martedì 22 gennaio 2013
Ha rischiato di morire dissanguato
Michele Scarpa, il pescatore a cui è andato a fuoco il peschereccio in
riva Botta, deve la sua vita al collega che gli ha bloccato la
fuoriuscita del sangue dalla ferita che si è procurato quando, con un
gomito, ha rotto il vetro della plancia, nel tentativo i spegnere
le fiamme. Ha rischiato di morire dissanguato. È ancora ricoverato in
ospedale dopo l’intervento a cui è stato sottoposto sabato notte. I
carabinieri sono convinti che si tratti di un incendio accidentale
nato a seguito di un corto circuito avvenuto nel motore. Il
peschereccio, lungo 15 metri e denominato Folgore, si trova nei
cantieri Menetto. I danni sono molto ingenti. Infatti il motore è andato
distrutto e quasi tutto l’interno è stato bruciato. Distrutto
anche il radar. I danni sono stati calcolati tra gli 80 e i 90mila euro.
Ma la cifra esatta si conoscerà solo quando verranno compiute
delle verifiche. A San Piero in Volta, sabato sera, hanno temuto il
peggio. Infatti l’incendio, scoppiato intorno alle 23, infatti ha
rischiato di coinvolgere anche altre imbarcazioni da pesca
ormeggiate vicino al “Folgore”. Ed inoltre proprio a ridosso della
banchina ci sono delle case che distano pochi metri da dove è
bruciato il peschereccio. Subito dopo un forte botto che ha svegliato la
zona dal peschereccio si sono levate delle fiamme alte all’incirca
10 metri. Si è temuto che l’incendio intaccasse anche gli altri
pescherecci che a bordo avevano bombole di gas.
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