Calcio seconda categoria. La squadra isolana allenata da Franco Cerilli matematicamente promossa
Vincere il campionato e tornare in Prima
Categoria dopo 18 anni di attesa è un’impresa straordinaria,
conquistare i punti della matematica promozione sul campo della diretta
rivale non ha prezzo. E così il San Pietro in Volta vince proprio sul
campo di quel Codevigo che per tutta la stagione ha fatto a spallate con
i gialloblù isolani, dando via ai festeggiamenti che sicuramente
dureranno per un bel po’. Già domenica sera il primo assaggio con i
caroselli delle auto che hanno fatto il giro dell’isola e brindisi che
si sono protratti fino a notte fonda. È il San Pietro in Volta del
presidente Antiga, del direttore Piero Scarpa, del factotum Daniele
Scarpa, una autentica icona della società che ogni giorno parte da
Mogliano e si reca in isola, ma anche di mister Franco Cerilli e dei
molti dirigenti nostrani che hanno fatto squadra per raggiungere un
risultato atteso ma non casuale.
La promozione è il frutto di una
programmazione iniziata lo scorso anno, quando la società mi ha
ingaggiato e mi ha spiegato quali erano le ambizioni» spiega proprio
Cerilli «è una società nuova, solida, ambiziosa che dopo 18 anni è
riuscita a tagliare il traguardo della promozione in Prima Categoria».
Impresa compiuta proprio sul campo dei grandi rivali di questa stagione,
il Codevigo. «Visto il vantaggio che avevamo in classifica» continua il
tecnico chioggiotto «siamo scesi in campo tranquilli e sereni, con la
convinzione che se anche le cose fossero andate male, avevamo comunque
altre opportunità per ottenere la promozione. Poi abbiamo visto tutta
quella gente che si è mossa da San Pietro in Volta ed è arrivata in
massa a Codevigo e allora abbiamo pensato che, insomma, si poteva
chiudere la pratica. Così è stato, abbiamo vinto per 3-2 e la gioia sul
campo è stata davvero tanta e voglio ringraziare davvero tutti quanti
hanno contribuito a questo risultato».
Un San Pietro in Volta
autoctono, con soli due “foresti” , due “ciosoti” , Johnny Garbin ed il
portiere Giuseppe Cerilli, accorso in aiuto dello zio dopo che il
portiere titolare aveva accusato dei malanni fisici. «Giuseppe era fermo
e così gli ho chiesto
se
veniva a darci una mano» precisa l’allenatore «è comunque l’impresa di
un gruppo di ragazzi straordinari che ha vinto 22 partite su 28. Abbiamo
preso qualche gol di troppo, ma su questo si può tranquillamente
sorvolare».
Daniele Zennaro
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