamento lungo il litorale veneziano. Actv ha infatti annunciato
la conferma di un servizio che è sempre molto utilizzato dai turisti,
specie dagli amanti delle due ruote che hanno così la possibilità di
transitare lungo le strade di Pellestrina e del Lido, sfruttando le
varie opportunità della rete di trasporto pubblico. Un modo per
agevolare tutte le persone che vogliono raggiungere le spiagge del
litorale o fare una gita tra mare e laguna in sella a una bicicletta,
godendosi il verde, la natura, i murazzi e anche magari una sosta nei
ristoranti delle due isole attraversate. Il percorso sarà oltretutto più
accessibile ai cicloturisti. Oltre alle corse della linea 14 tra Punta
Sabbioni e Lido (terminal di Santa Maria Elisabetta), alcune delle quali
garantite con motonavi per consentire una maggiore disponibilità di
spazi per il trasporto delle bici (seppur sempre a discrezione
dell'equipaggio per motivi di sicurezza), da domani tornerà il rinforzo
del collegamento tra Chioggia e Pellestrina. Il motobattello attrezzato e
certificato può trasportare fino a 40 biciclette e oltre 100
passeggeri, assicurando in quest'ultima tratta dodici corse giornaliere
il sabato, la domenica e nei giorni festivi. Le partenze da Chioggia per
Pellestrina saranno alle 9.20, 10.20, 11.20, 15.45, 16.45 e 17.45.
Quelle da Pellestrina per Chioggia alle 9.45, 10.45, 11.45, 16.15, 17.15
e 18.15. Il costo del trasporto della bici è di un euro a tratta, che
va ad aggiungersi a quello del biglietto per i passeggeri. (s.b.)
martedì 17 aprile 2018
Nuovo San Pietro, quanto è buona la Prima
Calcio seconda categoria. La squadra isolana allenata da Franco Cerilli matematicamente promossa
Vincere il campionato e tornare in Prima Categoria dopo 18 anni di attesa è un’impresa straordinaria, conquistare i punti della matematica promozione sul campo della diretta rivale non ha prezzo. E così il San Pietro in Volta vince proprio sul campo di quel Codevigo che per tutta la stagione ha fatto a spallate con i gialloblù isolani, dando via ai festeggiamenti che sicuramente dureranno per un bel po’. Già domenica sera il primo assaggio con i caroselli delle auto che hanno fatto il giro dell’isola e brindisi che si sono protratti fino a notte fonda. È il San Pietro in Volta del presidente Antiga, del direttore Piero Scarpa, del factotum Daniele Scarpa, una autentica icona della società che ogni giorno parte da Mogliano e si reca in isola, ma anche di mister Franco Cerilli e dei molti dirigenti nostrani che hanno fatto squadra per raggiungere un risultato atteso ma non casuale.
La promozione è il frutto di una programmazione iniziata lo scorso anno, quando la società mi ha ingaggiato e mi ha spiegato quali erano le ambizioni» spiega proprio Cerilli «è una società nuova, solida, ambiziosa che dopo 18 anni è riuscita a tagliare il traguardo della promozione in Prima Categoria». Impresa compiuta proprio sul campo dei grandi rivali di questa stagione, il Codevigo. «Visto il vantaggio che avevamo in classifica» continua il tecnico chioggiotto «siamo scesi in campo tranquilli e sereni, con la convinzione che se anche le cose fossero andate male, avevamo comunque altre opportunità per ottenere la promozione. Poi abbiamo visto tutta quella gente che si è mossa da San Pietro in Volta ed è arrivata in massa a Codevigo e allora abbiamo pensato che, insomma, si poteva chiudere la pratica. Così è stato, abbiamo vinto per 3-2 e la gioia sul campo è stata davvero tanta e voglio ringraziare davvero tutti quanti hanno contribuito a questo risultato».
Un San Pietro in Volta autoctono, con soli due “foresti” , due “ciosoti” , Johnny Garbin ed il portiere Giuseppe Cerilli, accorso in aiuto dello zio dopo che il portiere titolare aveva accusato dei malanni fisici. «Giuseppe era fermo e così gli ho chiesto
se veniva a darci una mano» precisa l’allenatore «è comunque l’impresa di un gruppo di ragazzi straordinari che ha vinto 22 partite su 28. Abbiamo preso qualche gol di troppo, ma su questo si può tranquillamente sorvolare».
Daniele Zennaro
Vincere il campionato e tornare in Prima Categoria dopo 18 anni di attesa è un’impresa straordinaria, conquistare i punti della matematica promozione sul campo della diretta rivale non ha prezzo. E così il San Pietro in Volta vince proprio sul campo di quel Codevigo che per tutta la stagione ha fatto a spallate con i gialloblù isolani, dando via ai festeggiamenti che sicuramente dureranno per un bel po’. Già domenica sera il primo assaggio con i caroselli delle auto che hanno fatto il giro dell’isola e brindisi che si sono protratti fino a notte fonda. È il San Pietro in Volta del presidente Antiga, del direttore Piero Scarpa, del factotum Daniele Scarpa, una autentica icona della società che ogni giorno parte da Mogliano e si reca in isola, ma anche di mister Franco Cerilli e dei molti dirigenti nostrani che hanno fatto squadra per raggiungere un risultato atteso ma non casuale.
La promozione è il frutto di una programmazione iniziata lo scorso anno, quando la società mi ha ingaggiato e mi ha spiegato quali erano le ambizioni» spiega proprio Cerilli «è una società nuova, solida, ambiziosa che dopo 18 anni è riuscita a tagliare il traguardo della promozione in Prima Categoria». Impresa compiuta proprio sul campo dei grandi rivali di questa stagione, il Codevigo. «Visto il vantaggio che avevamo in classifica» continua il tecnico chioggiotto «siamo scesi in campo tranquilli e sereni, con la convinzione che se anche le cose fossero andate male, avevamo comunque altre opportunità per ottenere la promozione. Poi abbiamo visto tutta quella gente che si è mossa da San Pietro in Volta ed è arrivata in massa a Codevigo e allora abbiamo pensato che, insomma, si poteva chiudere la pratica. Così è stato, abbiamo vinto per 3-2 e la gioia sul campo è stata davvero tanta e voglio ringraziare davvero tutti quanti hanno contribuito a questo risultato».
Un San Pietro in Volta autoctono, con soli due “foresti” , due “ciosoti” , Johnny Garbin ed il portiere Giuseppe Cerilli, accorso in aiuto dello zio dopo che il portiere titolare aveva accusato dei malanni fisici. «Giuseppe era fermo e così gli ho chiesto
se veniva a darci una mano» precisa l’allenatore «è comunque l’impresa di un gruppo di ragazzi straordinari che ha vinto 22 partite su 28. Abbiamo preso qualche gol di troppo, ma su questo si può tranquillamente sorvolare».
Daniele Zennaro
mercoledì 11 aprile 2018
Gli studenti del Corner ripuliscono tutta la spiaggia
Duecento studenti veneziani e i loro sei
insegnanti hanno partecipato nello scorso fine settimana a una pulizia
straordinaria della spiaggia di Ca’ Roman. L’oasi gestita dalla Lipu (la
Lega di protezione degli uccelli) sta vivendo un periodo ricco di
iniziative con la partecipazione di molti cittadini di tutte le età.
In questa occasione sono stati protagonisti gli studenti dell’Istituto Vendramin Corner al completo e hanno pulito la spiaggia dalla plastica. Tale operazione va fatta a mano, perché si deve separare dalla sostanza organica depositata dalle mareggiate sull’arenile. La sostanza organica, lasciata sul posto, ha una funzione insostituibile per avviare l’intero ecosistema; dalla sua decomposizione si ottengono i nutrienti per le erbe pioniere e le graminacee che formano le dune. E attira tutti gli insetti,
crostacei e invertebrati che diventano cibo per gli uccelli che frequentano le spiagge. I volontari della Lipu hanno realizzato palizzate a difesa della nidificazione dei fratini lungo l’arenile di fronte l’oasi. Coinvolti nelle iniziative anche turisti e residenti. (s.b.)
In questa occasione sono stati protagonisti gli studenti dell’Istituto Vendramin Corner al completo e hanno pulito la spiaggia dalla plastica. Tale operazione va fatta a mano, perché si deve separare dalla sostanza organica depositata dalle mareggiate sull’arenile. La sostanza organica, lasciata sul posto, ha una funzione insostituibile per avviare l’intero ecosistema; dalla sua decomposizione si ottengono i nutrienti per le erbe pioniere e le graminacee che formano le dune. E attira tutti gli insetti,
crostacei e invertebrati che diventano cibo per gli uccelli che frequentano le spiagge. I volontari della Lipu hanno realizzato palizzate a difesa della nidificazione dei fratini lungo l’arenile di fronte l’oasi. Coinvolti nelle iniziative anche turisti e residenti. (s.b.)
giovedì 5 aprile 2018
Pellestrina, i residenti chiedono il diretto Chioggia-Venezia
I disagi vissuti dai residenti
nell’utilizzo della linea 11 da Pellestrina al Lido, per i troppi
turisti in transito, in queste ore hanno fatto riemergere la proposta di
tornare a istituire una linea diretta con motonave tra Chioggia e
Venezia. Da un lato c’è chi propone che venga inserita in alternanza al
ferry boat tra le due isole, mentre dall’altro che sia aggiunta senza
alcuna decurtazione. La prima a muoversi è stata Daniela Giadresco,
abitante degli Alberoni. «La linea 11, in rosso nel bilancio Actv,
viaggia 24 ore su 24, garantendo ogni ora anche il servizio notturno,
mentre due nuovi imbarcaderi sostitutivi del ferry boat, costo 130 mila
euro, restano inutilizzati a Santa Maria del Mare e agli Alberoni
Rocchetta», spiega. «Gli abitanti di Pellestrina, possono raggiungere la
terraferma in 25 minuti via Chioggia, tanto che molti parcheggiano lì
l’auto, e se gravitano invece sul Lido e Venezia la lasciano agli
Alberoni». Dalla Municipalità
il presidente Danny Carella osserva: «Non sono per un taglio di servizi del ferry boat che serve la linea 11, semmai la motonave da Chioggia a Venezia dovrebbe essere istituita a prescindere. L’aumento dei turisti è evidente, sia nei fine settimana che in estate». (s.b.)
il presidente Danny Carella osserva: «Non sono per un taglio di servizi del ferry boat che serve la linea 11, semmai la motonave da Chioggia a Venezia dovrebbe essere istituita a prescindere. L’aumento dei turisti è evidente, sia nei fine settimana che in estate». (s.b.)
mercoledì 4 aprile 2018
Pasqua con vaporetti senza bici
Protesta di Montanariello (Pd): «È un servizio che va potenziato»
Brutta sorpresa, durante il week end di Pasqua, per chi voleva recarsi in escursione a Pellestrina in bicicletta. A causa del sovraffollamento turistico le bici non sono state imbarcate all’interno del vaporetto che da piazza Vigo porta all’isola lagunare, con buona pace degli amanti del cicloturismo. «Trovo singolare», afferma Jonatan Montanariello, consigliere Pd, «come questa problema sia d’interesse di alcuni amministratori veneziani toccati dal fenomeno in seconda battuta, visto che in realtà il disagio lo ha la città di Chioggia che deve rispondere a coloro che sono rimasti a terra. Invito pertanto Actv ad attivarsi subito per il ripristino del servizio di imbarco delle bici come lo scorso anno che aveva dato risposte importanti per il cosiddetto turismo lento e balneare che sceglie Chioggia come punto d’imbarco» . «Resto basito», continua Montanariello, «quando scopro che questi amministratori veneziani invitato gli operatori privati ad usare con parsimonia il servizio, come se il trasporto pubblico non lo prevedesse già o, ancor peggio, come se non lo considerassero in grado di aggredire il crescente mercato». Montanariello
fa sapere che chiederà una commissione che coinvolgerà Actv per capire che cosa aspetta l’azienda di navigazione veneziana a potenziare il servizio, in attesa magari di sapere se il tunnel ciclabile sotto il Mose sia solo un’utopia o una potenziale opportunità futura. (d.z.)
Brutta sorpresa, durante il week end di Pasqua, per chi voleva recarsi in escursione a Pellestrina in bicicletta. A causa del sovraffollamento turistico le bici non sono state imbarcate all’interno del vaporetto che da piazza Vigo porta all’isola lagunare, con buona pace degli amanti del cicloturismo. «Trovo singolare», afferma Jonatan Montanariello, consigliere Pd, «come questa problema sia d’interesse di alcuni amministratori veneziani toccati dal fenomeno in seconda battuta, visto che in realtà il disagio lo ha la città di Chioggia che deve rispondere a coloro che sono rimasti a terra. Invito pertanto Actv ad attivarsi subito per il ripristino del servizio di imbarco delle bici come lo scorso anno che aveva dato risposte importanti per il cosiddetto turismo lento e balneare che sceglie Chioggia come punto d’imbarco» . «Resto basito», continua Montanariello, «quando scopro che questi amministratori veneziani invitato gli operatori privati ad usare con parsimonia il servizio, come se il trasporto pubblico non lo prevedesse già o, ancor peggio, come se non lo considerassero in grado di aggredire il crescente mercato». Montanariello
fa sapere che chiederà una commissione che coinvolgerà Actv per capire che cosa aspetta l’azienda di navigazione veneziana a potenziare il servizio, in attesa magari di sapere se il tunnel ciclabile sotto il Mose sia solo un’utopia o una potenziale opportunità futura. (d.z.)
domenica 1 aprile 2018
Vaporetto pieno, Pellestrina resta isolata
Con le vacanze pasquali tornano i problemi al terminal della linea 11 di
Pellestrina. Per la corsa delle 10.25, diretta al Lido, ieri mattina
non sono mancate proteste da parte dei residenti, rimasti a terra per il
gran numero di turisti giunti in vaporetto da Chioggia. Una vicenda
nota ormai da anni, per la quale le associazioni e la municipalità
dell'isola non hanno mancato di farsi sentire verso Comune e
Actv.Puntualmente è successo anche ieri, e Lorenza Vianello, presidente
dell'associazione "Tra mare e laguna", rincara la dose: «Siamo stufi di
fare i conti con una situazione di cui non abbiamo colpe. Actv sa
benissimo con cosa ci confrontiamo, e non succede solo a Pasqua o al
ponte del primo maggio, ma ogni fine settimana e per tutti i mesi più
caldi che attirano turisti da Chioggia verso il Lido e Venezia. In tanti
anche questa volta non sono riusciti a salire sull'autobus perché ce
n'era uno soltanto in servizio, persone che dovevano andare al lavoro,
all'Ospedale Civile o comunque che hanno bisogno di garanzia di mobilità
all'ora che vogliono senza dover essere penalizzati da dieci turisti in
più che scelgono il transito attraverso le isole piuttosto che per la
terraferma».In passato erano state fatte varie proposte ad Actv, tra cui
quella di lasciare un mezzo in caso di necessità a Pellestrina, in modo
che potesse garantire una corsa bis all'occorrenza. Sono sempre di più,
infatti, i turisti che evitano di dormire in albergo al Lido o a
Venezia, e preferiscono Chioggia o Sottomarina. Poi, non per comodità ma
i paesaggi suggestivi all'interno della laguna, salgono sul vaporetto
al terminal di piazza Vigo e arrivano a Pellestrina, da dove poi
proseguono con l'autobus di linea 11 fino al Lido e quindi raggiungono
Venezia. Una tendenza alcuni anni fa, una costante con numeri sempre più
consistenti negli ultimi tempi. Ma il problema della linea 11 è appunto
noto da tempo, come del resto quello legato ai piani di emergenza in
caso di avaria del ferry boat tra Santa Maria del Mare e Alberoni, che
permette proprio ai pellestrinotti di attraversare il canale portuale di
Malamocco. Spesso i ferry boat sono andati in avaria, il servizio si è
interrotto con tutti i problemi del caso e le proteste.La Municipalità e
i comitati più volte hanno chiesto piani di emergenza con mezzi di
"scorta" disponibili in pochi minuti, ma senza finora soluzioni
definitive.
Simone Bianchi
Simone Bianchi
Iscriviti a:
Post (Atom)