giovedì 6 dicembre 2012
Stessa auto, ma ferry boat più caro
A volte la differenza la possono fare anche solo 59 millimetri, ed è
quello che è accaduto a un residente di Pellestrina che si è visto
passare l’abbonamento del ferry boat Actv da 85 a 123 euro. Questo
perché ha cambiato la propria autovettura, acquistando lo stesso
identico modello ma di nuova produzione, e qui emerge la differenza
di neppure sei centimetri di lunghezza, tale da far cambiare categoria
all’auto e al prezzo del carnet da 10 corse per raggiungere il Lido
e poi il Tronchetto. Antonio Gavagnin, socio di Adico (Associazione
Difesa Consumatori), si è rivolto subito agli uffici mestrini per
chiedere giustizia. La sua nuova Renault Megane Station Wagon monta
infatti dei sensori di parcheggio in retromarcia, aspetto per il
quale Gavagnin neppure ci aveva fatto caso, ma che poi ha inciso sulla
tipologia di abbonamento Actv per il ferry boat. «Una volta
arrivato al Lido per il rinnovo del carnet, all’improvviso scopro
che la mia station wagon è diventata un camion», ironizza Gavagnin, «Sì,
perché a causa dei sensori di parcheggio la mia auto non misura
più 4,5 metri bensì 4,559 metri, e sforando di 59 millimetri il limite
di lunghezza previsto per la categoria C, ecco che la mia auto
passa in categoria D, quella dei camion, che prevede per il carnet di 10
corse un pagamento di 123 euro contro gli 85 che pagavo prima: 38
euro in più per 6 centimetri scarsi mi sembrano davvero
un’assurdità». Così Gavagnin ha scritto una lettera ad Actv, culminante
in una proposta molto precisa: «Per rendere giustizia a tutti i
consumatori che come me utilizzano il ferry boat, Actv deve riservare le
prime tre categorie (A, B e C) alle sole autovetture, alzando il
limite di lunghezza di 4,50 metri della categoria C in modo da includere
tutte le autovetture in commercio, e destinare alla categoria D i
camion e i pullman che misurano ben più di una station wagon».
Carlo Garofolini, presidente di Adico aggiunge: «Si tratta dell’ennesimo
abuso creato da una burocrazia non solo miope, ma pure poco
aggiornata. E il trionfo della negazione del buon senso». (s.b.)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento