Cinque pescatori di Pellestrina sorpresi dai carabinieri con
attrezzatura vietata Due imbarcazioni sequestrate, due quintali di
vongole rigettate in acqua
Controlli contro la pesca abusiva in
laguna: sequestrati circa due quintali di vongole raccolti con
attrezzature vietate, oltre a due imbarcazioni. Ai sequestri si devono
aggiungere la denuncia di cinque pescatori, tra cui due minorenni.
Sempre più frequentemente durante i controlli vengono trovati pescatori
minorenni sulle imbarcazioni. Non sempre in regola.
Nell’ambito
dei servizi finalizzati al contrasto della pesca abusiva e conseguente
commercializzazione irregolare di prodotti ittici, i militari del Nucleo
Natanti dei carabinieri di Venezia hanno sequestrato due quintali di
vongole pescate in acque lagunari, con attrezzature non consentite dal
Regolamento Provinciale perché danneggiano i fondali.
In
particolare mercoledì notte, nel corso del servizio predisposto con
unità di copertura prive dei colori dell’Arma, i militari del Nucleo
Natanti sono intervenuti lungo il canale Avesa, giurisdizione del comune
di Mira, dove hanno controllato due imbarcazioni con a bordo pescatori
professionisti mentre stavano effettuando la raccolta di molluschi,
impiegando dei “ramponi” o “rapidi”, attrezzature da pesca vietate dalle
leggi e dai regolamenti vigenti perché arano i fondali danneggiandoli.
I
militari, accertata la violazione amministrativa, hanno proceduto al
sequestro del prodotto ittico, delle imbarcazioni e anche delle
attrezzature utilizzate per la pesca, nonché alla contestazione delle
relative infrazioni. Dei cinque pescatori trovati a bordo, due erano i
proprietari delle imbarcazioni. Le vongole, poi, sono state ributtate in
acqua in quanto ancora vive.
Inoltre, a bordo dei due natanti,
venivano individuati due minorenni, impiegate irregolarmente dai
proprietari delle imbarcazioni. Per questo motivo sono state effettuate
le conseguenti segnalazioni agli organi competenti.
I
carabinieri continueranno, anche nei prossimi giorni, i controlli in
laguna per prevenire e reprimere questo particolare fenomeno illecito,
anche in relazione al concreto pericolo di mettere a rischio
la salute dei consumatori, in quanto spesso questi molluschi vengono
raccolti in zone non consentite per motivi igienico sanitari, come
canali industriali, oppure perché strettamente connesso con il
danneggiamento dell’ecosistema lagunare. (c.m.)
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